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L’UE legalizza la tortura sugli animali

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
10 Settembre 2010
Editoriali //

Vivisezione animali
Vivisezione animali (archivio, scienzamarcia.altervista.org)
Bari – LA direttiva europea sulla sperimentazione animale, approvata lo scorso 8 settembre dal Parlamento di Strasburgo, ha stabilito, tra le altre cose, che un cane o un gatto randagi, differentemente da quanto stabilito dalla normativa italiana in materia, potranno essere usati come cavie da laboratorio e vivisezionati. Il procedimento è stato votato, infatti, da una larga maggioranza compresi 52 eurodeputati italiani, tra i quali Mario Borghezio (EFD – Lega Nord), Magdi Cristiano Allam (PPE – Io Amo l’Italia), Elisabetta Gardini (PPE – PdL) e Iva Zanicchi (PPE – PdL).

12 MLN DI ANIMALI ALL’ANNO – Voto contrario, invece, quello espresso dal deputato dell’Italia dei Valori Luigi de Magistris. “Si poteva fare di più – sostiene de Magistris tramite il social network facebook – , ma lo si doveva fare oggi. Non sono d’accordo con la Direttiva approvata a Strasburgo sulla “Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici“. Non sono d’accordo perché ritengo che restino troppi punti da chiarire e che, se si voleva davvero “proteggere questi animali”, si dovevano prendere ben altre misure. Purtroppo, a farne le spese saranno i 12 milioni di animali che vengono impiegati ogni anno nei nostri laboratori”.

LA MORTE PER ANIDRIDE CARBONICA DIVENTA UMANITARIA – Di fatto il testo approvato “da la possibilità di poter ricorrere, anche se in deroga, a gatti e cani randagi (ma in Italia tale pratica è vietata fin dal 1991) – spiega Gianluca Felicetti Presidente LAV (Lega Anti Vivisezione) -, la possibilità di utilizzare specie in via d’estinzione e/o catturate in natura (compresi i Primati e in particolare le grandi scimmie), il ricorso a soppressione per inalazione di anidride carbonica come metodo di uccisione di riferimento, definito dalla legge come “umanitario” ma che in realtà provoca alti e prolungati livelli di sofferenza, fatto riconosciuto scientificamente, la possibilità di effettuare esperimenti senza anestesia, autorizzazione anche per esperimenti altamente dolorosi”.

CANI VENDUTI AI LABORATORI DALLA CRIMINALITA’ – Già il 25 agosto scorso i volontari dell’Aidaa (Associazione italiana per la difesa degli animali e l’ambiente) avevano denunciato come gli animali randagi, specie nel sud Italia, finissero nel giro della vivisezione tramite la criminalità organizzata. “Nel centro sud sono oltre 600mila i cani mollati per strada – si spiega in una nota – con punte impressionanti in Puglia, Calabria, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna. Ottantaquattro i canili lager denunciati alle forze dell’ordine per infiltrazioni della malavita organizzata, decine di denunce di volontari ed associazioni contro il traffico dei cani che, prelevati dalle strade, vengono spediti in Svizzera e Germania a volte destinati ai laboratori di vivisezione”.

“TESTO DECISO DALLE LOBBY DEL FARMACO” – In merito all’approvazione della direttiva europea sulla sperimentazione animale, secondo il presidente nazionale dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) Carla Rocchi, le pressioni più incalzanti sarebbero arrivate dall’industria farmaceutica. “A nulla sono valse le autorevolissime prese di posizione dei cittadini – sostiene Rocchi – e del mondo scientifico per evitare un risultato deludente”. Tra le tantissime voci che si sono alzate contro questa sentenza, specie sulla rete, si segnalano quelle di Susanna Tamaro, Dacia Maraini e Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale ed ex Ministro della Salute. “Il provvedimento è stato varato in una edizione peggiorativa rispetto a una prima versione del 2008 – continua il presidente dell’Enpa -, in virtù delle pressioni della potente lobby farmaceutica determinando un quadro di riferimento peggiore di quanto prevede in Italia la vigente normativa in materia di esperimenti su animali viventi”.

L’USO DEI PRIMATI NELLA VIVISEZIONE – “In considerazione dello stato attuale delle conoscenze scientifiche, – si legge nella pagina 7 del documento approvato dall’UE – l’uso di primati non umani nelle procedure scientifiche è ancora necessario nella ricerca biomedica. Vista la loro prossimità genetica con l’essere umano e le loro competenze sociali altamente sviluppate, l’uso di primati non umani nelle procedure scientifiche solleva specifici problemi etici e pratici in termini di soddisfacimento delle loro esigenze comportamentali, ambientali e sociali in ambiente di laboratorio. Inoltre, l’uso di primati non umani è un tema molto sentito dall’opinione pubblica. Pertanto, l’uso di primati non umani dovrebbe essere autorizzato unicamente in settori biomedici fondamentali per gli esseri umani per i quali non sono ancora disponibili altri metodi alternativi di sostituzione”.

MOLTE PROTESTE MOSSE DALLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE (e non solo) hanno riguardato la conferma di utilizzo di pratiche di vivisezione sui primati, compreso anche lo xenotrapianto, vale a dire l’innesto di organo da un altro animale. La proposta della Commissione avrebbe anche limitato l’uso di altri tipi di primati, quali ad esempio i macachi e gli ustiti, con il possibile effetto, secondo i deputati, di ostacolare la ricerca europea a fini medici per malattie neuro degenerative quali l’Alzheimer.

IL DOCUMENTO: Il Documento dell’Unione Europea

3 commenti su "L’UE legalizza la tortura sugli animali"

  1. CALTANISSETTA. ANIMALI MALTRATTATI, SCATTANO LE DENUNCE DELLE GUARDIE ZOOFILE LIDA E WWF: SEQUESTRATO UN CANE DI RAZZA CARLINO LEGATO IN BALCONE, DUE PERSONE INDAGATE.

    Indagini avviate dalle Guardie Giurate dei Nuclei di Vigilanza zoofila ed ambientale di LIDA e WWF; denunciati a piede libero una donna di Caltanissetta ed un uomo di San Cataldo. La Procura di Caltanissetta apre due fascicoli per i reati di maltrattamento ed uccisione di animali.

    ______________

    Due importanti operazioni delle Guardie eco-zoofile di LIDA (Lega Italiana per i Diritti dell’Animale) e WWF (Fondo mondiale per la Natura) si sono svolte nel Nisseno nelle ultime due settimane, che hanno permesso di salvare un cane di piccola taglia di razza carlino – detenuto in condizioni incompatibili ed in stato di grave incuria – e di accertare la morte di un altro cane, un giovane meticcio, ritrovato morto in un gabbione di metallo fra i suoi escrementi ed in forte stato di deperimento. In entrambi i casi le indagini sono state portate a termine dalle Guardie Giurate dei Nuclei di Vigilanza zoofila ed ambientale delle Associazioni LIDA e WWF di Caltanissetta, e sono iniziate grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini sensibili.

    A Caltanissetta, una donna è stata denunciata a piede libero per i reati di cui agli articoli 727 (detenzione di animali in condizioni incompatibili ed abbandono) e 544ter (maltrattamento) del codice penale: l’accusa è scaturita dalle indagini e dai rilievi fotografici delle Guardie zoofile che hanno accertato la detenzione di un cagnolino legato con un guinzaglio lungo poche decine di centimetri alla ringhiera di un balconcino; giorno e notte senza alcuna possibilità di deambulare liberamente. Il cane di razza carlino è stato quindi sottoposto a sequestro probatorio dagli agenti operanti su autorizzazione del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica.

    A San Cataldo, invece, l’attività investigativa degli agenti di LIDA e WWF ha permesso di accertare la morte di un giovane cane meticcio, dall’aspetto scheletrico, detenuto all’interno di un gabbione metallico senza adeguato ricovero, sommerso da una grande quantità di escrementi che circondavano il corpo esanime dell’animale. Il proprietario del cane si è giustificato dichiarando che l’animale era nutrito adeguatamente e che provvedeva regolarmente alla pulizia della gabbia ogni quindici giorni. Le guardie, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, hanno fatto richiesta ai servizi veterinari dell’ASP 2 di Caltanissetta perché la carcassa del cane fosse conferita all’Istituto Zooprofilattico per accertare le cause della morte ed hanno deferito il soggetto all’Autorità Giudiziaria, che ha già aperto un fascicolo per accertare l’eventuale responsabilità penale per il reato di c.d. maltrattamento animale ai sensi dell’art. 544-ter del codice penale con l’eventuale aggravante della sopraggiunta morte del cane, che aumenterebbe della metà le pene previste dal Codice Penale.

    In entrambi i casi le denunce delle Guardie zoofile LIDA e WWF rappresentano l’applicazione per la prima volta, almeno in Sicilia, delle nuove norme varate da Parlamento che recepiscono la Convenzione europea sulla tutela degli animali da compagnia. Con la pubblicazione della L. n. 201 del 4 novembre 2010, infatti, è stata resa esecutiva in Italia tale Convenzione che, tra l’altro, proibisce l’inflizione di “dolori, sofferenze o angosce ad un animale da com­pagnia”; “Ogni persona che tenga un animale da compagnia o che abbia accettato di occu­parsene sarà responsabile della sua salute e del suo benessere” e “deve provve­dere alla sua installazione e fornirgli cure ed attenzione, tenendo conto dei suoi bi­sogni etologici secondo la sua specie e la sua razza ed in particolare: rifornirlo in quantità sufficiente di cibo e di acqua di sua convenienza; procurargli adeguate possibilità di esercizio”. Inoltre si prevede un aumento delle pene per chiunque maltratti o uccida un animale. Per “animalicidio” (L.189/2004 art. 544-bis del C.P.) pena aumentata fino a 24 mesi di reclusione mentre chi maltratta un animale rischia la reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 5.000 a 30.000 euro.

    Le Associazioni L.I.D.A. e WWF di Caltanissetta – riconosciute dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come enti di protezione ambientale a carattere nazionale – hanno già da tempo costituito propri nuclei di guardie particolari giurate (ai sensi del Testo Unico di Pubblica Sicurezza) addette alla vigilanza zoofile e di tutela ambientale. A tali Guardie Eco-zoofile è attribuito il compito di informazione, vigilanza e intervento per la tutela degli animali e dell’ambiente. Le Guardie Particolari Giurate volontarie della L.I.D.A. e del WWF rivestono la qualifica di Pubblici Ufficiali, Agenti di Polizia Amministrativa e, nei casi previsti, di Agenti di Polizia Giudiziaria.

  2. che commento si puo’ dire dopo aver visto queste foto agghiaccianti, nessuno! Mi auguro solo che chi pratica queste cose possa subire almeno in parte la fine di quei poveri animali o cavie che dir si voglia!

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“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

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