BARI – “Non avevo intenzione di ucciderlo, ero sopraffatto dalla rabbia. I colpi sono partiti durante la colluttazione, volevo solo che si assumesse le sue responsabilità“.
Questo emerge dal verbale di interrogatorio di Salvatore Vassalli, il carpentiere di Canosa che lo scorso 18 dicembre ha sparato e ucciso il fisioterapista barese Mauro Di Giacomo. È emerso che il presunto errore del professionista nei confronti della figlia dell’indagato è stato il motivo principale dell’omicidio.
Davanti al giudice Nicola Bonante e ai suoi avvocati, Michele D’Ambra e Carmine Sarcinelli, Vassalli ha spiegato che si è trattato di una discussione che è sfuggita di mano. Quella sera, l’uomo voleva solo chiarire la situazione con il medico, contro il quale era stata già intentata una causa civile. A Di Giacomo veniva contestato di aver causato uno shock midollare alla figlia di Vassalli a seguito di una manovra al rachide cervicale.
Lo riporta Lagazzettadelmezzogiorno.it