Roma. ”Il MISE è invitato a produrre perizia tecnica a dimostrazione del rispetto del limite delle 12 miglia. Le nostre misurazioni scaturiscono da ben due distinte perizie. Quelle del MISE, invece? Non mancherà occasione, comunque, di confrontarsi e quell’occasione sara dinanzi al T.A.R. Lazio dove è già pendente il giudizio sul Decreto VIA dell’Istanza di Permesso di Prospezione della Spectrum Geo, che vedrà il MISE quasi certamente soccombere grazie alla proverbiale “precisione” delle sue misurazioni. Per gli amanti della letteratura gialla pubblichiamo tre diverse immagini: la prima (in alto) è quella diramata pochi minuti fa dal MISE; la seconda (in basso a sinistra), analoga alla prima e di fonte autorevole ma non meglio specificata, è corredata da una tabella con un dato (immagine in basso a destra) che quantifica lo sconfinamento dell’area del permesso entro le 12 miglia. Ma questo è solo un dettaglio: la sostanza è che ci vedremo presto al TAR !!!”.
Redazione Stato Quotidiano.it
La domanda è questa: che succede se l’autorizzazione la dà la Croazia anziché l’Italia? I danni sarebbero uguali.
Cera: “Salviamo le Isole Tremiti e il Mediterraneo: no alle trivelle”
Nota del Presidente del Gruppo consiliare dei Popolari, Napoleone Cera.
“’No alle trivelle in Adriatico’. Prima di ogni considerazione giuridico-legale, questa la ferma volontà politica che, ancora una volta, dalla Puglia viene ribadita con forza.
La richiesta è nata dalla volontà delle popolazioni pugliesi e delle Regioni che si affacciano sull’Adriatico e nel Mediterraneo e ha formato oggetto di una richiesta di referendum popolare.
La stessa è sostenuta con chiarezza e determinazione dai rappresentanti di nove Consigli regionali: Puglia, Basilicata, Molise, Marche, Calabria, Campania, Liguria, Veneto, Sardegna.
Questa volontà politica chiede lo smantellamento immediato delle 34 piattaforme esistenti entro le 12 miglia marine e ritiene indispensabile bloccare la possibilità di effettuare trivellazioni oltre tale limite.
Il Mare Adriatico e il Mediterraneo rischiano di diventare una immenso lago di residui da idrocarburi in cui le libere perforazioni e le possibili conseguenti estrazioni di petrolio possono distruggere quanto di più prezioso hanno le nostre regioni: un mare spesso incontaminato, salvaguardato dall’amore e dalla cura delle popolazioni che in esso si affacciano e in esso lavorano.
Al tempo stesso si chiede l’immediata sospensione di sondaggi di ricerca di idrocarburi con la tecnica airgum che propaga i suoi effetti devastanti in un raggio di 50 km.
Solo con un simile provvedimento è possibile salvaguardare le Isole Tremiti, le sue coste e l’oasi marina che serve a tutela del ripopolamento ittico.
E’ tempo che la politica energetica dell’Italia sia ben definita e armonizzata con l’Unione Europea. Quest’ultima non può limitarsi a gestire moneta e burocrazia, pronta a sborsare 3,6 miliardi per salvare le banche e pagare l’obolo di 1.900 euro l’anno per svendere le Isole Tremiti e le sue oasi marine. Nelle prime la difesa è a favore di grandi lobby, la mancata difesa delle Isole Tremiti impoverisce il Mezzogiorno sempre più”./comunicato
Il problema non credo che sia ” se le prospezioni vengono fatte o meno entro le 12mg” comunque sono acque italiane e comunque zone di pesca , il problema più grande è il modo come vengono fatte queste prospezioni (ossia l’air-gun) che è assai distruttivo per la flora e per la fauna, danni che si propagano per svariati chilometri
X ROSY :
Il discorso da portare avanti, e’ che tutti i Paesi che si affacciano sull’adriatico devono rinunciare alle trivellazioni, altrimenti si fara’ la lotta per chi arriva prima e, giustamente un’indomani si continueranno in altri punti distanti, facendo diventare l’adriatico un formaggio svizzero.
Bisogna congratularsi con i demen.. che hanno pensato e concesso tale autorizzazioni.