Nella puntata del 3 luglio di Agorà, è stato trasmesso un servizio di Anna Di Russo sul ghetto di Torretta Antonacci, in agro di San Severo, dove vivono in condizioni precarie circa 2.000 braccianti stranieri che lavorano quotidianamente nelle campagne circostanti. L’inviata del programma, all’alba delle 5, ha osservato i lavoratori salire sulle auto o sui camioncini dei caporali e ha cercato di parlare con loro per capire le difficili condizioni di vita. Le paghe sono di circa 5-6 euro all’ora.
Un presunto caporale ha finto di trovarsi lì in cerca di lavoro: “Ero lì per chiedere dove fosse il padrone, questa mattina sto girando per un pezzo di pane”. Un residente del ghetto ha lamentato la mancata concessione dei documenti e del permesso di soggiorno: “Senza questi, non possono essere regolarizzati”.
Mbaye Ndiaje della fondazione Casa Sankara, intervistata dalla giornalista, ha raccontato del ritrovamento di corpi senza vita di braccianti: “Nel 2019 abbiamo trovato un ragazzo gambiano morto in un canale di Apricena; tre giorni prima era venuto da me per dirmi che aveva un problema con il datore di lavoro, che non voleva pagargli i tre mesi di lavoro”.
Ndiaje ha inoltre rivelato: “Un altro ragazzo è stato buttato sui binari dei treni e anche lui mi parlava di un datore di lavoro che lo aveva minacciato. Giorni fa abbiamo avuto un ragazzo che è morto, una morte di cui non abbiamo più saputo nulla”.
Lo riporta Foggiatoday.it