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‘Scuola Teatro Dina’: il Natale sipontino, oggi e di ieri

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
4 Dicembre 2013
Manfredonia // Teatro //

Compagnia Teatro Stabile Città di Manfredonia (ap/sq)
Manfredonia – IL Natale sipontino di ieri e di oggi, fra tradizioni, tantissime risate ed un sottile velo di malinconia. Ecco A Natèle chi tènemange e chi ne ‘ntene…ce gratte a panze, la nuova commedia della compagnia Teatro Stabile Città di Manfredonia, diretta e scritta da Dina Valente con la collaborazione di Anna Troiso, in scena al Teatro San Michele fino a venerdì 6 dicembre. Lo spettacolo, recitato interamente in vernacolo manfredoniano, si divide in due atti.

Il primo si svolge alla vigilia di Natale in un indefinito tempo presente: quattro anziani si ritrovano a casa di uno di loro per ammazzare il tempo giocando a carte e, fra una scopa e un tresette, si snodano ricordi, nostalgie, racconti e sfottò di questi quattro uomini d’altri tempi, che temono la vecchiaia e la morte, ma per esorcizzarla la prendono in giro, poiché amano troppo la vita. A fare da arbitro in queste allegre tenzoni, la figlia del padrone di casa, Carmela, classica matrona manfredoniana ed il suo vivacissimo figlio dalla risposta sempre pronta.

Il secondo atto è invece un viaggio nel tempo, nell’epoca in cui le ragazze leggevano Grand Hotel e le ciangularie per le feste si facevano ancora in casa. Siamo sempre alla vigilia di Natale ed una famiglia matriarcale: nonna, madre e due figlie, sta preparando le immancabili pettole, pensando alla cena della sera seguente. Davanti agli occhi dello spettatore ecco uno spaccato di vita quotidiana di un mondo semplice che non c’è più, e che un po’ ci manca, fra tradizioni, qualche zingriamento e vecchi modi di dire sempre esilaranti.

A fine spettacolo una sorpresa tutta da ascoltare con i vocalist Daniele Guida e Maria D’Oria e Dina Valente che saluta il suo numeroso pubblico fiera di quella che è ormai diventata “una scuola di teatro, che accoglie sempre nuovi elementi e fa crescere giovani attori in erba, animati dalla passione per il teatro che spesso si trasmette di padre in figlio”. Guida indispensabile per tutti sempre Dina che con entusiasmo afferma: “Farò sempre teatro, finchè avrò forza”…sicuramente per molti anni ancora!

INTERPRETI: Teresa Grieco, Filomena Trotta, Assunta Facciorusso, Sipontina Verrini, Sveva Guerra, Raffaella Li Bergolis, Antonio Renegaldo, Tonino Pesante, Antonio Di Tullo, Gerardo Marino, Pino Biondi, Franco Armillotta, Silvio Pellico, Michele de Padova, Marco Falcone. REGIA: Dina Valente. SCENE: Antonio Renegaldo SUONI Michele Trimigno. FOTO: Andrea Colaianni.

(A cura di Annapina Rinaldi – aprinaldi@alice.it)

14 commenti su "‘Scuola Teatro Dina’: il Natale sipontino, oggi e di ieri"

  1. malinconica la prima,carina la seconda,si poteva fare meglio,mi è piaciuta più l’altra fatta alla perotto ultimamente…

  2. Onestamente ritengo che la Sig. Valente farebbe meglio a concentrarsi sulla sua Scuola (tre ragazzini). Molta tristezza quella che ho potuto avvertire… La gente vuole andare a teatro per svagare, non per piangersi addosso. Quello possiamo farlo ogni giorno nelle nostre case senza dover pagare un supplemento di 8 o 10€.

    Speravo che il secondo atto fosse migliore, ma ha solo contribuito a provocarmi un gran mal di testa dovuto au continui e classici battibecchi tra diverse generazioni messe a confronto. Vuota l’idea dei cantanti alla fine, entrati in scena senza alcun senso logico. Chi erano? Cugini? Nipoti? Buona come recita natalizia dell’ACR. (diritto di critica,ndr)

  3. Sicuramente siamo caduti come la legnasanta troppo matura. Meno male che Dio ci ha dato la grazia di avere Dina che ci regala la “cultura” unitamente alla “risata casareccia”.
    Personalmente seguo tutte le commedie teatrali e anche con la febbre vado alla prima di quelle in “dialetto”.
    Dina è sempre grande, anzi troppo grande che ormai possiamo paragonarla a Eduardo.
    Ho molto apprezzato il lavoro dei ragazzi al teatro Lucio Dalla e li ho ironicamente chiamati “illegittimi figli di Dina”. Ora dico a quel Ciro che ha un nome troppo corto per paragonare quei bravi ragazzi alla Divina Dina, che prima di parlare (o scrivere) deve mangiare due cachizzi che fanno funzionare meglio il cervello.

  4. alt! Dina Valente con i suoi attori è TEATRO. Avete sempre parlare a sproposito, ma avete visto altre compagnie????? bhè ce ne una in particolare ke ogni volta mi fanno addormentare e ce da dire ke sono leve di Dina infatti non andro’ piu’ le altre 2 o 3 proprio se non ho nulla da fare…. lo spettacolo garantito oggi km oggi è lei. parlo cosi’ xkè conosco da anni gli spettacoli a Manfredonia.

  5. Non voglio mettere in discussione la bravura della signora Dina Valente e degli attori della compagnia…ma sinceramente questa commedia e stata una vera lagna..e che diamine..capisco che stiamo sotto a Natale ma non e detto che si deve piangere per forza..e poi quei detti Manfredoniani ormai li conosciamo tutti..quei cantanti alla fine ma nn ho capito a che prò.. un piccolo consiglio da inesperto Signora Dina nella prox commedia fai qualcosa di nuovo ..più elettrizzante..più comico.. Molto bravi nella loro comicità quei ragazzi che hanno rappresentato la commedia “Aire kesa kese iogge ammizza kese”
    ..al teatro “Lucio Dalla”, ci siamo divertiti Tantissimo..

  6. Legnasanta, lei mi stupisce sempre. Non capisco mai se parla seriamente o sfotte denigrando. Ad ogni modo credo che i tempi siano maturi anche per lei. E che le serva una cura più sofisticata, oltre ai due cachizzi consigliati al Sig. Ciro. Egli non ha paragonato i due lavori, bensì.. Ha preferito l’uno all’altro. Senza consigliare agli altri utenti cure poco note. Il grande Eduardo ha fatto ben altro, Signor Utente, e se lei è esperto come dice, saprá in cuor suo quella che è la verità.

    Farfalla, forse ha bisogno della cura consigliata da Legnasanta 🙂 Non si sa mai, forse riusciremo a comprendere meglio…
    Ad ogni modo, Buon Natale. Fra due settimane andrò a commuovermi alla scuola elementare del mio fratellino. A godermi una bella recitina di Natale! Baci

  7. Quante ore di prove, quanto impegno c’è stato per la preparazione di questa commedia? Il tutto sottraendo del tempo alla propria vita privata, il tutto provando e riprovando in locali e palchi ‘d’eccezione’; il tutto per uno scopo economico? No di certo. Pertanto, ognuno giustamente deve conservare una propria opinione, ma è doveroso ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per le diverse rappresentazioni teatrali svoltesi a Manfredonia; grazie a tutti gli attori, a tutti coloro che hanno partecipato ai progetti; senza distinzioni; l’emozione di un palco è base per la crescita personale, comunque; Giuseppe de Filippo; g.defilippo@statoquotidiano.it

  8. Non sono di parte ma Dina Valente e tutta la Compagnia di persone ormai affermate e quindi bravi attori hanno dato uno spettacolo comunque buono ma con un accento diverso sulla teatralità. Forse ci sono state poche occasioni per ridere ma nel complesso mi sono divertito.
    Indubbiamente stiamo parlando del miglior teatro che siamo riudciti a fare a Manfredonia.
    Sarebbe gradito conoscere l’autorevole parere di Vittorio Tricarico.

  9. Lo conoscete il vecchio detto: “molti nemici, molto onore”, sì?
    Perciò mi permetto di dare un consiglio a tutti coloro che PUNTUALMENTE si divertono a disprezzare le mie commedie. La prossima volta che ne rappresento una, invece di spendere i soldi per venire ad assistere ad una LAGNA, andate a farvi una bella pizza, così invece del cervello vi riempite la pancia…come si dice ” sparagnete e cumparite”!
    Ed ora forza, scatenatevi ancora di più, mi fate diventare ancora più forte. GRAZIE.
    DINA VALENTE

  10. Essere o non Essere, ti sei guadagnato un cachizzo sfatto. Ti prometto però che me lo mangio io se mi dici quante commedie hai scritto, in quante commedie o altro hai recitato. Ti assicuro che da circa 45 anni Dina Valente, almeno 4 volte all’anno, produce qualcosa di proprio oltre ad aver collaborato con registi famosi, televisioni, teatri vari e scuole. Alle recite teatrali della compagnia di Dina Valente si paga tutti e c’è sempre il pienone. Senza contributi e con la sala sempre piena e prenotata.

    Ora spiegami quello che capisci indicandomi con i fatti quello che hai realizzato. Se non ricevo risposta mi sentirò autorizzato a regalarti una legnasanta con una lattuga da orto (sporca di terra). Cachizz a me !?!

  11. Dagli interventi fatti non mi pare che qualcuno abbia messo in dubbio la bravura della signora DINA VALENTE(anche se non ha recitato )e dei suoi ATTORI, le critiche a volte possono essere costruttive anche se negative,nessuno a scritto che il lavoro e stato interpretato male anzi, anche alla Scala di Milano fischiano quando qualcosa va male (vedi la prima alla Scala )e allora i vecchi detti FASCISTI non sono più concessi, ho sei brava oppure prendi i fischi, la gente va a teatro per passare 2 ore di tranquillità, e fisiologico che a qualcuno non piace, professionalmente bisogna accettare anche i fischi, essere arroganti e presuntuosi non serve a nessuno,comunque accetti le critiche senza arroganza perche la gente paga e ha il diritto di giudicare nel limite del rispetto sia in BENE che in MALE.

  12. legnasanta tu consigli di mangiare 2 cachizzi x mettere in moto il cervello dovresti provare prima di consigliare. ognuno esprime il proprio parere personalmente non conosco la signora dina(la sua arte intendo) quindi non esprimo parere. posso dirti che mina e ritenuta la miglior cantante italiana ma a me personalmente non piace non per questo devi consigliarmi di mangiare cachizzi per il cervello. molte volte mi chiedo(come essere o non essere)se ci 6 oppure di fai

  13. Questo è il problema di Manfredonia! Il problema dell’Italia intera! Si va avanti con i nomi e non con i fatti! L’autorevole parere di Vittorio Tricarico? Ma cosa ha fatto Tricarico? Cosa sta facendo? Largo ai giovani! Largo alla Bottega degli Apocrifi.. Largo a coloro che nel silenzio fanno tanto! I nomi, OGGI, non significano più nulla! Non ho sentito citare una volta la Bottega degli Apocrifi, che sono gli unici che veramente si prodigano per portare un po’ di sano teatro in questa città che va avanti a nomi!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Voi parlate parlate… Commentate, e consigliate legnasante… Ma la verità è che il nome oramai non porta più da nessuna parte. La nuova generazione oramai ha aperto gli occhi. Non voglio fare profezie, ma fra massimo 10-15 anni… Queste compagnie che non si evolvono vedranno il loro pubblico dimezzato.

    Alla Sig.ra Dina Valente vorrei dire, che visto il suo invito,e la sua presunzione, e la sua caparbietà nel non voler accogliere le critiche, credo che parecchie pizzerie della città verranno riempite…. Con tanta felicità da parte dei gestori, dell’economia, delle nostre pance e del nostro umore.

    Legnasanta.. Più fatti, meno parole. Non ho bisogno di elevarmi in nessun modo declamando le mie gesta 🙂 Mi sento soddisfatta in egual modo, anche senza il tuo plauso!

    Precisazione: gli attori erano tutti bravi. Era il copione che non andava. E confidando ancora nel buon senso della gente, sono convinta che chi vanta la sua esperienza in ambito teatrale, abbia notato le stesse lacune evidenziate da me.

    EVVIVA IL TEATRO!

  14. LaLu, pari e patta, Essere o non Essere, voglio chiamarVi con un solo nome “ASSUNTA”.
    Ognuno dice quello che pensa e io aggiungo solo “ironicamente” un cachizzo. Lasciatemi godere di questa mia “debolezza”. E’ la stessa emozione che provo quando vedo il teatro di Dina Valente, Vittorio Tricarico, La Bottega degli Apocrifi, etc, fino all’ultima rivelazione Antonio Lurdo.
    Li amo tutti e qualche volta voglio baciarli come Legnasanta.

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