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Ubik: Baresani presenta Cappelli (e viceversa)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Settembre 2010
Teatro //

Camilla Baresani a Foggia
Camilla Baresani a Foggia (fonte image: zam.it)
Foggia – RIPARTE il ciclo d’incontri dedicato ai lettori. Due autori in un’unica serata “Ubik live 10 e lode” torna e raddoppia Gaetano Cappelli e Camilla Baresani Mercoledì 15 settembre, ore 19.00, sala eventi Ubik, Foggia. A seguire, ore 21.00, wine bar “Bacco e Perbacco”, Lucera. Lui è un romanziere di razza, celebre cantore dell’Aglianico e del Pacchero, i quali gli sono valsi l’appellativo di “Philip Roth italiano”. Lei un’eclettica scrittrice, originale autrice tradotta all’estero e ormai punto di riferimento della letteratura contemporanea al femminile. Sono Gaetano Cappelli e Camilla Baresani, entrambi prossimi ospiti della sala eventi della libreria Ubik di Foggia, in un’unica serata speciale. Mercoledì 15 settembre, alle ore 19.00, torna il ciclo di incontri Ubik live 10 e lode (volume IV e V), con in palio un buono libri di cento euro per i lettori della libreria. Di scena, una doppia presentazione, con due dei titoli più apprezzati dell’attuale stagione narrativa: Canzoni della giovinezza perduta (Marsilio, 2010) e Un’estate fa (Bompiani, 2010). In uno scambio appassionato, la Baresani presenta i racconti scelti del “miglior Cappelli” nel suo ultimo canzoniere, mentre il narratore lucano commenta l’ultimo romanzo della scrittrice lombarda. Introduce gli autori, il direttore artistico della libreria, Michele Trecca.

A seguire, dalle ore 21.00, Gaetano Cappelli e Camilla Baresani incontrano i lettori di Lucera all’interno della suggestiva cornice del wine bar Bacco e Perbacco, in via Fiorelli 2, in collaborazione con l’associazione Libertà e Giustizia e a cura del “duo critico Colucci-Ciavarella”. Canzoni della giovinezza perduta (Marsilio, 2010). Dieci brani scelti. Un romanzo corale a più voci, sullo sfondo di un Sud “mai così sud”: luminoso, rabbioso, visionario. E ironico, soprattutto, nello stile caro al narratore potentino, il quale irrora alla sua maniera una moltitudine di personaggi a dir poco sopra le righe. Tra bancari che si rovinano per amore, aspiranti rocker di provincia dal cuore spezzato, modelle con l’alitosi, fattucchiere hollywoodiane e strambi malavitosi appassionati di cinema. Come nell’ultimo racconto che dà il titolo alla raccolta, in cui il protagonista si gode la città deserta perché preda della finale dei Mondiali, Gaetano Cappelli si muove all’interno del suo universo narrativo, girovagando incauto e proponendo ai lettori il meglio di quella speciale stagione che sta proprio al capolinea della cosiddetta giovinezza e che tanto lo ha ispirato. Gaetano Cappelli. Nativo di Potenza, scrittore di culto non solo delle generazioni a cavallo dei trent’anni, ha pubblicato un numero elevatissimo di racconti in alcune delle più apprezzate antologie italiane (tra cui Italiana per Mondadori, Panta di Bompiani e Sud Disertori di Einaudi). È autore, tra i tanti, dei romanzi Febbre (Mondadori, 1989), Mestieri sentimentali (Frassinelli, 1991), I due fratelli (De Agostini, 1994), Volare basso (Frassinelli, 1994), Errori (Mondadori, 1996), Parenti Lontani (Mondadori 2000 e Marsilio 2008,
vincitore nello stesso anno del Premio internazionale John Fante), Il primo (Marsilio, 2005), Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del Vino Aglianico (Marsilio, 2007), La vedova, il santo e il segreto del Pacchero estremo (Marsilio 2008, vincitore del Premio Hemingway nel 2009). Un’estate fa (Bompiani, 2010).


Arnaldo Fantoni
, un produttore di documentari che avevo già incontrato due volte in quella casa, però in situazioni più affollate e senza mai chiacchierarci. È la serata in cui lo incontra, che apre, anzi squarcia, l’orizzonte emozionale e sentimentale della protagonista, Erica, presunto alter ego dell’autrice. Una descrizione misurata, da principio, la quale non sembra essere il presagio di nulla, contrariamente a quanto sta per accadere nel romanzo. Tutto in un’estate, tra Roma, Milano, Capalbio, sino ad un’ancestrale Sicilia, sfondo scelto per l’epilogo dell’intera vicenda. D’amore? Anche, soprattutto. Ma non solo. Perché nel libro di Camilla Baresani ballano le vite di alcuni quarantenni, sospesi tra la fragilità delle loro “esistenze date” e una prepotente voglia di vivere, la quale alimenta, decompone e ricostruisce ogni cosa.

La contemporaneità, l’apparenza, il disincanto di una generazione che si sorprende ancora davanti alla forza dei sentimenti, in uno stile e in una visione del tutto originale, divertita e dissacrante. Come ormai l’autrice bresciana ha abituato i suoi lettori. Camilla Baresani. Bresciana, a 37 anni, con il romanzo Il plagio, edito da Mondadori nel 2000, inizia la sua carriera letteraria.

Nello stesso hanno scrive una piece radiofonica per RadioTre, intitolata Al ristorante del buon ricordo, con la regia di Andrea Barzini. È autrice di Sbadatamente ho fatto l’amore (Mondadori 2002) e L’imperfezione dell’amore (Bompiani 2007, vincitore del Premio Forte Village Montblanc – scrittore emergente dell’anno), mentre con l’ultimo libro Un’estate fa, ha vinto il Premio Hemingway 2010 e il Premio Selezione Rapallo 2010. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in Olanda, Stati Uniti e Romania. Collabora come giornalista con Sette e Io Donna del Corriere della Sera, scrive su Il sole 24ore Domenica, dove dal 2002 firma la rubrica mensile Diario di una golosa. È docente di scrittura creativa presso il Master in Giornalismo dello IULM di Milano.

Redazione Stato

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