Il presunto assassino di Vincenza Saracino è stato identificato. Le indagini si concentrano su un sospettato preciso: un cliente del sexy shop che la vittima gestiva insieme al marito, secondo quanto riportato da Il Gazzettino. Vincenza Saracino, trovata senza vita in un’ex fabbrica abbandonata di via Maleviste, avrebbe incontrato quest’uomo per un appuntamento dopo il turno di lavoro. Gli investigatori seguono la pista del delitto passionale e ritengono che il caso possa essere risolto rapidamente.
Le indagini: un sospettato principale
Escluso il marito dalla lista dei sospettati, gli inquirenti si sono concentrati sui clienti del sexy shop. Tra questi, uno in particolare ha attirato l’attenzione: un uomo che Vincenza conosceva e con cui aveva fissato un appuntamento, per il quale aveva acquistato una bottiglia di vino. Il procuratore di Treviso, Marco Martani, ha dichiarato che l’obiettivo è «colmare lo svantaggio di 24 ore che abbiamo nei confronti dell’assassino». Le informazioni raccolte indicano che le indagini potrebbero portare a una rapida soluzione del caso.
Le circostanze dell’omicidio
Vincenza Saracino è stata uccisa nel tardo pomeriggio del 2 luglio a Preganziol con cinque colpi di arma da taglio, uno dei quali letale alla carotide. Il corpo è stato ritrovato circa 24 ore dopo in un vecchio stabile industriale dismesso, a poche centinaia di metri da casa sua. Oltre alle ferite da taglio, il perito ha rilevato una frattura a uno zigomo, indicando che l’omicidio è avvenuto al termine di una lite con percosse a mani nude. Vincenza, che non ha subito abusi sessuali, ha cercato inutilmente di difendersi, come dimostrano graffi ed ecchimosi sulle braccia. L’ipotesi attuale è che l’omicidio sia stato un atto impulsivo, non premeditato.
Lo riporta Leggo.it