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Le coste a ‘rischio crollo’ in Puglia

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
22 Agosto 2010
Editoriali //

Costa del Gargano presso Vieste
Costa del Gargano presso Vieste (Wikipedia)
Manfredonia – DIVERSE spiagge del Gargano e del Salento sono a rischio crollo. Secondo l’ultimo rapporto presentato pochi giorni fa da Legambiente, sono decine e decine i chilometri di spiaggia in Italia “ad alto pericolo” per il crollo delle pareti rocciose che si estendono fino al mare. “”Sono a rischio – spiega il vice-presidente di Legambiente, Sebastiano Venneri – tutte le spiagge con coste alte e scoscese, le cosiddette falesie, particolarmente friabili per la loro origine calcarea. Ce ne sono ovunque in Italia, caratterizzata da un territorio estremamente fragile”. Di recente la caduta di massi a Valle Muria, a Lipari, a causa del terremoto che ha colpito le Eolie, ha riportato l’attenzione sul rischio frane che minaccia, d’estate, molti bagnanti. “Nella classifica del rischio, a seguire – aggiunge Venneri – metterei proprio le Eolie, alcuni tratti del litorale tirrenico della Calabria, dell’Adriatico sopra Otranto, in Puglia, ed il Gargano. I crolli minacciano tutti i promontori come ad esempio il Conero ed il monte Cofano nel trapanese”.

COSTE DEL GARGANO CON PERICOLO DI FRANA – Secondo un’ordinanza balneare nel compartimento marittimo di Manfredonia ( Articolo e ordinanza), diffusa lo scorso 4 giugno, dalla Capitaneria di Porto, a Mattinata (FG) risulta a rischio crollo il tratto di costa compreso tra il piazzale del ristorante “La Veranda” e Punta Agnuli del Comune di Mattinata. Sempre a Mattinata sono a pericolo di frana il tratto di costa compreso tra Punta Rossa e il costone roccioso di Vignanotica ad eccezione della Contrada Funni del Porto di Mattinata, località Mattinatella – Camping delle Rose (limitatamente alla zona protetta da reti metalliche), Baia delle Zagare (limitatamente alle due zone in corrispondenza degli ascensori e dei valloni), località Vignanotica (con esclusione della zona sottostante la falesia).

A Monte S. Angelo (FG), invece, sono tale condizione riguarda il tratto di costa compreso tra lo stabilimento ex Enichem e Punta Rossa ad eccezione delle località Il Monaco, Lido Varcaro, Spiaggia Varcaro, località Chianca Masitto, Camping Acqua Azzurra.

CEMENTIFICAZIONI E TERREMOTI – Sotto inchiesta sono finite la cementificazione selvaggia del territorio, legato alla costruzione, spesso abusiva, di strutture a ridosso del mare, molto richieste per il loro fascino paesaggistico unita alla scarsa manutenzione e prevenzione dei Comuni che intervengono, causa mancanza di fondi, solo in situazioni di emergenza, quando ormai è troppo tardi. A questo si aggiunga che il promontorio del Gargano è caratterizzato da una miriade faglie telluriche tra le quali si annovera la “Faglia di Mattinata” (o Faglia di valle Carbonara), che divide in due il Gargano e su cui sono sorti numerosi comuni come San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e Mattinata. I movimenti di tali faglie sono stati responsabili dei numerosi terremoti che hanno interessato, in passato, l’area garganica. A aggravare ulteriormente il rischio di uno smottamento del terreno anche la scarsa stabilità delle rocce calcaree.

MENO FONDI UGUALE A MENO CONTROLLI – Il problema, secondo il vice-presidente di Legambiente, potrebbe essere risolto solo con una svolta sul fronte della manutenzione del territorio e con maggiori controlli nei vincoli paesaggistici. ”I Comuni,- conclude Venneri- che non hanno piu’ fondi, ormai intervengono solo in emergenza. In Italia si interviene per realizzare strade e ponti, ma la manutenzione del territorio e’ sempre la Cenerentola della situazione. Oltretutto del rischio frane in spiaggia si parla soprattutto d’estate. Tra 15- 20 giorni si spegneranno i riflettori e chi s’e’ visto s’e’ visto”.

4 commenti su "Le coste a ‘rischio crollo’ in Puglia"

  1. Da una lettera pubblica del Signor Ugo Galati rintracciabile all’indirizzo :
    http://www.prolocoleuca.it/ADSL.htm si legge nel corsivo tra parentesi quadre
    [La Pro Loco non ha mezzi e strumenti per intervenire direttamente sui problemi. Un’ associazione di volontariato senza scopo di lucro può solo sensibilizzare le istituzioni locali. Per questo è opportuno che gli attori della politica, ma anche quelli economici e culturali del territorio si mobilitino con maggiore incisività la rete di comunicazione virtuale,sopratutto in una realtà marginale come la nostra,compenserebbe, sia pur in minima parte, il divario infrastrutturale.]

    Ecco come una associazione che da 40 anni opera sul territorio tralasciando il passato periodo del gioco di azzardo che in essa si espletava e ove non pochi hanno pianto consistenti perdite al gioco , si difende e nasconde i propri limiti, negligente e agiatezze sotto mentite spoglie di chi non può agire “direttamente” ???, mi chiedo chi davvero lo può fare senza prima un dibattito socio-politico su basi democratiche che il signor Ugo Galati con una striminzita parola chiamerebbe “sensibilizzazione”.

    In realtà la Proloco di Leuca è abile a costruire alibi dietro cui nascondere certe responsabilità o perniciosi immobilismi e distribuire gratuitamente colpe al politico di turno, ma che non è l’unico ad averne, poiché il politico di turno e il suo esserlo dipende anche dal nostro modo di pensare o di rappresentarci la politica e la politica ce la siamo rappresentata in termini assistenzialistici, caro Ben Pensante Ugo Galati. Sarebbe ora che nella Proloco si facciano strada coloro che sappiano “infortagarsi le maniche” e lavorare davvero e bene per il futuro , ma senza sperare di pensionarsi nella Proloco di Leuca con l’aureola finta delle nobili gesta, poiché di nobile non è rimasto nemmeno il palazzo dove la stessa Proloco risiede: ahimè spogliato anch’esso di tale titolo. Perso al gioco? E Leuca puzza ogni anno sempre di più.

    Sentite e udite cosa è la Proloco di Leuca secondo una definizione resa artatamente attuale per far credere che un superficiale impegno per la ADSL possa far passare la Proloco di Leuca per quel centro di sensibilizzazione culturale (non fanno nulla dalla mattina alla sera….a si dimenticavo il concorso per il miglior presepe…e si quello lo fanno) che da 40 anni dice di fare quello che dice di fare…ma leggete Voi :

    [La Pro Loco di Leuca, nata per promuovere l’immagine della città e la qualità della vita di chi dimora e/o vi soggiorna,auspica che,quanto prima,i rappresentanti istituzionali del territorio si adoperino ad ogni livello per risolvere questi problemi nell’interesse generale di una comunità che vive ancora ai margini dello sviluppo e ai limiti dell’esasperazione.]

    Ricordiamo che il signor Ugo Galati non si sa bene a quale titolo,forse gratuito, ha goduto di immobili gestiti dagli stessi rappresentanti istituzionali in nome di tutta la comunità, ma che ha dovuto abbandonare…perche ??? Questa altra occasione per un pubblico chiarimento. In questo testo ammettono anche una tal imprecisata disperazione della comunità, poi però se la espliciti criticando o parlando male di Leuca , loro ti querelano e si costituiscono parte civile, chiedendoti 20.000 euro di risarcimento. Si aspetta e spera J… che l’ora si avvicina. VERGOGNA !!

    Walter PETESE
    P.S. Saluti all’avvocato Distante.

  2. Santa Maria di Leuca, 20/09/2010

    OGGETTO:
    denuncia verso l’attività economica di “escursioni alle grotte” esercitata da natanti che navigano a motore acceso sottocosta e nelle grotte marine del Capo di Leuca compromettendo la tutela della salute e sicurezza pubblica dei conduttori, bagnanti, nuotatori e trasportati, mettendo seriamente in pericolo la loro incolumità fisica e producendo inoltre danni ambientali alle grotte marine, nello specifico alla fauna e alla flora delle stesse e verso coloro, rappresentanti di enti e istituzioni che invece di adoperarsi hanno arbitrariamente voltato le spalle e fatto finta di niente. Richiesta di immediato intervento.

    PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCE
    Viale M. De Pietro – 73100 Lecce

    MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
    COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO
    Viale dell’Arte, 16 – 00144 Roma

    REPARTO AMBIENTALE MARINO DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO – GUARDIA COSTIERA
    Via Cristoforo Colombo, 44 – 00144 Roma

    DIREZIONE MARITTIMA DI BARI
    Lungomare A.De Tullio n. 1 – 70122 Bari

    CAPITANERIA DI PORTO DI GALLIPOLI
    Lungomare MARCONI n. 1 – 73014 Gallipoli (Le)

    UFFICIO LOCALE MARITTIMO SANTA MARIA DI LEUCA
    Via Doppia Croce – Area portuale – 73040 Santa Maria di Leuca (Le)

    STAZIONE CARABINIERI CASTRIGNANO DEL CAPO
    via Corsica 90 – 73040 Castrignano Del Capo (Le)

    COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
    Via Caduti di tutte le guerre, 15/17 – 70100 Bari / Via Ariosto, 81 -73100 Lecce

    COMUNE DI CASTRIGNANO DEL CAPO
    via Municipio – 73040 Castrignano del Capo (Le)

    PROVINCIA DI LECCE
    TURISMO E MARKETING TERRITORIALE AGRICOLTURA E RISORSE DEL MARE
    Via Umberto I, 13 – 73100 Lecce

    REGIONE PUGLIA
    ASSESSORATO ALL’ECOLOGIA & UFFICIO PARCHI E RISERVE NATURALI
    Via delle Magnolie, 8 – Zona Industriale (ex. Enaip) – 70056 Modugno (Ba)

    TENENZA GUARDIA DI FINANZA DI LEUCA
    via Doppia Croce, 69 – 73040 Castrignano del Capo (Le)

    DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO – SERVIZIO ISPEZIONI DEL LAVORO
    Via Lupiae, 35 – 73100 Lecce

    AZIENDA SANITARIA LOCALE LE – DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
    SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI LAVORO (SPESAL)
    Viale Don Minzoni, 8 – 73100 Lecce

    PORTO TURISTICO MARINA DI LEUCA S.p.A.
    Sede Operativa: Lungomare Cristorforo Colombo – 73040 Santa Maria di Leuca (Le)

    ASCOM LECCE – CONFCOMMERCIO
    VIA Cicolella, 3 – 73100 – 73100 Lecce

    Varie Associazioni dei consumatori & Varie Assicurazioni
    • Il sottoscritto Walter Petese nato a Munsterlingen CH il 30 Maggio 1963 e residente a Gagliano del Capo, in via Comunale esterna Lama snc espone quanto segue riservandosi di indicare testimoni, prove e documenti qualora fossero necessari o richiesti :

    Ricordando che tale esposizione rappresenta un sentito impegno civico a tutela del cittadino quale sono / siamo e vuole inoltre essere uno strumento per migliorare la vivibilità delle nostre coste in nome di quel turismo che dovrebbe e rappresenta per alcuni l’unica forma di sostentamento, il nostro impegno è volto a voler voltare pagine e porre quel microscopico contributo per cercare di migliorare la nostra vita e quella dei nostri figli e richiamare/ricordare inoltre al contempo le responsabilità sempre più diffuse delle istituzioni che ci rappresentano e dovrebbero tutelarci senza doppie misure e ambiguità di sorta.

    • In riferimento alla trasparenza amministrativa che consiste, nella sua accezione più ampia, nell’assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni sia all’interno del sistema amministrativo, sia fra questo ultimo ed il mondo esterno: ”L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla Legge nonchè dai principi dell’ordinamento comunitario” [ART. 1 legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005) dal sito: http://www.urp.it/Sezione.jsp?idSezione=803&idSezioneRif=38 denunciamo la latitanza del comune di Castrignano del Capo e degli organi competenti che nel corso degli anni non hanno risposto ai continui appelli provenienti dalla società civile, vedasi enormi quantità di lettere protocollate, denunce e segnalazioni da parte di turisti, abitanti, cittadini, ecc…Si lamentano inoltre la totale mancanza di informazioni o banca dati consultabile localmente o attraverso campagna informativa di riferimenti precisi e catastali sulle grotte di Leuca.

    • In riferimento alle numerose leggi che regolamentano i rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione nello specifico caso il Comune di Castrignano del Capo, sperando, visto i precedenti abusi inoltrati ad aventi diritto per non aver risposto alle istanze protocollate nel corso degli anni e di più, che esso sia ancora un Comune di questo Stato Italiano che ne regola le attività nel Suo complesso; in merito rimandiamo la consultazione ai rispettivi codici di Diritto Amministrativo, al Codice Civile, alle sentenze della Corte di Cassazione a camere riunite e al TAR su suddetta materia

    • In riferimento alle innumerevoli lettere protocollate ma inevase negli ultimi anni, dalla Procura della Repubblica di Lecce, al Comune di Castrignano del Capo, alla Regione Puglia, non per ultimo alle varie sedi dei Carabinieri e della Guardia Costiera, a cui per nessuna si è ricevuta risposta, quasi, sembrerebbe, a voler alimentare lo scoraggiamento del cittadino proponente e parte attiva e il susseguente abbandono della partecipazione alla vita pubblica in uno spirito costruttivo e dialettico del Comune di Castrignano del Capo; e non per ultimo al denunciare la totale mancanza di informazione pubblica sulla sicurezza e la salute pubblica (ci chiediamo ancora una volta con quali ulive vengono mischiate presso i frantoi quelle raccolte su terreni invasi dai liquami di acque nere, putride che il depuratore consortile del Comune di Castrignano del Capo riversa nel canale di San Vincenzo ??) e l’estinzione di quella spinta volta alla richiesta di legittime informazioni di carattere pubblico sulla sicurezza e la salute pubblica riguardante le attività a terra e in mare in materia di escursioni e noleggio imbarcazioni.

    • In riferimento agli esposti e alle lamentele, alle segnalazioni, alle denunce depositate presso il comune di Castrignano del Capo, le rispettive Caserme dei Carabinieri, ASL, Comandi di Polizia, Capitanerie di Porto e non per ultimo direttamente presso la Procura di Lecce e non solo, da numerosi cittadini residenti, locali, non residenti e turisti o viaggiatori in generale e riguardanti i molteplici problemi, abusi, irregolarità, reati, comportamenti fuori legge riguardo le attività legate alla escursione all’interno delle grotte carsiche marine e la loro intrinseca pericolosità per una pluralità di motivi estremamente evidenti, ma per i quali si è preferito assumere da parte delle stesse Istituzioni un atteggiamento omertoso , minimalista e di compiuta e praticata indifferenza, degno delle nuove raffinate mafie amministrative o sostenute risposte quali : “è un poverino”, ”tiene famiglia, deve lavorare”, “tutti devono lavorare”, “senza la visita alle grotte che fa un turista a Leuca?, “qui si usa così”: piccola sintesi di risposte vergognose e ricevute da persone preposte). RIBADIAMO CHE TUTTI I CITTADINI DOVREBBERO LAVORARE SE NON HANNO ALTRE FORME DI SOSTENTAMENTO E NESSUNO E’ ESCLUSO DA QUESTA UMANA CONDIZIONE, NON PER QUESTO SI PUO GIUSTIFICARE L’EVIDENTE ILLEGITTIMITA’.QUESTO RIMANE DI PERTINENZA ISTITUZIONALE, MA SE ANCHE LE ISTITUZIONI FANNO FINTA DI NIENTE ??

    • In riferimento a tutta una serie di testimonianze (http://www.facebook.com/home.php?#!/profile.php?id=1654323166&v=wall&story_fbid=156224584392282), filmati e fatti tristemente noti (quali gli affondamenti e colate a picco di imbarcazioni con esubero di turisti a bordo) che puntualmente dimostrano ogni anno che non si parla di aria fritta, ma di omissione di atti di ufficio e abusi di varia natura da parte di Istituzioni Proprie e Delegate, preposte, talvolta chiamate direttamente ad intervenire e a far rispettare e prevenire determinati fenomeni e pratiche umane continuate e fuori legge; che mettono a rischio la vita e la salute umana, nonché la salvaguardia dell’ambiente marino e delle grotte carsiche marine. Un livello di prevaricazione e immobilismo oramai vergogna istituzionale inammissibile e inaccettabile per la nostra comunità tutta e per il suo sano futuro. Decine di barche che ogni giorno, durante la stagione estiva, navigano sotto costa e all’interno delle grotte marine dislocate lungo la costa con marcia innestata e motore acceso causando continui disagi, in concorso con altri nella pratica della medesima attività, ai nuotatori, ai bagnanti, ai passeggeri stessi o imbarcati che raggiungono la nostra costa sud salentina non certo per raccogliere neve fresca o rischiare l’irreversibile condizione. Parte di questo territorio alimenta insieme alle istituzioni un atteggiamento omertoso,mafioso, del nascondere e dell’omettere e affermare verità evidentissime, ma che rimangono ufficiose e non emergono nemmeno quando illustri personaggi vengono titolati a dibattere di legalità nel sud Salento.

    • In riferimento alle solo ultime denuncia dell’agosto 2010 presentata presso la Caserma dei Carabinieri nei confronti di Piccola Nautica di Renato Petese riguardo i riferimenti e i fatti su esposti parzialmente e altri pertinenti le illegittime attività e comportamento riconducibile al Penale, l’anomala quanto assurda concessione (50 anni presso il porto vecchio?) e collocazione del “chiosco” della suddetta ditta presso la vasca di raccolta e pompaggio delle acque nere in via Doppia Croce a Marina di Leuca, con tutti i pericoli connessi e rappresentati da abbondante cartellonistica, nonché la navigazione sotto costa e l’ingresso nelle grotte con marcia innestata e motore acceso nelle grotte con perenne rischio di crollo, per le quali nessuno ancora può dichiararle sicure o metterle in sicurezza: rimanendo in argomento rimandiamo ai fatti di cronaca annuali che denunciano crolli, frane, ecc… della costa litoranea salentina. Tutto ciò è inutile negarlo risulta ben chiaro e evidente.
    E’ risaputo e documentato che tali soggetti della ditta Piccola Nautica (http://www.piccolanautica.it), esercitando pubblicità ingannevole, non nutrono alcuna sensibilità verso certi argomenti nel rispetto delle leggi: solo dopo decine di anni hanno deciso di munirsi di pozzetto di scarico presso un inconsueto edificio in via Enea sede della storica Carrozzeria Petese ove si è sempre verniciato senza filtri adatti e a norma di legge, ove hanno da sempre realizzato e realizzano attività di cantieristica fuori legge e lavori in nero, approfittando di un sistema di relazioni dalla politica ai poteri deviati dello Stato. Un vero esempio di mafia nostrana in un territorio dove non esiste sensibilità a tali problematiche se non in una misura di facciata e di contorno, come molti assurdi e ipocriti incontri per parlare di legalità con soggetti che hanno fatto della loro stessa vita un monumento all’illegalità.

    • Si segnala inoltre e in generale l’inadeguatezza dei rapporti di lavoro tra titolare di impresa e conduttore, tali rasentano se non la sudditanza, il vero e proprio sfruttamento, con paghe certo non regolamentate (lavoro grigio) che non danno alcuna ragione all’impegno enorme dei conduttori, costretti a lavorare tutto il giorno sotto i raggi del sole diretti e indiretti, ignari che il tendalino non è sufficente; tali conduttori di imbarcazioni per le escursioni sono responsabili delle persone trasportate, ma percepiscono poche centinaia di euro a fronte delle decine di migliaia, si parla di 100.000 euro all’anno e più per titolare di impresa, sarebbe più equo e giusto far partecipare il conduttore alle incasso giornaliero secondo una percentuale accordata dall’ispettorato del lavoro. Inoltre dalle scarne informazioni che si riescono ad avere vi è l’abitudine talvolta da parte del titolare di sostenere il costo della patente nautica per porre quelle basi di sudditanza, sfruttamento, fedeltà, la si chiami come si vuole, che rendono il rapporto di lavoro necessariamente squilibrato e impari, dunque non libero, tenendo conto che in siffatta maniera questi giovani non riescono a guadagnare a sufficienza per progettare un futuro o solamente la sopravvivenza invernale, considerando che oltremodo in molti casi si tratta di lavoro fuori legge e abusivo. Vi lascio immaginare la situazione nel suo complesso. Per non parlare di coloro che coinvolgono non uno, bensì quasi o tutti i membri dell’intera famiglia, mentre in realtà non risultano né dipendenti, ne collaboratori, a parte, si spera, i conduttori impegnati in mare e non presso il canonico chiosco o biglietteria.Tali famigliari si allontanano immancabilmente e inavvertitamente quando ritenute condizioni di “pericolo” sopraggiungono, e poiché trattasi per la maggiore di spazi pubblici dati in concessione diventa difficile stanare il furbetto.

    • Le imprese di Santa Maria di Leuca che risultano compiere tale illecita attività sono le seguenti lista indubbiamente incompleta: SailorMan, Piccola Nautica, Cooperativa Byron Sea (il cui rappresentante è anche esponente del Gruppo Operatori Confcommercio Capo di Leuca http://www.facebook.com/pages/Gruppo-Operatori-Confcommercio-Capo-di-Leuca/375694790462), Nautica Med (di cui una imbarcazione il 18 luglio 2008 colava a picco per sovrannumero), Deep Blue Salento, Salento Trade, Alba, Dimensione Grotte e altre consorziate del Consorzio Mari d’Oriente e tante altre attività provenienti da Torre Vado, Pescoluse, Marina Serra, Tricase Porto, Castro: tutti a riversarsi nelle grotte di Leuca per migliai e migliaia di volte e ancora nubi e chiazze di gasolio, trattasi per la maggiore di motori Euro 0 o peggio. Questo elenco di titolari non rappresenta una mera denuncia contro i singoli, ma ha oltremodo la peculiarità di dare una sia pur parziale idea delle dimensioni del business e del fenomeno sfuggito completamente al controllo e per cui bisogna normalizzarlo definitivamente, considerando che per ognuno di essi si movimentano a secondo dei periodi di bassa, alta, altissima stagione più di una imbarcazione sino ad arrivare a 6 o 12 viaggi al giorno, a secondo del numero di conduttori (personale in mare) per titolare di attività. Il quadro generale comunque risulta un tantino più complesso e anomalo e ritengo inutile snocciolarlo in questa sede. Facendo un po’ di conti anche molto approssimativi e per difetto, emerge chiaro il motivo per cui negli ultimi anni è diventata l’attività commerciale per eccellenza: la redditività in rapporto al tempo è notevole, e nella quale si sono introdotti da poco persone che sino all’anno precedente svolgevano l’attività di artigiano o barista o altro, tutt’altro mestiere.
    Gli interessi economici sono così delicati che la storia di questa attività e le sue concessioni sono state e sono motivo di perenni conflitti e colpi bassi tra gli stessi fruitori,una tensione in paese che si vive da tempo, ancora non completamente risolti con la società mista Porto Turistico di Leuca S.p.A.: vedasi atti giudiziari e cronaca. I fuochi incrociati continuano, a danno della pacifica convivenza del cittadino oramai esasperato da questa frenetica e malsana idea di sviluppo economico a toppe per cui la classe politica impegnata a non perdere consenso tollera continuamente, ed il mare diventa invivibile e inaccessibile per definizione… ricordiamo che le elezioni Amministrative per il Comune di Castrignano del Capo sono vicine e al contrario del dibattito sull’ultimo ecomiglio della prossima statale 275 su cui si fa un grande dibattito per la salvaguardia del territorio, del parco costiero e le sue grotte questi signori della politica non dicono nulla o ben poco e le forze dell’ordine obbediscono a logiche incomprensibili.

    • In riferimento alle denunce, ultima contro il Dott. Fernando Monteduro, ex vicesindaco di Castrignano del Capo, consigliere di minoranza a Castrignano del Capo e medico funzionario davvero esemplare a 71.000 ,00 € all’anno (fonte ASL di Lecce http://www.asl.lecce.it/tab.asp), vedasi il filmato http://www.youtube.com/watch?v=5vjcLDrJq1c, per aver taciuto e omesso un doveroso intervento come funzionario dell’ASL con competenze e funzioni di salute pubblica alle richieste della dott.ssa Alessia Scomparin in un primo momento presso il chiosco della Piccola Nautica di Renato Petese (noi sospettiamo che tra i due ci sia del tenero, speriamo che gli organo investigativi si diano da fare) e ancora in un secondo momento presso il dipartimento di Prevenzione dell’Asl e gli uffici SPESAL (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) di Tricase dove costui “lavora”.

    • Si segnala, a costo di essere ripetitivi, che decine e decine di barche da diporto utilizzate da ditte di piccola nautica per attività di escursioni nelle grotte ogni giorno, durante la stagione estiva, negli ultimi 15 anni, navigano sotto costa e all’interno delle grotte marine dislocate lungo la costa di levante e di ponente del Capo di Leuca con marcia innestata e motore acceso causando continui disagi, in concorso con altri nella medesima attività, ai nuotatori, ai bagnanti e ai turisti sulla barca e non costretti a sentire le imprecazioni del caso, mettendo a rischio la vita e la salute umana, nonchè la salvaguardia dell’ambiente marino e delle grotte carsiche marine che tanto sono decantate come parti importanti del territorio dalle stesse autorità che dovrebbero tutelarle.

    • Si segnala che di fronte a tali attività vi è una costante e continuata omissione di atti di ufficio e abusi di varia natura da parte di Istituzioni delegate a far rispettare e prevenire determinati fenomeni e pratiche umane continuate e fuori legge. Forse ricevono tornaconti di qualche forma ? Qui non si tratta più di fare qualche verbale, poichè è palese che una multa di 300,00 € una tantum è niente per attività il cui giro di affari economico in una stagione può aggirarsi sulle 100.000,00 €. Oramai il dato è statistico e conosciuto ; scusate la metafora forse troppo spinta, ma non molto: se io facessi una rapina di 100.000 euro cosa mi importerebbe pagare una sanzione di 300 euro se venissi arrestato ? Introiti incassati sull’esercizio illegale, sulla mancanza di rispetto delle leggi e dei codici, in totale disprezzo della vita umana e dell’importanza del nostro ecosistema marino. Il tutto sotto gli occhi ricoperti di prosciutto dei carabinieri, della finanza, dei vigili, del comune, dell’asl, della capitaneria e quant’altro. Poi qualcuno dimentica di battere uno scontrino e … apriti cielo.

    • Si segnala che vi è una totale mancanza di informazione sul diritto delle assicurazioni marittime e i rischi che corrono i conduttori e i titolari di tale attività marittime in un quadro di fatti di cronaca che si ripetono annualmente, negli ultimi anni, riferiti a incidenti e affondamenti di diverse imbarcazioni che viaggiavano in condizioni precarie, in sovrannumero e fuori legge.
    Inoltre di fronte all’emergere dell’estrema delicatezza nella stipula di una polizza di assicurazione marittima, si invitano le autorità preposte ad adoperarsi seriamente per informare dei rischi e delle responsabilità che corrono i conduttori di imbarcazioni adibite alle escursioni nelle grotte marine di Leuca nelle modalità su esposte, molto spesso ragazzi giovani con poca esperienza. E vogliamo ancora una volta ricordare che nel caso in cui gli operatori turistici, nello specifico i conduttori delle imbarcazioni, si dovessero trovare a provocare un incidente o a subirlo in una situazione di reato o fuori legge potrebbero correre il rischio concreto che la stessa assicurazione informata non copra i danni all’imbarcazione, a persone o cose e che gli stessi vengano condannati a farlo.
    Esiste un altro aspetto che pone in discussione il noleggio di imbarcazioni a giovani o comunque persone sprovviste di patente poiché la legge non la prevede per potenze al di sotto dei 40 cavalli. Tale situazione si traduce in mare con l’insorgere o l’emergere di una casistica ben definita, quella di recare pericolo per se e per gli altri a causa di comportamenti e modalità di guida intrepida, temeraria, in sostanza pericolosa per inesperienza o giovane età. Rimane solo un dato, ma statisticamente per le leggi che regolano il calcolo delle probabilità, prima o poi potrebbe verificarsi l’irreparabile e i segnali riguardo a episodi ,storie e testimonianza sono all’ordine del giorno in piena stagione. Vorremmo più attenzione affinché ciò di potenzialmente irreparabile come la morte, il ferimento, l’amputazione, l’inabilità non accadesse, molte cose si capiscono troppo tardi quando si perde qualcuno a noi caro per un difetto di prudenza o manifesta negligenza.
    Ricordiamo inoltre che alcuni di questi operatori per esercitare tale abusiva attività ormeggiano le proprie imbarcazioni presso il Porto Turistico Marina di Leuca S.p.A. Non sarebbe giusto negare a tali attività illegali la possibilità di ormeggiare in un porto pubblico, peraltro gestito al 49% dalla pubblica amministrazione, e che tali posti barca venissero assegnati a soggetti che non infrangono le leggi dello Stato Italiano? O dobbiamo pensare che anche il Porto turistico sia complice di tali attività illegali che mettono a repentaglio la vita delle persone?. Si, perche in fondo gli pagano l’ormeggio perché sollevare la questione.

    • Inoltre denunciamo in generale un atteggiamento che si traduce in comportamenti volti a realizzare una vera e propria caccia alle streghe da parte nello specifico della Capitaneria di Porto di Leuca e altri corpi della Vergogna di uno Stato deviato che, di fronte alla evidenza di reato perpetrato, si aspetta che il cittadino esasperato faccia una precisa segnalazione per essere costretti ad intervenire e attribuire a questi, al cittadino, tale necessità all’intervento, quando in realtà molti controlli e interventi dovrebbero attivarsi autonomamente o di ufficio, in tal modo le istituzioni così facendo si snaturano e si svuotano di senso dirottando gli eventuali dissapori e conflitti contro l’onesto cittadino. Questo e accaduto e possiamo dimostrarlo e fa parte delle vergogne della Capitaneria di Leuca, che per anni ha fatto finta di niente sulle norme di sicurezza presso il carro ponte di fronte al proprio ufficio, poi un cittadino fece una giusta e legittima osservazione e il giorno dopo tutti avevano il casco giallo, ma del cittadino è stata elargita l’identità e attribuita , ovviamente, la colpa. Questo accade a Leuca e non aiuta il processo verso la legalità, ma cosa fare se sono le stesse istituzioni ad ostacolarlo. Denunciare ? Ma mi faccia il piacere, direbbe un noto comico; e accade ed è un fenomeno molto distribuito soprattutto tra le forze dell’ordine, che spesso usano due metri e due misure a secondo di chi si tratta.

    Bisogna che le autorità affrontino una volta per tutte SERIAMENTE ed in maniera DISCIPLINATA la questione, ossia il palese reiterarsi di un reato che si svolge sotto gli occhi di tutti da oramai 15 anni!!! e che mette a repentaglio la vita delle persone, il futuro di giovani conduttori (che per guadagnare qualcosa fanno la stagione) e la salvaguardia dell’ultimo ecomiglio di costa e mare salentino e d’Italia, senza MA e senza SE. E che si agisca sulla prevenzione, sulla responsabilizzazione, sugli ormeggi, sulle licenze e sulle autorizzazioni che vengono rilasciate a queste attività, anche in merito alle vergognose “baracche” di legno, una diversa dall’altra, distribuite in tutta Leuca, alcune anche in evidente violazione con il codice della strada, pur di vendere biglietti per le escursioni alle grotte.

    Se l’illegalità deve avere il sopravvento, vogliamo sapere se può essere essa democraticamente esercitata da tutti, altrimenti che le Istituzioni preposte spieghino chi può delinquere e chi no, e in base a quali criteri o in base a quali introiti economici.
    La conclusione volutamente provocatoria vuole dare ancora di più spessore serio a questo manifesto di denuncia sperando che finalmente partano indagini e investigazioni a tutto campo e ben precise che possano far emergere definitivamente un modus agendi vergognoso e oramai inammissibile. Bisogna trovare soluzioni concrete ed al più presto.

    per quanto sopra esposto, il sottoscritto Walter Petese ut sopra, sporge formale DENUNCIA- QUERELA,
    nei confronti del responsabile/i ,del reato/i che la S.V. ravviserà nei fatti così come descritti, chiedendone la punizione ai sensi di legge.
    chiedo di essere informato in caso, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. in caso di richiesta di archiviazione;
    mi riservo di costituirsi parte civile;

    Leuca Civica
    Walter Petese

  3. Leuca, piccola nautica : Quale ingresso nelle grotte ?
    In Riferimento alle materiale probante raccolto e raccoglibile riguardo il continuo abusivo ingresso nelle grotte da parte di natanti a motore noleggiati di Leuca e zone limitrofe si sollevano delle difficoltà dovute ad una estesa omertà di cui parte attiva sono le stesse associazioni ambientaliste, associazioni di volontariato e varie istituzioni, quasi tutte, che imbarazzate per non aver avuto condizioni ottimali per realizzare o coadiuvare i soggetti interessati ad azioni preventive e repressive efficaci ed efficienti negli ultimi decenni, sentono evidentemente di avere determinate responsabilità inconfessabili.
    Oltre al resto esiste un parziale inizio ,anche se timido, del Comune di Castrignano del Capo per intervenire, già si pensa per esempio alla tassa della grotta e di concentrare le baracche in una sola area e ridurre cosi gli evidenti disagi, per le grotte la patata è bollente, il terreno scivoloso, poiché non esistono soluzioni !, anche se qualcuno parlerebbe di corridoi privilegiati contrassegnati da Boe per permettere un più agevole ingresso nelle grotte di tali natanti; soluzione improponibile che avrebbe il sicuro effetto contrario e amplificato che peggiorerebbe drasticamente tutta la questione e la renderebbe ancora più problematica. La soluzione è solo una : il divieto, oppure la sottoscrizione di una liberatoria ove il noleggiatore, il trasportato, il conduttore si prendono tutte le responsabilità dimostrando di poter pagar eventuali danni prodotti a terzi : questo mi pare impraticabile e improponibile e dunque anche a Voi le semplici conclusioni.
    Sembra che tali noleggiatori siano in grado di ricattare il comune di Castrignano del Capo ed esercitare su di esso, la parte politica, gli assessorati, i responsabili al commercio, i responsabili della protezione civile, le istituzioni delle precise pressioni … mafiose ! Questo dimostra il legame con precise clientele nello scambio dei voti e di come si governa in questo Comune : permettendo e favorendo l’illegalità ! Mettendo in primo piano la dignità di un lavoro, concetto non spendibile quando una qualsiasi attività di lavoro è condotta fuorilegge e correndo e facendo correre rischi evidenti sulla salute e sulla sicurezza propria e degli altri.
    Non si scherza, altrimenti dovremo tollerare lo spaccio di droga finalizzato al guadagno per vivere, il mercato illegale di armi, le grandi evasioni fiscali e dovremo ammettere che molti innocenti sono in carcere, (con tutto il rispetto dovuto alle persone private delle loro libertà e che stanno pagando un certo prezzo), per nulla, per aver commesso niente poiché cercavano semplicemente la dignità di un lavoro.
    In nostro aiuto sono le continue testimonianze dirette anche da parte della stessa delegazione di spiaggia della Capitaneria di Gallipoli a Leuca,le segnalazioni telefoniche pervenute alla Capitaneria di Porto , esposti e denunce , le nostre almeno dal 2006 presso la Procura della Repubblica di Lecce, ma anche altre in parte a noi sconosciute ,ma non dalla Pubblica Amministrazione e altri enti compreso le lamentele e segnalazioni alle diversi uffici istituzionali rese dai nostri stessi turisti in vacanza.
    Altre evidenze di tale pratica illegale di ingresso nelle grotte e navigazione sottocosta emergono dai questionari sottoposti durante una ricerca di statistica descrittiva per fotografare l’offerta turistica locale del Comune di Castrignano del Capo
    Inoltre esiste una netta evidenza a tale pratica di ingresso nelle grotte dalle immagini e frasi pubblicitarie che inequivocabilmente rimandano a tale attività, campagne pubblicitarie di cui si vedono i contenuti sia in termini di cartellonistica stradale e vari totem disposti nei pressi delle stesse,per cosi dire biglietterie,sia nelle modalità virtuali che la rete telematica offre in termini di siti a tema.
    Anche il Sindaco è stato reso dotto e oggi formalmente diffidato a non rimanere immobile poiché oltre al resto si mette a repentaglio per il “dio denaro” in nome della piccola nautica la vita dei turisti e le condizioni minime di sicurezza a cui deve sottostare la navigazione con a bordo dei trasportati che pagano un biglietto o il servizio. Non vorremmo vedere la Sindaca Rosafio Anna Maria d Castrignano del Capo imbarazzata e accusata dai parenti e amici di persone danneggiate e ferite o decedute, come quello di Genova per non aver preso provvedimenti pur sapendo, pur essendo informata come i suoi predecessori, di fronte a possibili tragedie o incidenti mortali ricordiamo la barca affondata a Leuca con donne e bambini nei pressi delle grotte di Leuca pochi anni orsono. Il titolare dichiarandosi nullatenente ha ostacolato le possibili azioni risarcitorie delle mamme i cui bambini dopo la terribile esperienza hanno paura del mare e dell’acqua.
    Questo indica e ci permette di misurare lo spessore morale della nostra comunità e soprattutto la mancanza di scrupoli di questi operatori delle escursioni alle grotte e delle loro pratiche illegali e pericolose.
    Per chi non lo sapesse la Sindaca di un Comune è il massimo responsabile della salute e sicurezza pubblica del Suo Comune.
    E pensare che uno di questi operatori per affermare una passata e storica legalità fece una denuncia storica alla Tenenza della Finanza locale di Leuca che vide una famiglia locale che operava da decenni nel porto di Leuca essere messa pesantemente in difficoltà dall’azione repressiva dei Finanzieri che ,come sempre accade, pur sapendo, hanno aspettato che fosse un cittadino a parlare; in seguito ci furono anche azioni violente, percosse e denuncie tra le parti. Questi signori hanno dimenticato quei fatti e oggi sono loro ad essere dalla parte della illegalità, ma sono cosi attaccati al denaro che utilizzano la calunnia,la diffamazione e gli avvocati temerari per farsi una pubblica evidente ,ma sostanzialmente inutile e ridicola ragione.
    Sarebbe sicuramente una profonda ingiustizia continuare a non ammettere e dubitare forzatamente di queste evidenze anche perché non si avrebbe modo di capire altresì ,quale possa essere l’attrattiva in se, di una breve navigazione in mare fine a se stessa e pagata dai 15.00 agli 8.00 Euro a persona, ma non è questo il nostro caso, e comunque sarebbe come ammettere e alimentare un messaggio fuorviante e ingannevole nei confronti del turista che spinto dal messaggio pubblicitario “Qui Escursioni alle Grotte” , le vedrebbe, poi in realtà , a distanza di 100 metri dalla barca , la quale non può avvicinarsi oltre, per disposizioni di legge e salvaguardare la sicurezza dei bagnanti oppure tuffarsi e raggiungerla in nuoto e qui allora le imbarcazioni dovrebbero avere anche un bagnino che possa prestare soccorso in caso di malore o altro. Ma tutto ciò non rappresenta minimamente il nostro caso.
    La realtà è ben diversa ed è sotto gli occhi di tutti.

  4. Piccola Nautica Leuca : sono leghista…
    Forse mi ripeto invano, ma senza alcun rimpianto, oggi pago il prezzo, per aver dimostrato come in uno scenario apparentemente tranquillo estivo e di vacanza una comunità immatura di persone ha saputo esercitare, tollerare, compiere determinate azioni volte ad ingannare, eludere ed evadere disposizioni di legge per un proprio privato interesse personale, mettendo in primo piano ancor prima della persona, dei figli, il denaro e l’avidità ad esso, il desiderio di arricchirsi illegalmente in una terra dove ciò può solo andare a braccetto con il diavolo che prima o poi presenta il conto. La stessa comunità non ha saputo interloquire o aprirsi al dialogo dimostrando ancora una volta la sua immaturità generazionale e intenti disinteressati a sensibilizzarsi anzi pronti a contrastare con la violenza, la prevaricazione, l’arroganza qualsiasi azione di contrasto posta in essere dalla società civile sino ad arrivare alle più meschine conseguenze.
    Queste modalità hanno dimostrato che la classe politica non si è impegnata negli ultimi 30 anni per creare forme legali di sviluppo sostenibile e pianificato, di qui il lievitare dei costi della politica anche a livello locale, vocalissimo che crea solo condizioni propizie e utili per essere rieletta ovvero tollera l’illegalità che crea malsana ricchezza ,ma anche voti . Questo legame diventa poi un tumore difficile da esportare senza che o da una parte o dall’altra si debba perdere qualcosa se non proprio tutto. Una macchina che si destina autonomamente a trascinarsi sino al collasso… ove impossibile prevederne i reali danni o drammi.
    Una Comunità che ha anche ingannato i propri figli facendo credere e scegliere tale attività come sostenibile promessa del futuro, ragazzi e ragazzine giovanissime chiuse in piccoli contenitori di legno che tappezzano vergognosamente il paese e ove soffrendo il caldo che rimbalza dall’asfalto per ore cercano di dispensare o procacciare clienti per attività illegali per come si manifestano.
    Un intero turismo ingannato già dai luoghi di partenza per le nostre spiagge, un turismo al quale si propina, ingannandolo, l’escursione alle grotte, una attività commerciale inesistente in primis poiché in realtà si tratta di noleggio di natante con gasolio agevolato, inoltre una attività vietata dalla legge che ne vieta anche la pubblicità ingannevole: non ci si può introdurre a motore nelle grotte e di conseguenza non si può pubblicizzare questa attività contro la legge, senza incorrere anche in nel reato di apologia dello stesso.
    Inoltre la pubblicità ingannevole contro i diritti del consumatore ed in questo caso contro il diritto alla salute e alla sicurezza: non bisogna dimenticare il perenne rischio di crollo a cui è sottoposta l’intera costa.
    Entrando nelle grotte a motore acceso e marcia innestata, dato l’illecito,a parte terrorizzare bagnanti, canoe e altri soggetti aventi diritto, si elude anche il fisco per due motivi: il primo, si usufruisce di Gasolio agevolato per attività vietata; e dato che l’attività è vietata si prefigurano redditi da attività illecita che, secondo una giurisprudenza allora recente (Cass. pen. 22 marzo 1991 n. 3242), non sono sottoposti a tassazione – ovvero redditi per i quali è stata elusa l’imposizione fiscale.
    Tali redditi sono poi accertabili con gli ordinari mezzi di prova, tra cui le presunzioni semplici previste dall’articolo 2739 c.c. (quali il tenore di vita ed altri fatti di emersione della percezione di redditi).
    Questi signori devono restituire i Soldi allo Stato, ma si sa in questo paese esistono i cittadini di serie A e poi tutti gli altri.
    Mentre il Comune di Castrignano del Capo interrogato con diversi protocolli non risponde,il signor Walter Petese affronta i processi ingiustamente per conto e al posto delle autorità , tutte ampiamente edotte e informate, che vigliaccamente scelgono il silenzio mentre i responsabili degli ingressi abusivi nelle grotte, insieme ad altri complici, oltre ad ammettere e non contestare minimamente (e ci mancherebbe altro) certe evidenze poste alla ribalta e all’opinione pubblica e all’attenzione da parte del lavoro difficile, ma legittimo e giusto del signor Walter Petese e nel nome di interessi pubblici notevoli, essi cercano anche in tutti i modi di screditare malvagiamente e rovinare definitivamente l’immagine e la reputazione del signor Walter Petese per renderlo il meno credibile possibile. Tutte le bocche a Leuca sono chiuse nessuno parla di queste evidenze nessuno si espone , invito l’autorità non strettamente locale a sperimentare questa evidenza e poi potremo parlare di assenza o presenza dello Stato di Diritto a Leuca.
    Il signor Walter Petese, da quando è rientrato a Leuca, subisce da parte di un manipolo di malfattori o associazione a delinquere o clan con finalità illegali un ambiente forzatamente ostile, che gli ha creato non pochi problemi, posti all’attenzione delle Autorità competenti; oltre tutta una serie di accuse infondate, gratuite, fantasiose… Un vero disegno criminoso, con il concorso di diverse persone.
    Che oggi si sono viste per la seconda volta rigettare e archiviare dal Magistrato dott. Maritati della Procura della Repubblica di Lecce il tentativo del signor Renato Petese & C, titolare della ditta Piccola Nautica successo al padre, seguito dall’avvocato Fersini e poi dall’avvocato Pallara, di far passare, attraverso un meticoloso pasticcio di travisamenti e forzature l’attività per scopi socali e civili ampiamente documentata del signor Walter Petese addirittura come attività imputabili del reato di estorsione, reato gravissimo contro gli interessi privati.
    Questa operazione è stata imbastita per distruggere, cercare di distruggere, per l’ennesima volta, un innocente; che ha forse come colpa l’essere rientrato al paese di origine e aver pensato che ivi potesse vivere di diritto e in pace. Le logiche che sono alla base sono riconducibili a modalità mafiose di agire lontane dallo Stato di Diritto. E pratica comune di queste organizzazioni dedite all’illegalità.
    Ma a causa di logiche perverse e di un disegno criminoso e con ogni probabilità vendicativo, sulle basi di interessi inconfessabili, ingiustificati, inspiegabili, imperscrutabili, che hanno radici lontane, con ogni probabilità, nell’ignoranza e nella grettezza mentale e in profondi limiti cognitivi tipici di una subcultura locale che rifiuta il dialogo e il confronto, un gruppo di persone, segnalate all’attenzione delle Autorità preposte, si è adoperato in tal senso, utilizzando anche in maniera non ortodossa certe relazioni.
    Un vero atto di mafia locale in senso moderno, in senso “Saviano” del termine, ovvero organizzazioni che danno lavoro che creano ricchezza e che conseguentemente alle loro attività illegali sono tollerate dalle istituzioni, le quali nonostante l’evidenza non si esprimono, non commentano, non rispondono alle precise interrogazioni poste, lasciando volutamente in uno stato di isolamento i cittadini anche quando devono affrontare le aule dei tribunali semplicemente per aver sollevato il problema… , e per questo oggi diversi soggetti sono stati denunciati.
    Ora il signor Walter Petese si difende in nome del suo impegno sociale e civile che lo ha visto esporsi per primo per pubblici interessi, vedasi anche questione Proloco di Leuca che gli ha causato un processo farsa stracolmo di incompatibilità, devianze, influenze, pregiudizi e incompetenze di una locale macchina giudiziaria al vaglio oggi del C.S.M. e che comunque ricorrerà in appello; e senza che nessuno a Leuca abbia dimostrato pubblicamente compartecipazione,sostegno, vicinanza, nemmeno tra i giovani politici o professionisti che si celebrano come “il cambiamento”, “l’innovazione”, “il progresso” forse a loro insaputa si ritrovano invece imbrigliati nel conservatorismo malsano più spinto e accentuato che in passato che cerca di ridisegnare e riaffermare o potenziare forme e logiche vetuste di gestione della cosa pubblica attraverso solo un vestito ,un’apparenza diversa ,più affascinante nel senso perverso del termine.
    A riguardo nessun articolo sui giornali locali a dimostrazione della capacità del potere locale deviato di non fare reale informazione per cui siamo tutti in pericolo, sono in pericolo le nostre storie di abusi e ingiustizie subite, se tali non vengono oggettivizzate in tal senso non esistono per l’opinione pubblica.
    Oggi diverse delle attuali firme dei pessimi giornali e giornalini locali appaiono controllate da interessi economici e rifiutano,come appurato, affrontare certe emergenze, non può solo l’economia gettare le basi per un mondo migliore… Questo meriterebbe l’apertura di un nuovo argomento di dibattito di ampio respiro che riguarda l’informazione pubblica e sociale che se strozzata non consente e pone ostacoli insormontabili alla costruzione di una società equa e migliore e su basi democratiche.
    Walter Petese

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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