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Ricerca idrocarburi, bocciato piano Petroceltic. Il caso ‘capodogli’

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Aprile 2010
Stato news //

skimmer-per-idrocarburi-per-navi-con-braccio-scrematore (img.nauticexpo.it/images_net)
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Bari – SI sono svolti oggi pomeriggio i lavori della Giunta regionale pugliese, con assenza del nuovo presidente Nichi Vendola, e con delega allo svolgimento delle funzioni ordinarie alll’assessore all’ecologia, Onofrio Introna. Fra gli argomenti trattati: parere sfavorevole di compatibilità ambientale espresso dalla Giunta relativamente al permesso di ricerca di idrocarburi denominato “d489 B.R.-EL” al largo delle coste pugliesi“; da ricordare anhe l’impegno sul bilancio di previsione della somma di 2.000.000 di euro da destinare agli assegni di cura in favore dei pazienti affetti da SLA in condizione di grave non autosufficienza. La Giunta regionale ha approvato inoltre lo stanziamento aggiuntivo di 2.000.000 di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nel rispetto della finalizzazione originaria prevista dalla l.r. 34/09 e nell’ambito dell’importo disponibile sullo stanziamento di competenza.

PARERE SFAVOREVOLE PER RICERCA IDROCARBURI A LARGO DELLE COSTE PUGLIESI – IL PARERE DELLA GIUNTA – SU proposta dell’assessore all’Ecologia, Introna, la Giunta regionale pugliese aveva espresso parere sfavorevole già lo scorso 2 febbraio, nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale, per il progetto di ricerca idrocarburi al largo delle Isole Tremiti proposto dalla Petroceltic Elsa Spa. La Giunta ha deliberato dopo il parere del Comitato Regionale VIA che ha analizzato gli impatti delle fasi di indagine e delle fasi di perforazione del pozzo contenuti nello Studio di impatto ambientale che “appare non puntuale”, senza adeguato inquadramento dello sfruttamento del litorale adriatico su vasta scala e a pochi chilometri dalla costa, nonchè “a poca distanza dal parco nazionale del Gargano e dalla riserva delle Isole Tremiti“.

IL PARERE TECNICO il parere tecnico dei tecnici della Regione – La ricerca è stata proposta dalla Petroceltic Italia S.r.l., con sede legale alla Via Paola n. 24, int. 7 a Roma,da realizzarsi al largo delle coste della Regione Puglia (Isole Tremiti) e Regione Molise (Termoli). Con nota prot. n. 10967 del 22.09.2009 l’Ufficio V.I.A. e Politiche Energetiche della Puglia richiedeva all’Ufficio Parchi e RR.NN., presso l’Assessorato all’Ecologia il parere di competenza relativamente alla Valutazione di Incidenza; con nota prot. n. 11042 del 25.09.2009 il Servizio Ecologia invitava la società proponente a depositare gli elaborati concernenti l’intervento proposto presso gli altri enti interessati dall’intervento in argomento e cioè “l’amministrazione comunale delle Isole Tremiti e l’amministrazione provinciale di Foggia”. Con la stessa nota invitava i predetti enti ad esprimere il parere di competenza in merito. Con nota prot. n. 3647 del 09.03.2010 l’Ufficio Parchi e RR.NN. “…considerati…gli impatti diretti e indiretti su habitat e specie d’interesse comunitario presenti nelle suddette aree al elevato valore naturalistico…” esprimeva parere negativo ai fini della sola valutazione di incidenza. Nella seduta del 24 marzo 2010 il Comitato Regionale V.I.A., esaminata la documentazione progettuale, “considerato il parere espresso dall’Ufficio Parchi e RR. NN., preso atto che alla data del presente provvedimento non risultano pervenuti i pareri del’amministrazione comunale delle Isole Tremiti e l’amministrazione provinciale di Foggia“, rilevò che “l’area in istanza è ubicata nell’off-shore medio adriatico, al largo del tratto di costa compreso tra il Lago di Lesina e quello di Varano, subito ad Ovest delle Isole Tremiti, e occupa una superficie di526,8 km2“, che “la distanza dalla terraferma è di circa 7,8 km mentre dista circa 4 km dalle Tremiti. La profondità del mare va da un minimo di 40 metri fino ad un massimo di 150 metri“. Inoltre, “l’area interessata dalle operazioni al momento è quella interamente coperta dal perimetro del permesso, in quanto solo dopo una prima valutazione della vecchia sismica, da acquistare dal precedente operatore nell’area, si potrà avere un quadro dettagliato su cui concentrare la futura esplorazione“.

Programma Lavori presentato dalla Petroceltic– PRIMA FASE: studio geologico ed acquisto di linee sismiche con uno studio geologico e l’acquisto di linee sismiche già registrate negli anni passati.SECONDA FASE: registrazione nuova sismica. Dopo il reprocessing e l’interpretazione dei dati acquistati, sarà registrata una nuova campagna sismica 2D per un totale di circa 300 km, e successivamente una campagna 3D per un totale di circa 200 km2. La sorgente di energia da utilizzare sarà del tipo ad Air-Gun.. La perforazione di un pozzo esplorativo verrà programmata “qualora l’interpretazione sismica confermasse la presenza e l’economicità delle situazioni di interesse minerario individuate”, spinto fino alla profondità di 4000m intende esplorare la potenzialità delle Formazioni della Maiolica e del Calcare Massiccio.

LO SPIAGGIAMENTO DEI CETACEI NELLA FOCE VARANO – A seguito del recente spiaggiamento di sette capodogli spiaggiati sul litorale della Foce Varano (venerdì 11 dicembre tra Cagnano Varano e Ischitella, i quali, stretti in uno specchio d’acqua poco profondo, sono morti asfissiati per lo schiacciamento del diaframma) e per gli effetti che “tali indagini possono avere sulla componente fauna”, i tecnici regionali hanno consigliato pertanto di “porre particolare attenzione e cura negli studi di impatto ambientale, anche al fine di individuare le più idonee forme di mitigazione“. Difatti, “il comportamento delle specie marine di fronte a disturbi di vario genere, incluse le onde acustiche generate dall’air-gun, presenta ancora grosse incognite“. Questo un ulteriore motivo che ha spnto i tecnici pugliesi a bocciare il piano della Petroceltic “visto dunque che forti rischi sussistono, come indicato anche dagli studi menzionati dal proponente, il principio di precauzione impone che prima di intervenire su sistemi dedicati e complessi, vi sia la più totale certezza della mancanza di danni”.

PERFORAZIONI POZZI – IL PIANO DELLA PETROCELTIC – Per la Petroceltic “per quanto attiene alla perforazione dei pozzi,” gli effetti sull’ambiente possono considerarsi “nulli” o, tutt’al più, “trascurabili”. Tali “ottimistiche conclusioni sono solo dichiarate nel SIA”. In quanto “in questo elaborato risulta assente qualsivoglia analisi in riferimento a tale fase di progetto”. RIFIUTI: sulla terraferma saranno trasportati tutti gli altri rifiuti solidi e liquidi prodotti sulla piattaforma e precisamente:Impatti terza fase perforazioni pozzo. Anche per quanto attiene alla perforazione dei pozzi, il proponente dichiara che gli effetti sull’ambiente possono considerarsi nulli o, tutt’al più, trascurabili (tali ottimistiche conclusioni sono solo dichiarate nel SIA). In quanto in questo elaborato risulta assente qualsivoglia analisi in riferimento a tale fase di progetto. Sulla terraferma saranno trasportati tutti gli altri rifiuti solidi e liquidi prodotti sulla piattaforma, “(…) rifiuti che, prima di essere portati a terra per essere smaltiti o riutilizzati secondo le norme ambientali attualmente vigenti, potranno subire un eventuale trattamento sulla piattaforma”. Per quanto attiene ai rischi di perdita di sostanze inquinanti, la Petroceltic riporta che “verranno utilizzate, oltre ad apparecchiature di sicurezza (es. Blow Out Preventers – B.O.P.), l’assistenza 24 ore su 24 di una nave appoggio che, oltre che fungere da stoccaggio temporaneo per i materiali necessari alla perforazione (gasolio, acqua, bentonite, barite, casings) è dotata di opportuna scorta di disperdente e attrezzata con appositi bracci per l’eventuale impiego in mare in caso di sversamenti accidentali, oltre a una base di appoggio a terra, dotata dell’attrezzatura necessaria per un primo intervento di emergenza tramite le navi appoggio in caso di sversamenti accidentali in mare”. Nel caso di mancati indizi di manifestazioni durante la perforazione o a seguito di esito negativo o non economicamente conveniente da parte dei test condotti nelle formazioni obiettivo del sondaggio, il pozzo sarà considerato “sterile e si procederà alla sua chiusura mineraria”. “(..) Nulla è quantomeno accennato circa il caso in cui l’esito del sondaggio sia positivo e il pozzo venga avviato alla produzione”.

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