CHI E’ SALVATORE FAVIA – Salvatore nasce a Napoli il 13 aprile 1977 e vive tra Manfredonia e Mattinata, dove inizia l’attività fotografica nel 1999 dedicandosi al ritratto. Dal 2001 si cimenta nello still-life e nel reportage naturalistico. Dal 2000 al 2005 fotografa la vita nei parchi nazionali e nel mondo sportivo. Nel 2006 espone una personale dal titolo “terra e mare“, itinerario fotografico alla ricerca di sensazioni ed emozioni presso la sede del museo del comune di Mattinata. Nel 2007 è la volta di una personale dal titolo “sguardi“, in cui si sensibilizza le colpe dell’uomo attraverso gli sguardi della gente. Nel 2008, infine, è presente in una collettiva nel Comune di Mattinata. Il 2009 è l’anno di “London”, reportage sulla vita nella metropoli, esposto nelle città di Manfredonia e San Giovanni Rotondo. Stato ha chiesto al giovane e promettente fotografo di parlare della sua prossima mostra e, più in generale, della sua personale visione della fotografia.
L’INTERVISTA
Stato: fotografia significa dipingere con la luce e la mostra si chiama, infatti, painted light: si tratta di un ritorno al senso intrinseco della fotografia?
Favia: credo proprio di sì. In painted light ho voluto riprendere una tecnica impiegata per la prima volta da Man Ray, attraverso la quale è possibile creare immagini astratte.
S: alcune foto della mostra sembrano esseri delle profondità marine. Qual è il tuo rapporto con il mare?
F: vivo da circa 30 anni in una città di mare e, quindi, posso dire che gli appartengo, ma non è sempre la mia fonte d’ispirazione.
S: ho letto che vorresti associare le tue foto alla musica di gruppi emergenti. Ad esempio?
F: più che associarlo a gruppi emergenti, mi piace associare il contesto delle mie mostre (o singole foto) ad un determinato tipo di musica. L’esempio è nelle immagini che propongo in painted light, che nascono da movimenti delle mie mani in armonia con momenti di musica classica
S: quali sono i tuoi obiettivi come fotografo?
F: non nego la voglia di farmi conoscere in contesti fotografici nazionali e internazionali, ma credo che la più grande soddisfazione sia vedere un sorriso o una lacrima che nascono spontanei davanti ad una mia fotografia.
S: osservando alcune tue foto si ha l’impressione di intravedere dei teschi o, comunque, oggetti o persone in degrado. Come mai?
F: come si può immaginare, molti scatti nascono anche in sintonia con lo stato d’animo di una persona. Penso che gli scatti ai quali ti riferisci siano quelli che fanno parte del mio periodo grigio, attraversato durante questi anni dopo la morte di mio padre.
S: in un’intervista parli di “massoni” della fotografia. A chi ti riferisci?
F: non ne voglio parlare; credo che sia un argomento che non faccia testo per questa intervista.
S: il digitale non rischia di togliere il “divertimento” nello scattare una foto perfetta? A volte sembra di assistere all’ultimo effetto speciale…
F: il digitale è business, l’analogico è arte, tecnica, esperienza, ecc. Penso che con il digitale ci siamo facilitati solo il lavoro, ma non abbiamo ancora raggiunto la qualità di una foto fatta in analogico.
S: i grandi avvenimenti della storia sono spesso fissati nella memoria collettiva attraverso una foto. Si potrà più tornare a quei momenti?
F: sicuramente accade anche oggi di immortalare momenti importanti della storia (Obama, Lady Diana, Michael Jackson), ma credo che ce ne renderemo conto tra un paio di anni quando li rivedremo sui libri di storia, per cui la fotografia ha sempre un enorme valore nel mondo della comunicazione.
S: cosa cerchi nella composizione dell’immagine?
F: sono un amante del ritratto fotografico, per cui la mia ricerca in una fotografia è la rappresentazione dello stato d’animo della persona che sto ritraendo; in altri contesti cerco di rappresentare sempre me stesso e quindi il mio io.
S: qual è il posto e la persona che più di altri vorresti fotografare?
F: non ho questi sogni perché credo che anche la persona che adesso tieni accanto o con cui stai parlando può darti emozioni fotografiche inimmaginabili; idem per i luoghi: casa tua potrebbe essere un meraviglioso set fotografico.
S: quali sono i tuoi prossimi progetti?
F: continuare a migliorare, studiando tanto, e vedere annualmente i frutti di tanto studio in mostre fotografiche.
vai Salvatoreeeeeeeeeeeeee
ps. In occasione della festa della donna, ci sarà un’esposizione di foto con tema “la donna” di Salvatore Favia presso il circolo culturale Borgo del tempo perso 😉 accorrete numerosi!!
grande salvatore!!!!!!!! non vedo l’ora di venire a vedere la mostra…