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CASSAZIONE Manfredonia. “Nessun ritardo imputabile a Enel nella fornitura elettrica a Camer Petroleum”

La causa nasce dall’inadempimento contestato da Camer Petroleum a Enel Energia S.p.A., con riferimento a un contratto di fornitura di energia elettrica

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
11 Settembre 2024
Cronaca // Manfredonia //

Roma – Manfredonia. La recente ordinanza n. 23267 del 2024, emessa dalla Corte di Cassazione, affronta una complessa controversia tra Camer Petroleum Europa S.r.l. e Enel Energia S.p.A., con l’intervento di E-Distribuzione S.p.A. (ex Enel Distribuzione). Questa vicenda giudiziaria si è sviluppata a partire dal 2012 e ha attraversato vari gradi di giudizio, culminando in una sentenza della Corte d’Appello di Roma, infine impugnata dalla società Camer Petroleum in Cassazione. Di seguito, analizziamo i fatti principali e i motivi della decisione della Corte.

La causa nasce dall’inadempimento contestato da Camer Petroleum a Enel Energia S.p.A., con riferimento a un contratto di fornitura di energia elettrica per un impianto di distribuzione di carburante situato a Manfredonia. In particolare, il contratto, stipulato il 7 giugno 2012, affidava a Enel Energia il compito di provvedere all’allacciamento e all’attivazione della fornitura di energia elettrica. Camer Petroleum sosteneva che Enel Energia non avesse adempiuto tempestivamente ai propri obblighi, causando così ritardi e danni economici all’azienda.

Enel Energia, dal canto suo, attribuiva la responsabilità di eventuali ritardi a E-Distribuzione, incaricata di eseguire materialmente l’allacciamento alla rete elettrica. La controversia si è quindi sviluppata coinvolgendo sia Enel Energia che E-Distribuzione, chiamata in causa come terza parte.

Le sentenze di primo e secondo grado

Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 13829 del 2016, aveva accolto parzialmente le richieste di Camer Petroleum, riconoscendo un risarcimento danni di 60.000 euro, liquidato in via equitativa. Il Tribunale aveva accertato che Enel Energia aveva effettivamente ritardato nello svolgimento delle proprie prestazioni contrattuali, mentre E-Distribuzione era risultata tempestiva nell’adempimento degli obblighi a essa spettanti.

In appello, tuttavia, la situazione si era ribaltata. La Corte d’Appello di Roma, con la sentenza n. 8539 del 2021, aveva accolto le impugnazioni presentate da Enel Energia e da E-Distribuzione, rigettando completamente le domande avanzate da Camer Petroleum. La Corte d’Appello aveva fondato la sua decisione sul principio della “ragione più liquida”, ritenendo che non vi fosse stato alcun inadempimento da parte delle società convenute.

L’esame della Cassazione

Camer Petroleum ha quindi proposto ricorso in Cassazione, articolando sei motivi principali di doglianza. La società lamentava, in particolare, l’omessa valutazione di documenti che avrebbero dimostrato l’inadempimento di Enel Energia ed E-Distribuzione, nonché la violazione delle regole processuali in merito all’ammissibilità delle eccezioni sollevate per la prima volta in appello.

I motivi del ricorso

  1. Omesso esame di un fatto decisivo: Camer Petroleum ha sostenuto che la Corte d’Appello non avrebbe preso in considerazione documenti fondamentali che dimostravano l’inadempimento delle società convenute. In particolare, si riferiva a una presunta disorganizzazione interna delle stesse, che avrebbe ritardato la fornitura di energia elettrica.
  2. Eccezioni tardive: Il secondo motivo di ricorso contestava l’ammissibilità di un’eccezione sollevata da Enel Energia solo in grado d’appello, riguardante la presunta trasmissione errata di una comunicazione da parte di Camer Petroleum.
  3. Rilevanza del fax del 2012: Camer Petroleum ha poi criticato la decisione della Corte d’Appello per non aver riconosciuto come rilevante la comunicazione inviata via fax il 6 giugno 2012, che avrebbe confermato l’avvenuto completamento dei lavori necessari per l’allacciamento.
  4. Ritardi nell’attivazione della fornitura: La ricorrente ha inoltre lamentato che la Corte d’Appello non avrebbe adeguatamente valutato i ritardi accumulati da E-Distribuzione nella fase di attivazione della fornitura.
  5. Errata valutazione delle prove: Il quinto motivo ha censurato la sentenza di secondo grado per aver posto a fondamento della decisione fatti privi di adeguato riscontro probatorio.
  6. Omessa pronuncia sull’appello incidentale: Infine, Camer Petroleum ha dedotto un’omessa pronuncia sull’appello incidentale condizionato presentato in secondo grado.

La decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Camer Petroleum, respingendo uno per uno i motivi di doglianza.

  1. Omesso esame di un fatto decisivo: La Corte ha ritenuto inammissibile la censura in quanto la valutazione delle prove rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Il ricorso in Cassazione, infatti, non può essere utilizzato per ottenere una nuova valutazione delle prove già esaminate in appello.
  2. Eccezioni tardive: Anche questo motivo è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha rilevato che non era stata formulata un’eccezione nuova in appello, ma solo una contestazione di un fatto già dibattuto in primo grado.
  3. Rilevanza del fax del 2012: La Cassazione ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva già valutato la circostanza del fax, ritenendola irrilevante ai fini della decisione, poiché i lavori necessari per l’allacciamento non erano stati completati a quella data.
  4. Ritardi nell’attivazione della fornitura: Anche su questo punto, la Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, che aveva escluso l’inadempimento di E-Distribuzione in relazione ai tempi necessari per ottenere le autorizzazioni amministrative.
  5. Errata valutazione delle prove: La Corte ha ribadito che, in sede di legittimità, non è possibile sindacare la valutazione delle prove operata dal giudice di merito.
  6. Omessa pronuncia sull’appello incidentale: Infine, la Cassazione ha ritenuto inammissibile anche questo motivo, poiché l’appello incidentale era stato correttamente assorbito dalla decisione della Corte d’Appello, che aveva rigettato integralmente le domande di Camer Petroleum.

La decisione della Corte di Cassazione chiude definitivamente una complessa vicenda giudiziaria che ha visto contrapposte Camer Petroleum Europa S.r.l. e le società del gruppo Enel. La sentenza conferma l’orientamento dei giudici d’appello, che avevano escluso ogni responsabilità di Enel Energia e E-Distribuzione per i ritardi lamentati da Camer Petroleum.

ATTO IN ALLEGATO > snciv@s30@a2024@n23267@tO.clean

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