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Tutti contro Vendola: innanzitutto la sinistra

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
13 Agosto 2010
Editoriali //

Emiliano e Vendola (ilsole24Ore.it)
Il sindaco di Bari Emiliano con il Governatore Vendola (image copyright ilsole24Ore.it)
Foggia – SARA’ la calura estiva o aver dimenticato i cervelli in vacanza ma la politica e i relativi mezzi di stampa scodinzolanti sembrano aver assunto una piega più delirante del solito. E tutto è cominciato dall’annuncio, in caso di un probabile e precoce ritorno alle urne, da parte della Governatore Nichi Vendola, della propria candidatura a capo della coalizione del centro sinistra. Da quel momento in avanti si sono sprecate le affermazioni negative da parte di membri del Governo contro Vendola e, in generale, contro una regione, quella pugliese, che, specie negli ultimi mesi, sta riscontrando una discreta ripresa grazie alle energie rinnovabili e turismo.


LA SANITA’ IN ROSSO – Sotto accusa, in particolar modo, è finita la malandata sanità pugliese. Il suo deficit, secondo le parole del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, “farà diventare la Puglia come la Grecia”. Nel frattempo si tralasciava il fatto che, con i suoi 1,3 miliardi di deficit sanitario, è il Lazio, attualmente governato dal centrodestra, a guidare la classifica italiana delle regioni più in “rosso”. Tra queste ultime è compreso anche l’industrializzato Veneto, mentre la Puglia è quinta. I dati sono emersi nel corso della riunione della Cabina di Regia costituita dal Comando regionale della Guardia di finanza, dall’assessorato alle Politiche della Salute e dall’Ares Puglia per verificare i risultati raggiunti nell’anno 2009 in forza della convenzione sottoscritta con la Regione Puglia.

CARICATA A MOLLA DAL GOVERNO la stampa di sua proprietà ha così iniziato a saltare impazzita, moltiplicando le accuse contro la Puglia e Vendola, tralasciando il fatto che il “buco” era presente già al tempo del precedente governo Fitto. “Prima che arrivi qualche cretino a stabilire la superiorità razziale dei pugliesi su tutti i popoli” – scrive oggi Marcello Veneziani su Il Giornale di Vittorio Feltri – “e che sorga una specie di Hitler alle cime di rape, diciamo che la Puglia ha problemi come tutto il sud e il resto d’Italia: disoccupazione, aziende che chiudono per la crisi economica, brutture di periferia, malavita, malasanità, un governatore poeta che amministra la regione con endecasillabi e non con efficacia anche se sa vendere benissimo ciò che fa”.


IL SUD E’ L’AGO DELLA BILANCIA – Le ragioni di tanto accanimento sono presto spiegate. “A sud si gioca la partita politica del nostro Paese” – continua Veneziani su uno dei giornali di famiglia del Premier – “lo dicono ormai in tanti. Le regioni del nord esprimono da anni un compatto orientamento favorevole alla Lega e al centro-destra. Le regioni del centro nord assegnano ancora la preferenza alla sinistra, nonostante il crollo. Il sud, invece, è l’ago della bilancia, oscilla tra due, tre strade: il sud fu la roccaforte della DC e dei conservatori, poi passò compatta alla sinistra, oscillò tra Mastella e Di Pietro, ora è il terreno di coltura dei finiani, dei casiniani e di piccoli movimenti ad personam come Io sud della Poli Bortone (A Bari dicono: io sud’ peccè face calde)”.

LA PUGLIA SECONDO PANORAMA – A Veneziani fa eco l’ultimo numero di Panorama, che, tralasciando le inchieste su Berlusconi (definite più volte “giustizialismo di parte”), spiega che “negli ultimi mesi la già ammaccata immagine della sanità pugliese ha subito nuovi colpi. Le inchieste della magistratura hanno coinvolto medici e funzionari. E soprattutto l’ex assessore alla Salute, Alberto Tedesco, accusato di associazione a delinquere e corruzione. Meglio precisare: le responsabilità di tutti gli indagati restano da accertare. Quel che però emerge chiaramente sono gli sperperi assurti a sistema”. Tra gli sprechi si cita quello dell’ospedale di Torremaggiore, presso Foggia, dove i carabinieri del Nas hanno scoperto che i ventilatori polmonari venivano pagati 5 mila euro invece che 600. “E poi strumenti e materiale di ogni genere: almeno una decina d’inchieste ipotizza in tutta la Puglia gare d’appalto addomesticate”.

VENDOLA E’ FIGLIO DELL’IMPAZIENZA – Di fronte all’attacco frontale contro il Presidente della Regione Puglia era lecito aspettarsi una strenua difesa del centrosinistra, che, invece, ancora una volta è apparso latitante. In merito alla candidatura di Nichi Vendola alle primarie per la premiership, l’esponente del Pd in un’intervista che comparirà nel prossimo numero dell’Espresso, Piero Fassino, spiegava ”Vendola è figlio dell’impazienza, e siccome il nostro popolo non ce la fa più a vedere Berlusconi lì, chiunque appaia in grado di mandarlo a casa viene abbracciato come la Madonna Pellegrina. Il che, naturalmente, è utile ma non sufficiente”.


IL 40% DELLE PREFERENZE PER VENDOLA – Il sindaco di Bari Michele Emiliano, che, a palazzo dei Celestini a Manfredonia, durante le precedenti primarie pugliesi, aveva definito Berlusconi “una marionetta impazzita” propone invece un improbabile tandem Vendola-Chiamparino. L’appello di Emiliano trova subito l’altolà di Sinistra Ecologia e Libertà. “Tutti coloro che, nel pieno della calura estiva, si trastullano proponendo improbabili ticket farebbero bene ad astenersi”. E’ quanto afferma Franco Giordano, a nome di Sinistra Ecologia e Libertà. “Non spetta loro decidere” – prosegue l’esponente di SEL – “poiché saranno le primarie a stabilire democraticamente leader e contenuti dell’alternativa alle destre. Peraltro senza inutili luoghi comuni su chi rappresenta meglio il Nord o il Sud del Paese: ad esempio recentemente un sondaggio di un quotidiano del nord est ha visto in Vendola il più suffragato come candidato del centrosinistra con il 40%, Chiamparino è risultato secondo con il 27%, poi Bersani al 23% ed infine D’Alema al 9%. Basta avere” – conclude Giordano – “un po’ di fiducia nel processo democratico per sfuggire ai professionisti di tante sconfitte”.


D’ALEMA E BINDI DICONO NO – Nonostante i sondaggi a favore, sulla candidatura di Vendola pende il niet senza appello di Massimo D’Alema (che alle primarie regionali gli aveva anteposto l’anonimo Boccia), ma anche quello del presidente dell’assemblea del Pd, Rosy Bindi, che, partecipando ieri sera alla festa del partito a Siena, in merito al possibile ritorno alle urne, spiegava che “tutti, da questo punto di vista, abbiano il dovere di dare il loro contributo per costruire il centrosinistra e non di pensare solo a sé. Nichi Vendola, in questo senso, può dare un supporto importante, ma non credo sia in grado di fare una sintesi delle diverse componenti del centrosinistra. Lo stesso si può dire per Antonio Di Pietro, che, pur nella diversità della storia e del percorso politico, continua a interpretare il sentire anche di parte della nostra gente”.

CONCLUSIONI – Nel frattempo il governatore Vendola ripete a più rispese che il governo Berlusconi punta a commissariare la Puglia: “La Puglia” – dice – “è l´unica regione del centro sud a non avere la sanità commissariata, ed è proprio questo il punto. Il commissariamento sarà l´effetto naturale del fatto che ci vengono negate le risorse, e togliendocele oggi questo effetto sarà automatico ad aprile del prossimo anno” – attacca Vendola. “E’ in atto un attacco proditorio alla Puglia, ispirato da quei traditori della patria che con i loro comportamenti spregevoli pensano di poter lacerare il tessuto economico-sociale pugliese e fare una specie d’infinita campagna elettorale”. Di fronte alle tante spallate che vari membri del centro sinistra stanno riservando a Vendola viene sicuramente il dubbio che i problemi possano venire più dall’interno che dall’esterno.

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