CERIGNOLA (FOGGIA) – Una ragazza di 23 anni, N. P., muore durante un intervento chirurgico e circa 50 persone, tra parenti e amici, si scagliano contro medici e personale sanitario, prendendoli a calci, schiaffi e pugni.
È accaduto la sera del 4 settembre nel reparto di chirurgia toracica del Policlinico Riuniti di Foggia.
La ragazza, originaria di Cerignola, era ricoverata da giugno scorso in seguito a un incidente stradale avvenuto nella sua città e dopo mesi in rianimazione era stata trasferita in chirurgia toracica per essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico.
Un ultimo tentativo, a quanto è dato di sapere, per cercare di salvarle la vita, che però non è riuscito.
L’aggressione e la fuga dell’équipe
Una volta comunicata la notizia del decesso della ragazza – dovuto all’aggravarsi delle sue condizioni durante l’intervento stesso – in reparto sono arrivati cinquanta tra parenti e amici della ragazza, che hanno iniziato ad aggredire medici e infermieri.
Questi per sfuggire alla loro furia sono stati costretti a barricarsi in una stanza. Sul posto, dopo l’allarme, sono giunte diverse pattuglie della polizia che hanno avuto non poche difficoltà a riportare la calma in reparto. Tre i medici che hanno riportato ferite serie, perché colpiti al volto con pugni. Una dottoressa ha subìto la frattura di una mano rimasta schiacciata in una porta. Sull’accaduto è stata aperta una inchiesta.
L’investimento il 18 giugno e il trasferimento a Foggia
Stando a quanto riferito dalla Asl di Foggia – in seguito all’investimento avvenuto nei pressi dello stadio di Cerignola, mentre era su un monopattino il 18 giugno scorso – la ragazza era stata trasportata al pronto soccorso cittadino alle 23.50.
Vista la gravità della situazione, gli operatori sanitari avevano «allertato l’elisoccorso e trasferito la paziente al Policlinico Riuniti di Foggia alle ore 1,05 del 19 giugno, dove è stata ricoverata».
Il dg della Asl, Antonio Nigri, oltre a esprimere cordoglio alla famiglia della ragazza, ha evidenziato solidarietà agli operatori sanitari aggrediti, «chiamati ad assicurare prestazioni sanitarie di elevata complessità come nei casi di politrauma della strada. Nessuna forma di violenza nei confronti di chi svolge il proprio lavoro – conclude Nigri – può essere tollerata».
La direzione generale del Policlinico Foggia ha fatto invece sapere di aver avviato un’approfondita indagine interna per ricostruire e valutare tutto il percorso assistenziale.
Lo riporta foggia.corriere.it