ANDRANO – Quei 20 grammi di cocaina suddivisi in 25 dosi sarebbero serviti per la festa di compleanno: si è difeso così Marco Rossetti, arrestato il 18 luglio scorso, proprio nel giorno del suo 52° compleanno, quando i carabinieri della compagnia di Maglie sono intervenuti nel bar ad Andrano dove lavora.
Durante l’interrogatorio tenutosi due giorni fa davanti al giudice del tribunale di Lecce Marcello Rizzo, Rossetti, assistito dagli avvocati Alberto Corvaglia e Romolo Chiriatti, ha negato di essere uno spacciatore. Ha dichiarato di lavorare in nero nell’attività commerciale, dove avrebbe anche dormito, sebbene non siano stati trovati riscontri a conferma di quest’ultima circostanza.
Il giudice non ha creduto alla sua versione, ritenendo evidente che Rossetti avesse adibito il bar a luogo di spaccio. La droga era già suddivisa in dosi e nascosta in un registratore di cassa non collegato, posizionato su una mensola nell’antibagno del personale. Inoltre, all’arrivo dei carabinieri, Rossetti avrebbe cercato di nascondere del cellophane, probabilmente usato per confezionare la droga, nella posa del caffè. Anche gli appunti con cifre e nomi sequestrati dai militari non convincono il giudice, nonostante la difesa sostenga che si riferissero ai clienti del bar e non a un’attività illecita.
Il giudice ha ritenuto inverosimile che l’uomo, con condizioni economiche non floride, abbia speso 1.050 euro per acquistare cocaina da usare durante la festa con alcuni amici, come ha dichiarato.
All’esito dell’interrogatorio, il giudice ha convalidato l’arresto, ma considerando lo stato di incensuratezza di Rossetti e la quantità di droga trovata, che in futuro potrebbero permettergli di beneficiare della pena sospesa, ha deciso di non applicare alcuna misura cautelare. Così, Rossetti è tornato in libertà.
Lo riporta Lecceprima.it