Edizione n° 5391

BALLON D'ESSAI

STIVALE // Domina l’anticiclone africano, temperature oltre i 40 gradi
8 Luglio 2024 - ore  14:55

CALEMBOUR

DICHIARAZIONI // Gattino giù dal ponte, Salvini “inasprire pene. Sono criminali”
8 Luglio 2024 - ore  13:51

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Siti militari in vendita e tentazioni per i comuni

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
15 Aprile 2010
Editoriali //

Panoramica area Mungivacca-Bari
Panoramica area Mungivacca-Bari
Bari – IN linea con l’articolo 14-bis del decreto legge 112 del 2008, il Ministero della Difesa avrebbe deciso di trasformare in resort 36 strutture militari – tra cui 12 fari – mettendo in vendita 76 strutture, chiedendo alle amministrazioni un cambio di destinazione d’uso. “Non fatevi soffiare questi beni preziosi per pochi spiccioli”. Questo l’appello di Legambiente ai sindaci dei comuni, sindaci compresi nella lista stilata dal Ministero della Difesa, pubblicata di recente dal Sole 24 ore. Secondo il quotidiano, infatti, in linea con l’articolo 14-bis del dl 112 del 2008, il Ministero avrebbe deciso di “rimpinguare le proprie casse” trasformando in resort 36 strutture militari – tra cui 12 fari – e mettendo in vendita 76 strutture. La contropartita chiesta, come detto, è il cambio di destinazione d’uso, in primo luogo per scopi turistici-creativi.

ALLARME LEGAMBIENTE – “Tra le 36 aree da trasformare in strutture turistiche e gli altri 76 destinati alla vendita ci sono siti situati in aree di pregio, posti in aree parco a protezione integrale dove, peraltro, la legge impedisce qualsiasi cambio di destinazione d’uso – ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente -. E’ il caso ad esempio del Faro dell’Isolotto di Palmaiola, un’isola posta davanti all’Elba, sottoposta ai vincoli delle direttive europee per il suo pregio naturalistico e, insieme a lei, tante altre località protette dove è impossibile qualsiasi utilizzo degli immobili per fini turistico-ricettivi. Il tentativo di allettare i comuni, garantendo loro fino al 20% sul profitto ottenuto dalla vendita, è offensivo e mortifica il concetto di bene comune, un valore che non può essere monetizzato. E’ per questo che Legambiente chiede ai sindaci di non lasciarsi sottrarre luoghi di straordinario pregio paesaggistico e naturalistico, attratti da una vera e propria mancia, ma di intervenire per mantenere la caratteristica pubblica dei beni in questione”.

IL PROCEDIMENTO – Il passaggio obbligato è proprio quello del riaccatastamento. Per destinare le 36 strutture a nuove funzioni occorrerà infatti assegnare ai siti una diversa destinazione catastale. In quest’ultimo caso, gli immobili non saranno venduti ma rimarranno nella disponibilità della Difesa, che li cederà a quanti sapranno valorizzarli. Una valorizzazione in primis turistica, anche perché le 36 strutture si trovano in posti unici, come ad esempio nel caso dei fari: di Marettimo, di Pantelleria, dell’isolotto dello scoglio delle Formiche, di Palmarola, di Punta Scorno, sull’isola dell’Asinara. Da ricordare che il più antico faro sardo, quello di capo Spartivento, è già stato trasformato in un resort a cinque stelle. La particolarità del progetto sta nel fatto che le 36 strutture continueranno infatti a funzionare in parte nel senso militare, proprio per rimanere nella disponibilità della Difesa; mentre nelle parti inutiizzate e destinate a un lento degrado, si potranno pensare altri usi per produrre reddito. La nuova destinazione dovrà essere decisa dalle amministrazioni locali. Una volta stabilito il futuro dell’immobile, lo sì assegnerà al concessionario attraverso un’asta pubblica. Ancora non conosciute le modalità delle concessioni e la loro durata. Per quanto riguarda invece la gestione delle concessioni potrebbe avere un ruolo principale la Difesa Servizi Spa, nata di recente proprio con il compito di valorizzare il patrimonio militare e degli immobili. Diverso il discorso per gli altri 76 immobili destinati alla vendita, con scelta a discrezione del Ministero se alienarli o valorizzarli. Il valore attuale di mercato dei 76 immobil è praticamente nullo, proprio in considerazione del loro accatastamento come strutture militari. Già avviate le trattative con le amministrazioni locali. E mentre le strutture militari sono destinate al degraro (impossibilità sostentamento spese) le amministrazioni locali potranno invece ottenere un duplice vantaggio dalla vendita dei beni da parte della Difesa: entrate per i bilanci (“fino al 20% delle somme incassate dalla vendita e recupero degli spazi nei centri cittadini che finora erano riservati esclusivamente ad attività militari” -Sole24ore).

IN PUGLIA: (Caserma-Indirizzo-Superficie Area (M2)-Superficie Coperta (M2), a Bari nella Caserma 3° Gr. A. M., Mungivacca – Via Torre Di Mizzo 2, con una superficie area metri quadri pari a 53.536, superficie coperta 24.060, per un volume di 181.372, a Lecce la Caserma Nacci -Monteroni, 74.742, 17.166, 88.639. A Lecce la Caserma Pico- Via Col Costadura, 20.949, 8.245, 60.000; a Montemarano (Ta), Stazione R.T. Monteparano-Via Varese, 2.448, 200, 3.360; a Taranto-Manufatto Ex Caserma Cc Del Comprensorio Chiapparo-Masseria Cesarea, Chiapparo 21.085, 411, 1.233. Infine sempre a Taranto-Svtam-Pizzone, Campo Cimino, 533.644, 45.867, 400.514.

3 commenti su "Siti militari in vendita e tentazioni per i comuni"

  1. vorrei gentilmente avere informazioni,riguardanti la vendita di una ex caserma dell’aereonautica in vendita a Potenza Picena(mc),a chi bisogna rivolgersi e modalita’,grazie

  2. vorrei sapere quali strutture militari sono in vendita nella provincia della spezia.
    Nel caso ve ne siano chi devo contattare per l’acquisto.grazie alessandro

Lascia un commento

“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.