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SANITA' Regione Puglia: la Giunta Regionale dà il via libera all’infermiere di famiglia

Oggi la Giunta Emiliano ha dato il via alla formazione del personale selezionato per l'attuazione della legge regionale 37/2023.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Luglio 2024
Cronaca // Foggia //

In Puglia arriva l’«infermiere di famiglia». Oggi la Giunta Emiliano ha dato il via alla formazione del personale selezionato per l’attuazione della legge regionale 37/2023. Gli Ordini delle professioni infermieristiche sono stati incaricati di avviare percorsi formativi e progetti pilota per gli infermieri di famiglia o comunità, in collaborazione con le Asl e le Università pugliesi. È previsto anche l’avvio di un master universitario di primo livello in Infermieristica di Famiglia e di Comunità.

Inoltre, la Giunta ha creato l’organismo di coordinamento regionale e la rete locale per le cure palliative pediatriche, e ha istituito la cabina di regia regionale e aziendale. La dottoressa Paola Moliterni, pediatra dell’ospedale “Giovanni XXIII” di Bari, è stata nominata coordinatrice della rete regionale.

«Con la delibera approvata oggi, facciamo un passo avanti significativo per l’implementazione dell’infermiere di famiglia e comunità. Questo provvedimento segue le decisioni prese nelle scorse settimane durante l’incontro con il direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e gli Opi. Per questo progetto, nel bilancio di previsione è stata stanziata una somma di 83.200 euro. Parliamo di una figura essenziale per migliorare la sanità territoriale e garantire prestazioni più efficienti ai cittadini», dichiara Marco Galante, capogruppo del M5S in Consiglio regionale.

«Ringrazio gli Opi per il loro contributo nella formazione, affidata a professionisti con grande esperienza. Richiederò un tavolo di lavoro con le Asl per discutere i prossimi passaggi. L’infermiere di famiglia collaborerà con medici di famiglia, pediatri e equipe multidisciplinari, garantendo assistenza continua e integrazione socio-sanitaria», aggiunge Galante.

Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.

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