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Ico Gasparri, la pubblicità e le ‘Bambole di carta’

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
12 Gennaio 2011
Teatro //

Ico Gasparri (image: blog personale)
Foggia – PUBBLICITA’ più donna uguale leggenda metropolitana. Come i famigerati coccodrilli nei water, il corpo sui manifesti. Distrazione è quel che, si dice, provochino nei più marpioni dei guidatori, i quelli in cui l’ormone gira. C’è chi, dei cartelloni pubblicitari ha deciso di farne una raccolta, un raro pezzo d’arte, la simbologia estetica metropolitana. Si tratta di Ico Gasparri, di professione archeologo, fotografo, di vocazione artista. I suoi scatti, foto alle foto in questo caso (ma Gasparri ha sempre tenuta la barra ben salda sul concetto di “fotografia sociale”), saranno in mostra a Foggia, catturati dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia, presieduta da Francesco Andretta. Una mostra dai vagheggiamenti favolistici, tanto da essere intitolata “Chi è il maestro del lupo cattivo?”. Prenderà il via presso i locali della “Siniscalco Ceci” (Via Arpi 152) sabato alle 17, con la presentazione da parte del presidente della Fondazione foggiana. Gasparri, salernitano di nascita, milanese d’adozione, ha voluto focalizzare il suo obiettivo sui muri delle città, percorrendo le strade, facendone un campionario vasto, una ricognizione, un meticoloso prontuario urbano. E, nello stesso tempo ha colti il gap esistente fra pubblicizzazione ed attinenza dell’immagine; reclame e conformità al prodotto reclamizzato.

Ha evidenziato come, nella società del consumo, anche il corpo può divenire goloso strumento d’attenzione. Un mezzo che esula dal tema, che si scolla con il prodotto, che nulla, talora, esprime al fine della publicizzazione. Eppure non sono poche le reclamizzazioni fatte a mezzo corporeo. Con una maggioranza che tende dalla parte del corpo femminile. Bambole di carne diventate bambole di carta attraverso una violenza sottile ma presente sul “sistema corpo”. Bambole in fabbricazione, inodori ed insapori, presenti sulla strade per ingolosire i Ken seduti dietro il volante. Il tutto, nel perfetto suo stile. Un composito di denuncia sociale e descrizione delle nuove realtà urbane. In passato, ha richiamato l’attenzione su temi cruciali che sono sfide del nuovo millennio: la raccolta differenziata, la lotta alla mafia, l’abbandono sociale, i migranti. Tanto da ricevere, l’anno scorso, il premio quale miglior artista per le tematiche di genere dalle mani di Emma Bonino a nome della Commissione nazionale Pari o Dispare.

La mostra ospita 70 opere in bianco e nero e a colori, selezione tra circa 3.500 scatti operati in 20 anni di attività. “Un allestimento”, dice l’autore, “senza concessioni alla spettacolarizzazione che intende richiamare l’attenzione su questo fenomeno che non si dovrà mai considerare come ‘normale'”. Finora la mostra itinerante, giunta alla dodicesima tappa, è stata ospitata in diverse città italiane con il patrocinio di enti locali, istituzioni e istituti di istruzione superiore.
La mostra resterà aperta fino al 29 gennaio 2011. Orari: 9-13; 17-20. Per informazioni: tel. 0881-712182.


p.ferrante@statoquotidiano.it

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