FOGGIA – Questa notte al Policlinico Riuniti di Foggia si è consumata l’ennesima aggressione ai danni dei sanitari in servizio.
Il fatto è successo intorno alle 23 di ieri, nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico di Foggia, dove chirurghi, anestesisti e personale sanitario sono stati costretti a barricarsi in una stanza per sfuggire all’ira dei familiari.
Dopo che una giovane donna di Cerignola, di 22 anni, ricoverata da diverse settimane all’Ospedale Policlinico in seguito a un incidente, è morta per un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, una folla di parenti inferociti ha preso di mira medici, infermieri e operatori, costringendoli a barricarsi nelle stanze dell’ospedale per sfuggire all’ira dei parenti.
La giovane era rimasta gravemente ferita in un incidente stradale diverse settimane prima e, dopo un lungo periodo in Rianimazione, era stata trasferita per un intervento che, inizialmente programmato, era diventato urgente.
Un chirurgo sarebbe stato picchiato a sangue mentre un altro medico avrebbe riportato la rottura di una mano.
Alcuni hanno commentato che la scena sembrava quella di uno stadio di tifosi inferociti.
I medici, consapevoli del pericolo, avrebbero allertato la polizia prima di dare la triste notizia ai parenti.
Tuttavia, ci sarebbero volute cinque auto della polizia per sedare il tumulto.
Qualche ora più tardi, dopo che il corpo è stato trasferito all’obitorio, la calma è tornata a Riuniti.
I medici, accompagnati dagli agenti, sono finalmente potuti tornare a casa dopo essere stati curati al pronto soccorso.
La polizia sta facendo tutte le indagini del caso per identificare gli autori della violenta aggressione (non la prima ai danni del personale sanitario del policlinico di Foggia).
«La direzione generale del policlinico di Foggia ha avviato un’approfondita indagine interna per ricostruire e valutare tutto il percorso assistenziale».
Così in una nota la direzione della struttura sanitaria di Foggia in merito al caso.
«La morte di questa ragazza – si aggiunge – è un evento drammatico: la direzione generale esprime la propria vicinanza alla famiglia»
È una routine che si ripete molto spesso sotto la più totale indifferenza di forze dell’ordine e delle istituzioni! Gentaglia che dovrebbe essere interdetta all’accesso in quel ospedale!