Elio Sannicandro, ex direttore generale dell’Asset ed ex commissario per l’emergenza idrogeologica della Puglia, è stato rinviato a giudizio con le accuse di corruzione e turbativa d’asta. La decisione è stata presa dalla giudice Isabella Valenzi, su richiesta dei pm Savina Toscani e Claudio Pinto. Tuttavia, l’interdizione è stata revocata su richiesta del suo avvocato, Michele Laforgia.
Gli Altri Rinviati a Giudizio
Oltre a Sannicandro, sono stati rinviati a giudizio gli imprenditori Antonio Di Carlo e sua figlia Carmelisa di Lucera, il giornalista e dipendente del Coni Sergio Schiavone, che avrebbe fatto da intermediario con Sannicandro; i funzionari regionali Leonardo Panettieri e Michele Tamborra; i responsabili degli uffici tecnici di Ordona e Orsara, Michele Campanella e Rocco Rossi; e gli imprenditori Antonio Ferrara e Bruno Gregoretti della Antonio Ferrara srl e Adriatiche Strada Astra. L’ingegnere Donato Coppolella è anch’egli tra gli imputati.
Procedimenti e Accuse
Roberto Polieri, un altro dirigente regionale imputato, ha optato per il rito abbreviato, con udienza fissata per novembre. La società Fratelli Di Carlo srl è stata individuata come responsabile amministrativa del reato di corruzione.
L’Inchiesta
L’inchiesta della Guardia di Finanza riguarda presunti episodi di corruzione orchestrati dagli imprenditori Di Carlo, che avrebbero cercato di influenzare dirigenti e funzionari pubblici per ottenere appalti relativi alla mitigazione del rischio idrogeologico. Sannicandro avrebbe ricevuto da Di Carlo un totale di 60mila euro in diverse occasioni, secondo le accuse.
Lo riporta Repubblica.it