TRANI – Deve andare avanti l’inchiesta sul medico curante di Antonia Abbatangelo, la 41enne di Trani morta il 19 novembre 2020 dopo aver contratto il Covid.
Nei giorni scorso il gip del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dalla procura, accogliendo in toto le argomentazioni contenute nell’opposizione dell’avvocato Giorgia Di Savino, legale dei familiari.
Nel provvedimento il giudice censura il fatto che il professionista non avrebbe ordinato tempestivamente né il ricovero né l’esecuzione di un tampone a fronte di una sintomatologia che certamente avrebbe dovuto far pensare ad una infezione da Covid.
La vicenda La donna, che soffriva di problemi di obesità, inizia a manifestare i primi sintomi il 10 novembre, nel bel mezzo della seconda ondata virale: tosse secca, mal di gola, dolori articolari e febbriciattola.
Il medico, contattato telefonicamente, le prescrive un antibiotico, lo sciroppo ed una tachipirina, ma nonostante la terapia la situazione non migliora. Anzi.
Il 12 novembre la sorella della 41enne nota dei lividi sotto le unghie di mani e piedi, oltre a chiazze violacee su alcune parti del corpo.
A questo punto viene accompagnata al pronto soccorso di Trani, dove il medico in servizio le dice di rivolgersi alla guardia medica.
Ma qui si rifiutano di aprirle e la rimandano al pronto soccorso.
Alla fine la donna rientra a casa e il giorno seguente viene visitata dal suo medico, reputando a quel punto necessario un ricovero urgente ma senza ancora disporre l’esecuzione del tampone.
La donna viene poi ricoverata nell’ospedale di Barletta, dove però muore pochi giorni dopo.
Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it