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Sanremo 2014 flop annunciato ma musica “niente male”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Febbraio 2014
Musica //

Foto Davide Spada/LaPresse 18-02-2014 Sanremo IM - Italia spettacolo Teatro Ariston 64esimo Festival della canzone italiana - Prima serata nella foto: Laetitia Casta e Fabio Fazio
FERMI tutti, c’è Sanremo! Per una volta è possibile inserire la musica e lo spettacolo in prima pagina senza timore di togliere spazio alle “cose più importanti”, e pazienza se nei palazzi del potere si discute per mettere insieme la nuova squadra di governo.

L’edizione del Festival numero 64, la Fazio/Littizzetto bis, è iniziata martedì nel segno dell’imprevisto e dell’attualità, con un sipario inceppato e due operai napoletani, senza stipendio da 16 mesi, che minacciano di buttarsi dalla balaustra dell’Ariston, mentre fuori dal teatro Beppe Grillo aveva appena finito di arringare la folla al grido di “La RAI è l’origine di tutti i mali del Paese”.

E poi? Sarà che la scaletta è stata messa a dura prova dagli imprevisti, sarà che nonostante l’indiscutibile bravura, al secondo Festival consecutivo, le battute della Littizzetto su Fazio, Vessicchio e la bellissima di turno un po’ ce le aspettiamo, sarà che i big, quelli veri, hanno smesso di frequentare Sanremo da un po’…ma l’unico antidoto alla noia della prima serata festivaliera son stati i balli e le canzoni di una settantenne di nome Raffaella Carrà, (che pure era lì per promuovere il nuovo discondr) e l’immortale Father and son di Cat Stevens, oggi per tutti Yusuf.

Il verdetto dell’auditel è stato inappellabile: “solo” 10.938.000 spettatori pari al 45,93% di share, il peggiore risultato degli ultimi tre anni, nulla rispetto ai 48,2 punti share dello scorso anno.

Flop annunciato quindi quello della seconda serata, andata in onda ieri: pur considerando la forte controprogrammazione mediasetcon il match di Champions League Milan-Atletico Madrid e il “calo fisiologico” degli ascolti, che da sempre caratterizza la seconda serata del Festival 7.711.000 spettatori, pari al 33,95% di share, paiono davvero pochi.

Anche ieri ci ha pensato l’amarcord di lusso a regalare qualche emozione: la 94enne Franca Valeri che ripropone lo sketch della sora Cecioni con la Littizzetto e Claudio Baglioni che in pochi minuti canta i suoi più grandi successi degli anni ’70 e ’80, poi quasi scappa dal palco. Il “nuovo” viene relegato come sempre a notte fonda: il primo concorrente delle nuove proposte si esibisce dopo mezzanotte ed, ironicamente ma non troppo, Fazio lo annuncia in pigiama.

Fra monologhi che sanno di già visto, ospiti e siparietti discutibili (era proprio necessario invitare la Casta per farle cantare “dove vai se la banana non ce l’hai”?) ogni tanto ci si ricorda che siamo ad una gara canora. Anche quest’anno i 14 artisti in competizione presentano due brani ciascuno di cui solo uno accede alla finale. Fra i brani finalisti a farla da padrone anche quest’anno i sentimenti, unico brano “sociale” il rap “Pedala” di Frankie Hi NRG dal refrain martellante, con la pedalata metafora della vita dell’uomo contemporaneo. Spazio anche quest’anno ai cantautori di nicchia, spesso ignoti al grande pubblico come i Perturbazione, 25 anni di carriera alle spalle senza mai la consacrazione del grande pubblico, la loro “L’unica” è molto orecchiabile e meno alternativa di quanto ci si aspettasse.

Altro illustre sconosciuto del festival Riccardo Sinigallia, ex autore dei Tiromancino, la sua “Prima di andare via”, ricorda un’altra sua creatura, il successo del ’95 “La descrizione di un attimo” targato Tiromancino. Torna anche quest’anno Rafael Gualazzi con “Liberi o no” contaminazione fra jazz ed elettro-dance e a portare sul palco lo swing, tanto amato dal “radical chic” Fazio ci pensa Giuliano Palma con “Da Lontano”. Intense le interpretazioni di Cristiano De Andrè e del 24enne pugliese Renzo Rubino, premio della critica 2013 per la categoria giovani. Fra i favoriti per la vittoria ci sonohabituè del Festival e dei talent come Noemi, Arisa, Giusy Ferreri e Francesco Renga: bellissime voci, interpretazioni emozionanti, ma fra i brani nessun guizzo, niente che colpisca e rimanga dentro, almeno dopo i primi ascolti…sarà che le canzoni del Festival per poter essere apprezzate vanno riascoltate e “digerite”… tuttavia l’’unica frase che per adesso sembra sintetizzare la musica di questo Sanremo 2014 è “Dopotutto, niente male!” Un po’ poco per quello che dovrebbe essere l’evento musicale dell’anno!

(A cura di Annapina Rinaldi – aprinaldi@alice.it)

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