Edizione n° 5386

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

La storia di Samuel

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Gennaio 2011
Teatro //

samuel manifesto (St)
samuel manifesto (St)
Manfredonia – IL prossimo venerdì 21 gennaio 2011, alle ore 20.00, il Laboratorio urbano culturale ‘Peppino Impastato’ si aprirà alla testimonianza di Stefano Pelliccioli, che ha visto suo figlio Samuel venir fuori dal buio del coma alla luce del risveglio.

“Nella vita esistono tante cose che catturano lo sguardo, ma solo poche catturano il cuore. Un figlio che ti chiede di tornare a vivere è una di quelle, e tu sei disposto a donare la vita pur di permetterglielo”. Esordisce così Stefano Pelliccioli, presentando l’iniziativa al sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi: un incontro in cui raccontare l’esperienza vissuta, per dare un segnale di speranza a chi, scampato alla morte, si ritrova in un girone infernale di abbandono, solitudine e sofferenza.

Era una fredda giornata di febbraio del 1996 quando Samuel Pelliccioli di Pedrengo, un paese in provincia di Bergamo, ebbe un terribile incidente con la sua moto, mentre si recava al lavoro. Al pronto soccorso Samuel, senza un graffio né una goccia di sangue versata, sembrava dormire. Aveva riportato, invece, devastanti lesioni al cervello.

Per 45 giorni si protrasse il calvario della rianimazione: Samuel, in stato di coma vegetativo, giaceva nel letto, con due sonde impiantate nel cranio a misurare lo spazio residuo per un possibile ritorno alla vita. La risposta dei medici fu chiara: “Solo un miracolo può permettergli di uscire dallo stato vegetativo”.

Fu allora che il padre di Samuel, Stefano, intraprese una lotta contro quella sentenza. A casa gli sforzi furono moltiplicati, ma gli stimoli continui con tutti mezzi possibili e la presenza assidua degli amici non permettevano al ragazzo di salire l’ultimo gradino prima della fine. Poi, gradualmente e con grandi sacrifici, Samuel è tornato a vivere. A 14 anni da quei giorni Samuel, seppur lentamente, sta ripercorrendo a ritroso la scala che aveva disceso d’un balzo quel 16 febbraio del 1996, e che lo aveva portato così vicino alla morte.

Oggi Samuel parla, gioca con il computer, legge. Ha partecipato alla ‘Stramilano’ con gli amici dell’associazione ‘Traumatizzati Cronici’ di Bergamo.

La storia di Samuel è diventata un libro, dal titolo ‘Domani si parte… domani si parte’: le prime parole che Samuel ha pronunciato ritornando alla vita. Il libro reca la prefazione del cardinale Ersilio Tonini e la copertina disegnata da Dario Fo; il ricavato delle vendite viene devoluto per finanziare borse di studio per la ricerca farmacologica sulle gravi cerebrolesioni. Stefano Pelliccioli, ora presidente della Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico, è stato ospite al Parlamento europeo, in un’audizione a cui hanno partecipato parlamentari italiani e di altre nazionalità, per presentare una relazione sulla situazione delle vittime della strada, per raccontare com’è difficile la vita dei ragazzi che escono dal coma.

“Quella di Samuel è una storia intessuta di coraggio e speranza, di tenacia e forza di volontà; di quelle storie che, una volta ascoltate, cambiano la tua maniera di guardare alla vita. Una storia di amore profondo, di legami che salvano, e che ho voluto condividere con i miei concittadini”, commenta il sindaco Angelo Riccardi, che ha accolto con entusaismo l’iniziativa. Venerdì 21 gennaio, quindi, Stefano Pelliccioli sarà a Manfredonia: alle ore 10.30 con i ragazzi del Liceo Scientifico ‘Galileo Galilei’, e alle ore 20.00 presso il Laboratorio urbano culturale ‘Peppino Impastato’, il padre di Samuel porterà la sua testimonianza, accompagnata da registrazioni audiovisive. La cronaca, documentata quasi giorno per giorno, di un’odissea che racconta la vittoria su tutte le diagnosi mediche più pessimistiche sul ritorno alla vita.

(Testo di Teresa La Scala, ufficio stampa Comune Manfredonia)

1 commenti su "La storia di Samuel"

  1. L’AMORE
    E’ di questo che si parla. Dell’amore. Della tenacia,dell’ingiustizia tramutata in lotta,della solitudine, dell’impossibile,dell’impensabile.

    Capacità scoperta nel dolore di un pezzo di vita strappato a morsi ,forse irrecuperabile ma ancora lì a costringerti a stare su.In piedi davanti a Dio che ti guarda e non sa aiutarti,vorresti la morte ma l’egoismo non sa prendere il sopravvento e Dio è lì.E ti guarda.Tuo figlio è lì e ti guarda anche se non apre gli occhi.La violenza di una vicinanza che vorresti evitare per non andare troppo in fondo ad un dolore che,ne sei sicuro,ti porterebbe alla pazzia se solo decidessi di guardarlo per un attimo senza speranza;ma la speranza non è altro che un punto chiuso di fronte a te.Il suo nome quasi non lo ricordi più,perché tuo figlio non è più lo stesso,vive trasmutato ,quasi;l’esistenza è parallela alla gioia, destini che non si incontraranno più.Non avranno mai più la forma di una volta, ma non ci si arrende nemmeno di fronte a questo;nemmeno di fronte all’indifferenza di chi non sa di avere un cuore per stringersi nella tue mani,di chi ha troppa paura per tendersi verso lo sguardo di pietà di una famiglia persa nel freddo di un asfalto,di chi non ce la fa.Scappa al grido di aiuto, ormai è troppo forte per resistervi.

    La vita ci risponde sempre in maniera più potente del nostro richiamo,i suoi risvolti sono inimmaginabili.Ill limite di sopportazione di un padre che è sempre capace di andare oltre le piaghe di un figlio che non lo riconosce perché è un bambino a cui bisogna insegnare anche a masticare;ma come un bambino ha l’istinto che lo guida e sa che il calore di quell’uomo non può essere che frutto dell’amore.Saper dire con dignità e sinceramente che non si hanno più lacrime per piangere una vita stramaledetta troppe volte,per piangersi addosso,per farsi del male come nessuno può avere nemmeno il coraggio di pensare.Non si ha il diritto di farlo,sarebbe offensivo per tutti quelli che non hanno voce,che l’hanno persa perché schiacciati dal peso dell’impotenza;lasciamo integra la dignità di raccontare la propria storia, di raccontarsi senza applausi,senza toni di circostanza.L’immensità dell’anima aiuta a non arrendersi e la sofferenza scava quasi un abisso da colmare, quando il sole ritorna,di esperienze ,di sorrisi che non aspettavi più.Soprattutto da chi non aveva più sorrisi per te,né per i suoi amici,né per il suo cane,né per suo fratello,né per la sua moto.Riacquistare la visione di un mondo che per anni per te è stato solo un sipario calato,un fardello da portare sulle spalle non ha bisogno di essere spiegato;va provato.Da solo non è facile farlo.L’amore può raccontarti la vita,di nuovo;attraverso la voce di chi ha saputo chiamarti senza fermarsi mai anche quando la leggerezza della tua anima ti aveva portato con sé.Ma non aveva fatto i conti con la pienezza dell’amore.Con il coraggio di Samuel ,di suo padre,della sua famiglia.
    Tutto questo è importante.Per me.
    MARILINA CIOCIOLA

    P.S.sono le mie impressioni riguardo l’incontro tenutosi il 21 gennaio 2011 presso il luc,’LA STORIA DI SAMUEL’.
    GRAZIE.

Lascia un commento

In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.