Roma. “Revocare l’autorizzazione per le future trivellazioni al largo delle isole Tremiti, concessa dal Governo per meno di duemila euro alla Petroceltic Italia srl e verificare la solidità economica della società la cui liquidità, secondo alcuni esperti, finirà entro questo mese e i cui trascorsi finanziari sarebbero segnati da numerose ombre, come ad esempio il trasferimento illegale di fondi”. Lo chiedono i deputati del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente in un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. “Ancora una volta assistiamo ad un Governo che svende il bene comune alle lobby industriali per pochi spiccioli – affermano i parlamentari 5 stelle – Il caso della Petroceltic, autorizzata a trivellare al largo delle Isole Tremiti per meno di duemila euro, presenta inoltre un’ulteriore aggravante: da più fonti emerge una società sull’orlo del fallimento, con alle spalle un operato economico-finanziario discutibile e che rischia di pregiudicare quello che nell’Adriatico rappresenta un vero paradiso naturalistico, con i suoi ecosistemi marini e le risorse ittiche su cui si basa l’economia locale. Un doppio scempio che sancisce la sconfitta dello Stato e che rischia di replicarsi visto che in tutta Italia, tra mare e terra, sono 226 le richieste di trivellare”.
“Chiediamo che il nostro territorio non venga più messo a rischio e che una classe dirigente disposta a svendere il patrimonio collettivo per risanare i conti di aziende in fallimento sia mandata a casa una volta per tutte”, conclude Giuseppe L’Abbate, capogruppo del M5S in Commissione Agricoltura alla Camera e primo firmatario dell’interrogazione.
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La solidita’ economica se ci sia o meno, cosi’ il prezzo della concessione di 2.000 euro, o 2.000.000 di euro, non interessa, perché questo attentato all’ Adriatico e le Tremiti non si deve fare, costi quello che costi.