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MAFIA Foggia: torna in carcere il boss della “Società” Roberto Sinesi

Dopo una breve libertà, il capomafia è tornato in prigione e gli è stato ripristinato il regime del 41bis. Le autorità temono che Sinesi possa continuare a comandare anche dalla cella.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
3 Luglio 2024
Cronaca // Foggia //

Un duro colpo per il boss foggiano Roberto Sinesi, 62 anni, noto come “Lo zio” o “Capacchione”. Dopo una breve libertà ottenuta pochi mesi fa, il capomafia è tornato in prigione e gli è stato ripristinato il regime del 41bis, noto come carcere duro. Le autorità temono che Sinesi possa continuare a comandare anche dalla cella. Questa è la tesi sostenuta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari e dalla Direzione Nazionale Antimafia (DNA), accolta dal Ministero della Giustizia. Pertanto, Sinesi dovrà affrontare almeno due anni di 41bis, con l’obiettivo di interrompere ogni legame tra criminali liberi e detenuti che ancora ispirano, guidano e controllano attività criminali. Avrà diritto a un solo colloquio al mese con i parenti, niente telefonate e le altre restrizioni previste dal regime. Il boss può comunque presentare ricorso contro questa decisione al Tribunale di Sorveglianza e, in ultima istanza, alla Cassazione.

Sinesi era già stato sottoposto al 41bis in passato, l’ultima volta dal 2019 fino a febbraio scorso, quando era stato scarcerato per unificazione dei reati. Tuttavia, questa decisione è stata annullata dopo il ricorso della procura antimafia. Prima era detenuto a Rebibbia, ora si trova a Oristano, in Sardegna.

L’ultimo arresto di Sinesi risale al 14 maggio scorso: è accusato di essere il mandante del tentato omicidio di Vito Bruno Lanza, detto “U’ lepre”, scampato alla morte il 17 ottobre 2015. Per questo crimine, i due esecutori materiali sono già stati condannati in via definitiva.

Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Ciro e Giuseppe Francavilla, noti come “Capelloni”, hanno ulteriormente aggravato la posizione di Sinesi, confermando il suo ruolo di vertice all’interno della “Società Foggiana” e in particolare nel clan Sinesi-Francavilla.

Altri membri di spicco del clan sono il figlio di Sinesi, Francesco, anch’egli al 41bis, e Antonello Francavilla, marito di una delle figlie del boss. Francesco sta scontando 20 anni di carcere come mandante dell’omicidio di Roberto Tizzano nel bar “H24” di Foggia del 29 ottobre 2016, un agguato organizzato per vendicare il tentato omicidio di Roberto Sinesi stesso, ferito gravemente il 6 settembre precedente mentre era in auto con la figlia e il nipotino di 4 anni, anche quest’ultimo rimasto ferito. Antonello Francavilla, invece, è ai domiciliari nel Nord Italia dopo una condanna a 4 anni per essere stato trovato a Foggia mentre girava armato. Antonello è cugino dei collaboratori di giustizia “Capelloni”.

Lo riporta L’Immediato.net

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