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GRAVINA Repice: “Italia, con questi calciatori non si poteva fare di più, Donnarumma e Barella gli azzurri da cui ripartire”

"Gravina? Evidente la distanza tra club e federazione. Ecco il grande errore di Spalletti, Allegri al posto suo..."

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
4 Luglio 2024
Focus // Sport //
La redazione di News.Superscommesse.it ha raggiunto in esclusiva il radiocronista di Radio Rai Francesco Repice, che racconta le gesta della Nazionale da molti anni. In quest’intervista, Repice si esprime in merito all’eliminazione dell’Italia di Luciano Spalletti da Euro 2024.
Ricercare un singolo colpevole è scorretto, ma è fuori da ogni dubbio che Spalletti abbia le proprie responsabilità nell’eliminazione dell’Italia: qual è stato il suo più grande errore, secondo lei?
“Il grande errore di Spalletti è uno: quello di essersi considerato un selezionatore e non un allenatore. Non credo che il materiale tecnico fosse eccelso, per usare un eufemismo: se tu, in una situazione come questa, decidi di mettere in atto soluzioni tattiche un po’ complicate, è chiaro che rendi le cose più difficili. Un conto è allenare in questo modo Kvara, Osimhen, Totti, Perrotta, un conto è farlo con questi giocatori, soprattutto se li vedi una volta ogni tre mesi. Lui resta un grande tecnico”.Spalletti non si è dimesso, ma si è invocato in questi giorni il nome di Allegri come CT al posto suo: come lo vedrebbe alla guida dell’Italia? Pensa che, visto il discorso che faceva prima su Spalletti, Max potrebbe essere un selezionatore migliore?
“Sapete che io ho una venerazione per Max Allegri: per me è un grande allenatore, anche se non è mai misurato con una Nazionale. Non so se farebbe meglio con questo materiale a disposizione, so però che avrebbe cercato di semplificare le cose. Detto questo, da qui a gettare a mare Spalletti ce ne passa”.
Dunque davvero l’Italia non poteva fare più di così in questo Europeo?
“Ma che cosa vuoi fare? Il livello è quello, non bisogna girarci tanto intorno. Se si guarda la generazione di calciatori nati tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, vedete che c’è un baratro rispetto a oggi (…). Praticamente siamo passati dai Totti, Del Piero, Pirlo, Cannavaro, Buffon a questo materiale che c’è oggi. E non c’è niente da fare”.
Cosa pensa delle non-dimissioni di Gravina?
“Gravina chiede di fare una riforma dei campionati e non gliela fanno fare. Poi chiede di abbassare il numero delle squadre della Serie A, e non glielo fanno fare. Chiede di far giocare almeno due Under 19 obbligatoriamente nelle squadre di club professionistiche, e gli dicono che non si può fare. Quindi? Poi è vero che siamo di fronte a certi risultati della Nazionale, e i risultati parlano. Però, poi, è anche vero che qualunque cosa proponga viene bocciata. Per dire, io stesso non sono d’accordo con la limitazione degli stranieri, però lui l’ha proposta e gli hanno bocciato anche questa: cosa deve fare? Il baratro tra club e federazione è evidente: gli interessi non convergono (…)”.

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