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Manfredonia, Premio Chiara Lubich: per coesione, fraternità, accoglienza

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
31 Gennaio 2010
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Manfredonia – SI è svolta ieri, 30 gennaio, nell’Auditorium Comunale di Palazzo dei Celestini, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Educative, Formative e della Salute, la prima edizione del “Premio Chiara Lubich, Manfredonia città per la fratellanza universale”, organizzata dall’associazione laica “Mondo Nuovo”, presieduta da Emmanuela Troiano. L’associazione svolge prevalentemente attività sociali e in particolare si occupa della tutela dei diritti umani, della promozione umana, della fratellanza universale e della pace. Gli impegni cittadini che hanno riguardato l’associazione, nata nel 1987, sono stati nel tempo diversi, come: nel 1987 furono coinvolte, nel progetto Festa della Pace che vedeva la partecipazione di oltre milleduecento persone, le scuole elementari e medie della città sipontina, per sensibilizzare i bambini al tema della ‘pace’, organizzando un corteo per le vie della città conclusosi nelle sale della scuola ragioneria. In collegamento con questo evento, sempre nel 1987, furono organizzate delle conferenze, nel salone Santa Chiara, aventi per oggetto il medesimo tema, con una raccolta finale di firme, inviate all’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), per cercare di ottenere una moratoria sulla pena di morte. Per l’evento, venne invitato un rappresentante della comunità di S. Egidio; un lavoro di sinergia fu avviato nel 2000 con la diocesi manfredoniana – governata al tempo dall’Arcivescovo D’Addario –, per chiedere la cancellazione, o per lo meno la riduzione, del debito pubblico dei paesi poveri. Per l’occasione furono venduti dei biglietti che fungevano da vere e proprie ‘azioni’ e furono raccolte, anche in questo caso, delle firme; in occasione di ogni festività natalizia, nei giorni compresi tra il 25 dicembre e la notte di capodanno, vengono avviate alcune iniziative di solidarietà, come il “Progetto Africa” – avvenuto in collaborazione con il Movimento dei Focolari di Chiara Lubich -, che ha visto l’invio di denaro nello stato del Camerun con cui è stata aiutata una tribù di Fontem, a rischio estinzione, a rinascere e a trovare una collaborazione con le altre tribù locali con cui prima di allora era in guerra. Oppure, il “Progetto Terra Santa”, avviatosi cinque anni fa circa, per aiutare la microeconomia di quel paese penalizzata da una serie di attentati che ne avevano indebolito il turismo su cui quel territorio fondava, anche, il proprio sviluppo. Ancora, il “Progetto adozioni a distanza” – del 2004 – per tutte le realtà nelle quali è facile trovare bambini ormai orfani bisognosi di una famiglia, come quelli della costa nord-occidentale di Sumatra (Indonesia) colpiti dallo Tsunami nel 2004, o quelli di Haiti colpiti di recente da un terremoto devastante. Il “Progetto poveri della città”, che prevede aiuti di carattere economico-alimentare, come quelli inviati alle famiglie bisognose del centro accoglienza di Borgo Mezzanone. Alla base dell’iniziativa natalizia vi è una ‘tombolata’, che non è solo un modo per raccogliere fondi, ma anche il desiderio per cercare di creare coesione e reciproca accoglienza tra la gente. Sì, coesione e accoglienza, meglio ancora fraternità, principio fondamentale del pensiero di Chiara Lubich – che ha voluto accogliere l’invito evangelico ad essere una ‘sola cosa’ -, in cui l’associazione si riconosce e nel quale ritrova il suo stesso pensiero. La manifestazione, svoltasi alla presenza di vari ospiti e di molti cittadini, dopo un breve balletto coreografico, è iniziata con la presentazione fatta dalla presidentessa e da altri due ragazzi. La presentazione di chi fosse Chiara Lubich e di quale era il suo intento sin dalle origini della nascita del suo movimento, è stata d’obbligo, al fine di calarsi nella storia di questo personaggio e nella finalità della premiazione. Inoltre, è stato proiettato un video esplicativo, che riproponeva il collegamento in conferenza video avvenuto qualche tempo fa tra Lubich e più di mille sindaci europei. Le categorie premiate sono state tre. Quella associazionistica, quella istituzionale e quella individuale, categorie ritenute impegnate nella promozione della fratellanza universale, a livello cittadino e internazionale. «L’obiettivo» dice la dottoressa Troiano «è quello di evidenziare le forze e situazioni positive di una città, che spesso è ignara di ciò che vive. E’ un modo anche per permettere ai più giovani di ‘conoscere’ e di impegnarsi partendo dalle cose più piccole (quelle locali) per arrivare a quelle più grandi (il mondo intero). Infatti, è principalmente ad essi che la nostra manifestazione vuole arrivare e con essi intende parlare».

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