IPOTESI RISPOSTA MA ‘ECCESSIVAMENTE RIDOTTO’ IL LASSO DI TEMPO FRA I DUE OMICIDI – Sull’omicidio del 33enne Leonardo Clemente, celibe e proprietario del bar Elisir (già Bar Sport) di Manfredonia, non è stato ancora possibile delineare il reale movente ed esecutore del delitto. Eccessivamente ridotto il lasso di tempo tra il primo omicidio, avvenuto domenica sera, e quello di stamane ? Eccessivamente ridotto il lasso di tempo tra i due omicidi per parlare di una correlazione tra gli eventi funerei, nonchè di una pianificazione precedente. Continuano pertanto le indagini dell’inquirenti (effettuati in nottata sei esami dello stub a persone ritenute vicine ai Romito), nella speranza di una tregua nella città sipontina, relativamente a morti, violenze e paura, relativamente alla sensazione di un ritorno ‘imposto’ alla semi-normalità comunitaria. Una normalità ricercata dalla stessa popolazione locale, ma quasi come un totem e simbolo della volontà personale di celare la pericolosità di un dramma che continua a segnare (in proiezione negativa) la recente storiografia comunitaria.
GLI OPERATORI INTERVENUTI – Oggi dunque un nuovo omicidio, ai danni di un parente della famiglia Libergolis, con indagini coordinate dal Commissariato di Manfredonia ed intervento dei militari dell’Arma dei Carabinieri di Manfredonia, di uomini della Questura di Foggia, militari del Comando Provinciale di Foggia, e l’ausilio della polizia municipale di Manfredonia. Si è ipotizzato che nella giornata di ieri (il giorno precedente all’omicidio) sarebbero stati effettuati degli esami stub su Clemente, con controlli identificativi effettuati all’interno dello bar di via Gargano.
L’ORA DELL’AGGUATO – ANCORA RIONE MONTICCHIO- Ore 14 e 30, rione Monticchio, via Gargano, strada principale prima di via Pulsano (stessa area di Manfredonia dove c’è stato il ferimento a metà maggio di Giuseppe Trimigno, Ferimento Trimigno, si costituisce autore e dove il 22 maggio 2009, in via Mozzillo Iaccarino, con quattro colpi di fucile a canne mozze sparati da un’auto in corsa sulla quale c’erano due sicari, fu ucciso Andrea Barbarino, di 28 anni, ritenuto vicino al clan mafioso Libergolis – Particolari su morte di Barbarino).
CLEMENTE DA POCO GESTORE DEL BAR – Due uomini (probabilmente) scendono da una automobile (forse un’utilitaria) di colore grigio. Leonardo Clemente, classe 1977, celibe e di Manfredonia, è dietro al bancone del Bar Elisir , già Bar Sport; bar in gestione e di proprietà dell’uomo dopo un recente acquisto da una signora del luogo.
L’AZIONE – I due uomini, dei quali naturalmente non si conosce la corporatura ed altri particolari, scendono dall’auto grigia con il volto travisato. Probabilmente con un fucile, o due fucili, a canne mozze (o lupara, fucile da caccia con due canne lisce affiancate – doppietta- a cui sono state mozzate le canne per contenerne la lunghezza ed essere
IL MAXI PROCESSO ISCARO-SABURO – Al tempo del processo d’appello per l’omicidio di Pasquale Bisceglia, Clemente era stato tuttavia arrestato nuovamente dalla Dda e carabinieri nel blitz contro la Mafia del Gargano il 23 giugno del 2004. Una operazione che portò all’emissione di 99 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Dagli atti processuali del processo (2004) emerse che alcuni esponenti dei Romito erano diventati confidenti dei carabinieri, aiutando i militari anche a raccogliere prove contro gli alleati Li Bergolis. Clemente era libero dal 19 giugno 2007, scarcerato dalla Corte d’Assise per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva “perchè erano trascorsi due anni dal rinvio a giudizio senza che si fosse arrivati al verdetto di primo grado“.
LE REAZIONI – BORDO: INTERVENGA IL GOVERNO, DIA A FOGGIA – “Manfredonia è diventata il teatro di una vera e propria guerra, che solo per caso non ha già mietuto vittime tra gente del tutto estranea ai clan. Manfredonia e il Gargano vivono da mesi un’emergenza sicurezza che merita una risposta immediata molto forte da parte dello Stato”. Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione bicamerale Antimafia, chiede un intervento “straordinario e rapidissimo” del Governo per “contrastare la violenza dei gruppi di fuoco che circolano sul territorio”. Bordo avanza tre proposte concrete: istituzione della Direzione Distrettuale Antimafia a Foggia, incremento del numero di poliziotti e carabinieri destinati solo alle indagini sulla criminalità organizzata, completamento degli organici della Procura della Repubblica di Foggia. “La lotta alla criminalità organizzata si conduce con mezzi e uomini adeguati al livello della sfida lanciata contro lo Stato – afferma il deputato del PD – Sul Gargano, nonostante i brillanti risultati ottenuti da forze dell’ordine e magistratura, non si è ancora riusciti a sradicare la mala pianta della criminalità organizzata, che avvelena la società e l’economia e, in alcuni ambienti, è ritenuta superiore alle istituzioni democratiche”.
RICCARDI: EMERGENZA CRIMINALITA’ – “Manfredonia non vuole e non deve essere il campo di battaglia di faide che, con il loro carico di assurda e macabra violenza, ne pregiudicano il carattere di città pacifica”, dice il sindaco Riccardi. Gli atti delittuosi che, da alcuni anni, colpiscono in modo inaudito la nostra città devono vedere lo Stato pronto a reagire non soltanto con le procedure ordinarie, ma con interventi straordinari, più incisivi sia in termini di repressione, sia, soprattutto, in termini di prevenzione, per garantire ai cittadini la sicurezza che è loro dovuta. Per questi motivi, interpretando i sentimenti diffusi della città, ho chiesto alle massime cariche istituzionali dello Stato di assicurare ai cittadini la possibilità di vivere in un territorio in cui legalità e sicurezza siano realmente garantite, in cui non si rischi la vita camminando per strada. Negli incontri dei prossimi giorni, da me richiesti, che vedranno la presenza del Ministro degli Interni Roberto Maroni, ribadirò l’esigenza di rafforzare il presidio del territorio con adeguate strutture e con un incremento di uomini e di mezzi in grado di fronteggiare quella che, sempre più, si profila come una emergenza sicurezza a Manfredonia. Non posso e non voglio assistere al ripetersi di episodi criminali, con i rischi che gli stessi comportano per l’incolumità dei cittadini”, conclude il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi.
Redazione Stato,- “Ciao Vittorio, piango ora che non ci sei, anche se so che ci guardi e magari sorridi. Ti voglio bene.” – Il tuo amico Giuseppe ”
Non ho parole!
purtroppo,non piu”il paese sereno di una volta,troppa violenza,questo un fallimento politico,di un intero paese,non c e futuro per i giovani,ma anche per i stessi cittadini,c e solo un paese alla deriva,come alla deriva tutta la capitanata,che affonda,mentre altre zone della stessa regione,consolidano la propria posizione.. una sola parola ANDARE VIA DA QUESTO PAESE