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INDAGINI Morta in ascensore a Fasano: tutti i punti da chiarire sulla dinamica dei fatti

Era certa di trovare la cabina dell'ascensore e ha fatto un volo di circa quindici metri. È così che è morta Clelia, 25 anni, di Fasano

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
2 Luglio 2024
Brindisi // Cronaca //

Era certa di trovare la cabina dell’ascensore e ha fatto un volo di circa quindici metri. È così che è morta Clelia, una ragazza di 25 anni di Fasano. Tuttavia, ci sono alcuni dettagli ancora poco chiari. Ricostruendo gli eventi precedenti all’incidente, è emerso che la giovane è rientrata a casa verso mezzanotte tra domenica e lunedì. È entrata nell’appartamento solo per un breve momento, ha lasciato la borsa e si stava preparando a scendere di nuovo portando con sé solo il cellulare. Ha aperto la porta dell’ascensore ed è caduta nel vuoto.

Restano dei punti da chiarire sulla morte della giovane. Perché Clelia stava scendendo con solo il telefono in mano? Se qualcuno l’attendeva, perché non ha avvisato nessuno quando non è arrivata o non ha chiamato i soccorsi?

Secondo quanto riferito dal padre, poco dopo mezzanotte Clelia sarebbe salita al quarto piano dell’appartamento dove viveva, rientrando solo per lasciare la borsa e altri effetti personali. Poi avrebbe deciso di scendere di nuovo, forse per salutare degli amici o recuperare qualcosa che aveva dimenticato. È stato in questo momento, mentre tentava di utilizzare l’ascensore per scendere al piano terra, che è precipitata perché la cabina non si sarebbe alzata.

Un altro dettaglio da esaminare è il motivo per cui la cabina è scesa al primo piano nonostante la porta al quarto fosse semiaperta. Una residente del condominio ha suggerito che l’ascensore fosse fuori servizio quando, alle tre di notte, ha provato a chiamarlo ma era occupato.

Il padre di Clelia, Giuseppe, ha scoperto cosa fosse successo quando alle 6 del mattino, non trovando sua figlia in casa, le ha telefonato e ha sentito squillare il cellulare nel vano dell’ascensore. “Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse così”, ha detto. “Quando ho sentito il telefono di Clelia squillare, ho capito subito che c’era qualcosa di sbagliato e abbiamo lanciato l’allarme”.

L’ascensore è stato sequestrato e la Procura ha avviato un’indagine per individuare eventuali responsabilità. I responsabili dell’azienda incaricata della manutenzione degli ascensori nel condominio Arca hanno confermato che i controlli erano stati eseguiti due mesi prima e non erano stati rilevati problemi di funzionamento.

Per recuperare il corpo di Clelia Ditano, i vigili del fuoco hanno lavorato per oltre tre ore.

Clelia viveva con i genitori nella periferia di Fasano. Era una ragazza solare e piena di vita, descritta da tutti come sempre sorridente. Da tempo lavorava in alcuni B&B della zona cercando di diventare autonoma. “Era una ragazza solare e gioiosa”, ha raccontato il padre. “Stava lavorando per essere indipendente. Aveva molti sogni, tra cui ottenere la patente e forse sposarsi. Ora tutto è svanito”.

“Stava lavorando per essere indipendente”, ha detto un’amica con le lacrime agli occhi. “Era un punto di riferimento costante per la sua famiglia. Siamo tutti sconvolti”.

Lo riporta Tgcom24.it

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