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Manfredonia, la ‘Fontana della Memoria’ tra arte, mutui e disastro Enichem

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
8 Febbraio 2010
Manfredonia //

fontanarotondaManfredonia – IL ricordo delle vittime del disastro Enichem “calpestato dall’arroganza di un’amministrazione che ha deciso di realizzare uno pseudo monumento, la cui forma estetica ha sollevato le rimostranze di quanti ne abbiano visto il progetto”. Il candidato sindaco del centrodestra di Manfredonia, Stefano Pecorella, interviene, in una nota stampa, in merito alla prossima costruzione di una fontana sul lungomare di Manfredonia, ‘in ricordo delle vittime del disastro Enichem’. “Da comune cittadino, prima ancora che da candidato sindaco, rinnovo la mia vicinanza ai cari ed a tutte le famiglie di quei lavoratori che hanno perso la loro vita a causa di malattie legate alle loro attività nello stabilimento dell’Enichem”. Per Pecorella “la maggioranza di sinistra ha già deciso per tutti” per la “costruzione di un monumento con la forma di un cilindro multicolore, in tinta con le mattonelle del già deturpato viale Miramare, che si innalzerà dal centro della piazza della rotonda (di fronte l’hotel Gargano) a ricordo di quella torre dell’Enichem che oltre trent’anni fa emanò nel territorio circa trenta tonnellate di velenosissimo arsenico”.

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LE ACCUSE: CONTRATTO UN MUTUO PER LA REALIZZAZIONE DEL MONUMENTO – “La maggioranza politica di Manfredonia decise di abbandonare la tutela degli interessi della comunità e del diritto alla loro salute revocando le accuse nei confronti dell’Enichem per l’inquinamento prodotto (durante il processo, vedi nota in seguito – ndR), accontentandosi di trecentomila euro”, somma con la quale “la stessa sinistra si impegnò per realizzare un’opera che fosse testimonianza di quegli anni bui e delle loro conseguenze”. In base a quanto comunicato dal candidato Pecorella, oggi per realizzare l’opera non sarebbero sufficienti “i soldi incassati dal comune”. Difatti,” buona parte di quella somma si è persa nei buchi del malandato bilancio comunale e la triste opera monumentale verrà realizzata, per il costo di oltre 200mila euro, solo grazie alla contrazione di un mutuo; un altro debito per i cittadini”. “Personalmente ed in qualità di assessore provinciale (all’ambiente ndR) – dice Pecorella – ho proposto ed ottenuto che l’amministrazione provinciale non abbandonasse le ragioni ed il diritto alla salute dei nostri cittadini e abbiamo ricorso in appello, assieme alla Procura di Foggia, avverso la sentenza emessa a Manfredonia. Al nostro fianco privati cittadini ed associazioni che non hanno ritenuto di essere soddisfatti in termini economici per i sentimenti e gli affetti perduti”. LE ACCUSE PER LA CIFRA E L’ARTISTA – “E’ giusto pagare 210mila euro per realizzare una ciminiera? E soprattutto, su un tema cosi sensibile, è giusto interpellare esclusivamente l’enigmatico artista già autore del discusso restyling del lungomare escludendo aprioristicamente i parenti delle vittime, gli artisti locali e la cittadinanza in genere?”. In ogni Pecorella si dice “favorevole alla realizzazione di un opera in ricordo di quei tempi, della mobilitazione di cui fu capace la nostra comunità e per affermare come sia irrinunciabile a patto che tale intervento sia condiviso da tutta la cittadinanza, eventualmente da un punto di vista urbanistico, architettonico, artistico e sia vicino al nostro comune sentire”.

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IL PROGETTO – Una fontana artistica sulla rotonda di Viale Miramare al cospetto del mare del golfo. La deliberazione della giunta comunale, che ha approvato il progetto esecutivo dell’opera firmata dallo scultore Franco Tretola e dal suo consulente tecnico architetto Roberto Russo: questa la notizia diffusa con una nota del Comune, dopo la determina n.469 ‘Realizzazione di fontana artistica presso la Rotonda di viale Miramare- approvazione progetto esecutivo‘ del 7 ottobre del 2009 – D.G. 8.1 Edilizia Pubblica e Patrimonio Storico VIII settore’. Proposta che segue quella “progettuale” (nella Villa comunale) del 7 maggio e quella iniziale del 20 febbraio del 2008 (medesimo ottavo settore: Edilizia Pubblica e Patrimonio Storico). Il progetto esecutivo di realizzazione dell’opera nella Villa Comunale non ricevette infatti il parere favorevole della Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici alla quale era stato inviato per competenza. Da qui la decisione della Giunta di optare per la rotonda di Viale Miramare. La fontana sarà allocata nello spazio già previsto al centro della rotonda così come “rinnovata” nel contesto del rifacimento dell’intero Viale Miramare, attualmente occupato da una palma. “Una soluzione, quella della palma – scrive il Comune – che non ha incontrato il generale favore dei cittadini che ora, con l’iniziativa dell’amministrazione comunale, vedono corrisposto quello che era un unanime desiderio, vedere appunto quella piazza protesa sul mare ingentilita con una fontana che di per sé è un invito alla grazia e al bello e si spera ad un maggior rispetto per gli arredi urbani“. Inoltre, la fontana della rotonda andrà “ad incrementare l’alquanto striminzito novero di fontane esistenti in città e va aggiungersi a quella recentemente istallata sulla rotonda stradale di Viale Michelangelo “. A parte in ogni modo “la fontana monumentale Piscitelli ereditata da un sia pur recente passato e risistemata, dopo alterne peripezie che l’hanno portata sull’orlo della distruzione, nella Piazza Falcone e Borsellino all’inizio del Lungomare del sole per Siponto ove fanno bella mostra di sé la fontana-monumento al Daino e la fontana artistica di Piazza Santa Maria Regina”. La fontana artistica che sarà installata alla rotonda sarà realizzata con parte della somma percepita dal Comune come indennizzo per il danno ambientale alla incolumità e sicurezza pubblica nel territorio conseguente allo scoppio della colonna di lavaggio dell’ammoniaca all’interno dello stabilimento Anic (settembre del 1976): “una interpretazione in chiave moderna di una ciminiera tipo quelle che si elevavano nel non lontano stabilimento Enichem dismesso nei primi anni novanta, dalla quale anzichè fumo fuoriescono zampilli di acqua limpida“.

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COMITATO ISOLA 5, IL COMUNICATO – “Siamo delusi dalla leggerezza con la quale la Giunta Comunale e l’Assessore ai lavori pubblici giustifichino una spesa che pare più motivata da esigenze di decoro urbano, piuttosto che da motivazioni ambientali. Ci chiediamo anche quali correlazioni esistano tra il dissesto di una fontana costruita negli anni ’30 e il disastro ambientale avvenuto a Manfredonia il 26 settembre del 2006. Il Comune di Manfredonia, assieme a quelli di Monte Sant’Angelo e Mattinata, incurante dei danni che tutta la cittadinanza ha subito a causa del disastro del 1976, nell’ottobre scorso ha scelto di lasciare sole nel processo ai dirigenti Eni quelle famiglie degli operai ormai deceduti. Siamo, infine, delusi perché si sta perdendo l’ennesima occasione per dare una svolta alle politiche ambientali della nostra città che invece è costretta a riaprire discariche ormai sature e a convivere con terreni ancora da bonificare. Siamo convinti che l’intera somma dell’irrisorio indennizzo ricevuto dalla Syndial debba essere destinata ad iniziative per l’ambiente e continuiamo a chiedere al Comune di Manfredonia e alle altre istituzioni coinvolte: di impegnarsi affinché nell’area dell’ex Enichem resti ben visibile un simbolo di quello che è stato il petrolchimico, di adottare misure precauzionali per garantire la sicurezza agli operai e ai cittadini che circolano nell’area ancora pesantemente inquinata dell’ex Enichem; di garantire un’attività di informazione costante per mantenere tutti i cittadini al corrente sullo stato delle bonifiche avviate e sulla pianificazione di quelle che ancora non sono partite;di avviare progetti ecosostenibili che sarebbero davvero il primo passo per un riscatto del nostro territorio.Al contrario siamo stanchi degli atteggiamenti di chi tenta di far dimenticare il recente passato, senza preoccuparsi affatto di informarci sugli attuali rischi a cui sono esposti i cittadini e il territorio”.

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