Trinitapoli – UN episodio di vita quotidiana accaduto il 1° dicembre del 1955 che vede protagonista una sarta stanca, su un autobus dove c’è un solo posto libero, evidentemente non destinato a lei. Si tratta della storia di Rosa Parks tratta da Il Quaderno di Jose Saramago – narratore, poeta e drammaturgo portoghese, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1998 – che sarà il punto di partenza del laboratorio Non mi viene la parola, ideato e promosso dal Centro di Lettura GlobeGlotter Lingue e culture in movimento di Trinitapoli. Un progetto nuovo, inserito nel cartellone delle attività 2010, che mira a dimostrare come uno stesso testo scritto possa essere comunicato in modo differente a seconda che a raccontare sia un’artista della parola, un politico, un professore, un sacerdote, un giurista, un giornalista, un attore, un regista, un vignettista.
A partire dal 2 febbraio, infatti, il Centro di Lettura GlobeGlotter ospiterà diversi relatori – ciascuno con una storia, un’esperienza professionale, un credo, un colore politico – che rielaboreranno ed interpreteranno lo stesso testo secondo il proprio punto di vista, esponendo al pubblico le tecniche e le ragioni della loro lettura.
A illustrare, strumentalizzare, propagandare, spiegare, difendere, accusare, rappresentare e stravolgere il brano di Saramago con giochi linguistici e metalinguistici saranno, in ordine cronologico dal 2 al 26 febbraio, l’artista della parola Teresa Ciulli, il parlamentare europeo Salvatore Tatarella, il consigliere regionale Arcangelo Sannicandro, il professore di latino e greco Raffaele Porta, il sacerdote Giuseppe Pavone, il giornalista e conduttore tv Tony Di Corcia, l’avvocato Francesco di Biase, gli attori Ippolito Chiarello e Francesco Tammacco, il vignettista Paolo Porta.
“’Non mi viene la parola’ vuole essere un esperimento giocoso sulle possibilità del linguaggio, afferma la responsabile del Centro GlobeGlotter Antonietta D’Introno, per provare che le possibilità narrative sono infinite”.
Il laboratorio riprende, infatti, il gioco inventato dal francese Raymond Queneau nel 1947 nei suoi Esercizi di stile, che constano di una stessa trama raccontata in novantanove modi diversi.
Una trama semplice e banale che riesce ad interessare e coinvolgere il lettore attraverso molteplici varianti stilistiche, da quelle puramente enigmistiche (anagrammi, apocopi, aferesi, permutazioni delle lettere, lipogrammi…) a quelle retoriche (litoti, metafore, apostrofe, …); da quelle con i linguaggi settoriali (geometrico, gastronomico, medico, botanico, …) a quelle con i gerghi e le lingue maccheroniche (con anglicismi, italianismi, volgare, ingiurioso…), fino alle varianti di tipi testuali (testo teatrale, tema scolastico, interrogatorio, poesia tanka, sonetto, telegrafico…).
Come ogni esercizio di Queneau anche l’intervento di ciascun relatore ospite del laboratorio Non mi viene la parola sarà legato all’intertestualità, alla storia, all’esperienza del mondo che sempre si manifesta nel linguaggio.
Il laboratorio prevede dieci incontri che si terranno presso la sede del Centro di Lettura GlobeGlotter (in via Staffa n. 4) con inizio alle ore 18,30 e per una durata di circa due ore.
Al termine del seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione a chi avrà frequentato almeno i 2/3 delle ore previste.
La partecipazione al laboratorio Non mi viene la parola è gratuita ma a numero chiuso. Saranno ammesse le prime 20 iscrizioni che giungeranno all’indirizzo e-mail libriamo.trinitapoli@libero.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. oppure via fax al numero 0883.632256 o recandosi personalmente in via Staffa 4 a Trinitapoli.
L’età minima dei partecipanti è 16 anni.
Per ulteriori dettagli su Non mi viene la parola visitare il sito www.globeglotter.it o rivolgersi a Rosa Tarantino, Centro di Lettura GlobeGlotter, tel. 0883634071, cell. 3401206412, e-mail libriamo.trinitapoli@libero.it.
