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Mentre Parigi dorme (Les portes de la nuit – Carnè, 1946)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Febbraio 2010
Cinema //

CarnèManfredonia – NELLA stagione del realismo francese Marcel Carnè rappresentò un esempio cinematografico “di grande rilievo”. Il cinema di Carnè era strettamente relazionato alla scrittura di Jacques Prévert, tanto che i due diedero vita ad un cinema calato nella realtà post conflitto (cinema delle macerie, come dice Sorlin).Quest’opra cinematografica tende infatti alla poesia fantastica che può scaturire dalla società proletaria. Quella poesia che, secondo molti e a conti fatti, non riuscirebbe a far scaturire, per effetto di una concezione eccessivamente artigianale e quindi professionale del mezzo cinematografico. Marcel Carnè sarebbe stato, quindi, un regista estremamente capace; e proprio in virtù di questa sua capacità constatabile nelle opere, la poesia di Carnè rimane spesso allo stato embrionale, non riuscendo a ‘scaturire’ in pieno.Al di là delle fortune (alterne) che gli autori sono costretti a subire con il cambiare delle prospettive e delle correnti di pensiero, l’opera di Carnè (Mentre Parigi dorme) rimane un film capace di rappresentare ‘visivamente e magnificamente’ una Parigi notturna e dilatata nello spazio e nello spirito; brulicante di vite, anche se solo accennate, di ricordi infranti dalla guerra, di speranze e nostalgie. La città dunque come rilievo di importanza fondamentale, ed in un certo senso, il personaggio che sovrasta e racchiude tutti gli altri.

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Il destino stesso, che se ne va in giro per la città sotto forma umana ad avvisare tutti quanti del futuro che incombe, viene fagocitato all’interno del contesto Parigino, mentre la città lo relega a spettatore impotente. Che Parigi sia quasi da considerare un personaggio, ce lo suggerisce il bellissimo titolo italiano dell’opera.Che il notturno sia lo stato d’animo dei personaggi, con le loro storie d’amore e di guerra, mossi da fili invisibili incontro al destino, ce lo suggerisce, invece, il titolo originale. E’ legittimo supporre che se il film non raggiunga un effetto poetico, così come era nelle intenzioni dei suoi autori, raggiunga al contrario l’effetto poetico in secondo grado, non voluto e per questo incontrollabile e subliminale, ma abbastanza potente da permettersi di far risuonare la sua vasta eco in molti film contemporanei. La ragazza sul ponte di Patrice Leconte, Angel – A di Luc Besson e persino Non bussare alla mia porta di Wim Wenders, conservano qualcosa dello spirito notturno della Parigi di Carnè-Prévert, ma la lista potrebbe essere ben più lunga.

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‘Mentre Parigi dorme’ (Les portes de la nuit)
Francia 1946 di Marcel Carnè. Con Yves Montand, Nathalie Nattier, Pierre Brasseur, Serge Reggiani.

1 commenti su "Mentre Parigi dorme (Les portes de la nuit – Carnè, 1946)"

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