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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
15 Luglio 2016
Editoriali // Manfredonia //

L’Art.21 della Costituzione Italiana recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Purtroppo, la libertà di manifestare il proprio pensiero, è solo teorico. L’era dei social network, oltre a facilitare la comunicazione producendo un’enorme quantità di informazioni, genera fenomeni singolari tra cui l’uso spesso deviante dei nickname.

L’usuale ricorso al nickname è la manifesta disapplicazione dell’Art. 21 della Costituzione Italiana. Si invoca la privacy per nascondere le cause reali delle limitazioni di libertà individuali. Per molti è sintomo di frustrazione e le cause sono da imputare a tre motivi principali: prevaricazione, codardia e servilismo. La prevaricazione è la latente forma di condizionamenti innescata da paure per possibili ritorsioni. Molti cittadini, anche acculturati ed informati, spesso sono costretti ad esprimersi celandosi, per svariati motivi, dietro un nickname. Tra questi però non mancano beneficiari di prebende e/o scambio del diritto per favore che, pur condividendo un pensiero, sono costretti a celarsi dietro un nickname. Ci sono poi coloro che devono proteggersi da possibili rappresaglie contro la propria attività o di un proprio famigliare. Non lesina l’uso del nickname chi ha paura di irritare il partitocrate di turno che ha fatto una promessa. Il più delle volte i commenti di questi sono di apprezzamento, di critica costruttiva e/o propositiva. In questi casi il nickname diventa latore di incoraggiamento e di arricchimento culturale e sociale.

La codardia non abbisogna di enucleazione. E’ istintiva nel pusillanime, nell’ignavo e nell’omertoso. E’ una patologia che colpisce soprattutto i falliti che, per celare le proprie inettitudini e frustrazioni, usano adottare strumenti autoreferenzianti. Questi sono facili da individuare perché vanno in giro sempre con la testa china. Non essendo portatori di idee proprie si nutrono, di volta in volta, di idee altrui e le sostengono sperando di realizzare reconditi benefici e privilegi personali. Amano dilettarsi in asfittiche disquisizioni e spesso, ostentando appartenenza alla classe degli intellettuali, si crogiolano in una melassa di affermazioni tendenziose e prive di fondamento. Vivono esattamente come le famiglie dei funghi saprofiti e parassiti. Hanno però una straordinaria peculiarità: mascherano le frustrazioni sotto l’orpello della retorica. Per la legge della sopravvivenza, riescono ad emergere, usando la macchina che produce e schizza fango. La loro speranza è che, spruzzando fango su chi si espone, possano rendersi visibili. Spesso ci riescono ed è per questo che devono camuffarsi dietro un nickname.

Il servilismo è una pratica ampiamente diffusa. E’ adottata da pasquini, cortigiani, pennivendoli, palafrenieri, proni, leccapiedi e ruffiani. Di questi soggetti, in rete, se ne contano a iosa. Scrivono sotto dettatura per compiacere il proprio idolatrato. La loro bravura si manifesta sempre nella copiatura e manipolazione. I loro abbozzi sono soggetti a severi controlli e vengono pubblicati solo se dilettano il padrone di turno. Essi amano autocelebrarsi portatori di idee.

Sia i codardi che i servili sono molto apprezzati dai loro padroni che li osannano per le critiche prive di strutto, distruttive e oltraggiose. Tutti questi comportamenti sono limitativi della libertà individuale. Libertà condizionata da vincoli sociali ed economici che favoriscono ed alimentano le cortigianerie con la pratica del mercimonio e del clientelismo.

Credo che questo pensiero susciterà molto risentimento tra i latori di falsità.

(A cura di Pino Delle Noci, Manfredonia 15 luglio 2016)

25 commenti su "Nickname"

  1. La natura dell’uomo superbo e vile è di mostrarsi insolente nella prosperità e abietto e umile nelle avversità.
    (Niccolò Machiavelli)

    Il servilismo non è mai un’adesione, è sempre una debolezza della spina dorsale.
    (Oscar Luigi Scalfaro)

  2. Daccordissimo con te Pino. La paura di apparire. Perché firmandoti rischi l isolamento, rischi di ” attaccare” qualcuno che domattina possa tornare utile. Rischi a volte anche di sbagliare e poi essere giudicato.
    Purtroppo i nostri atteggiamenti non sono da popolo che vuole cambiare.
    Continuiamo a fare gli stessi sbagli, gli stessi errori. Non possiamo pretendere che le cose cambino facendo sempre gli stessi errori e le stesse cose.
    Vogliamo vincere le battaglie con la codarderia.
    Questo accade non solo a Manfredonia ma un po in tutta l Italia.
    E girando tutta l Italia ti dico che le regioni e le province che hanno un tessuto sociale lungimirante, visionario e non si ispirano alla codarderia ma hanno coraggio, bene queste regioni, province crescono le altre hanno la nostra stessa situazione.

  3. Ciao Pino, non ho capito bene quello che vuoi dire, ma immagino ti riferisca a qualcuno che scrive cose brutte firmandosi con un nick, ma vorresti si firmasse con un nome e cognome. Beh, caro Pino, siamo nel 2016 ed esiste la Rete che ha permesso a tutti noi di condividere e acquisire informazioni e così diventare un po’ più informati, e in alcuni casi (pochi, pochissimi) un po’ più colti. Questa Rete permette a tutti di manifestare (in un contesto pur sempre limitato, ma comunque utile) il proprio pensiero, più o meno liberamente, e questo è permesso proprio grazie a quella che tu reputi una pratica non virtuosa, ovvero, l’uso del nickname. Devi sapere, caro Pino, che il diritto alla riservatezza, è uno dei diritti fondamentali, e evolvendosi dalla importante affermazione dei diritti essenziali alla integrità fisica e psicologica dell’individuo, dalla progressiva affermazione della esistenza di un ambito della riservatezza che copre tutte le informazioni che riguardano l’utente arriva sino a quello che si chiama diritto alla autodeterminazione informatica e cioè la possibilità di controllo delle informazioni che riguardano l’individuo stesso. Quindi, caro Pino, lo so che molti abusano di questo diritto che Internet ci dà la possibilità di esercitare, ma prima dell’abuso c’è un uso garantito dal diritto, l’uso del diritto alla riservatezza, che, non solo in contesti di conflitto sociale, è da ritenersi fondamentale.

  4. Raffaele, permettono di aggiungere che: ” Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo” Wolfgang Goethe.”

    Chi si nasconde non è uomo libero.

  5. Ben detto e scritto. Purtroppo qui solo col nikname si può dire e criticare le cose che non vanno bene e che sono sotto gli occhi di tutti. Loro si muovono proprio perché capiscono che i vari nik sono la voce del popolo sottaciuto…. quello che, per intenderci, non vota più o cambia schieramento…. creando non solo imbarazzo in chi pensa di governare bene…..
    Certo è che fra le tre categorie quella che si salva è la prima… a mio modo di vedere.

  6. Ci sono due tipi di soggetti di nikename, chi lo usa per manifestare il suo pensiero e chi ne fa uno squallido uso per difendere il loro padrone e attaccando chiunque osi criticare l’operato del padrone.

  7. Sui web sipontini di Mmanfredonia e’ iniziata l’era del: comments are closed? Il cittadino deve solo essere informato senza poter replicare?

  8. Caro il mio nick nick ……e oltre forse vuoi intendere.
    La riservatezza significa che una persona non partecipa.
    Se questa è la tua giustificazione……il web e quant’ altro……..
    Resta ciò che ho scritto di sopra e lo rimarco.
    È la FIFA (non quella del calcio). Altro che riservatezza.

  9. Chi di spada ferisce di spada perisce .Non fare agli altri quello che non vuoi essere fatto tu. In queste due detti c’è la risposta a tutti quelli che vogliono arrogarsi il diritto di giudicare e di scagliare la prima pietra.Firmarsi col nome non vuol dire che sei una brava persona e nel giusto, al contrario : dietro un nikname si può celare (anche una brava persona) .Tutto può essere il contrario di tutto. E non spetta a noi giudicare. Non si possono imbrigliare le idee e i pensieri dell’uomo,siamo in un paese libero?

  10. La meravigliosa fascinazione (illusoria) della Democrazia, Libertà,Riservatezza della rete, la scrivo apposta piccola perchè non è onnipotente come crede. Ci credono però, o fanno a crederci, persino i gruppi politici…”e va bene va bene così”. Si dice codardia se dir si vuole, ma a metterci la faccia ci firmi pure la responsabilità; ognuno fa il suo gioco. Ma i livelli sono differenti e questo è visibile a ciascuno dovrebbe (che poi tanto sei in chiaro comunque)

  11. Caro Giuseppe Delle Noci, come sempre scrivi con cognizione di causa, devi sapere che non si può fare di tutta l’erba un fascio molti cittadini commentano senza firmarsi perche’ in questo paese laliberta di espressione come quella di stampa e’ assai relativa, sappiamo che qui vige la dittatura mascherata, se un onesto cittadino osa criticare il regime viene, vigliaccamente fatto oggetto di scherno, insultato, denigrato, non esiste possibilità di confronto leale e onesto, anche perché ai servi di regime manca l’una e l’altra prerogativa, ovvio un cittadino cerca di proteggersi mascherando il proprio nome, quante volte abbiamo assistito ad attacchi mediatici fatti a persone che hanno sempre avuto il coraggio di mostrarsi? Tante volte per anni, purtroppo sappiamo che da un certo regime, è tali servetti e donnine da annoverare tra le entraineuse, che non hanno dignità personale ne intellettuale, che hanno svenduto la propria professionalità mettendola al servizio di indegni e miserevoli poteri, pur di poter avvandaggiarsi economicamente, elogiando miserevolmente tali poteri,
    Questi omini/ e pensano di nascondersi
    dietro a nick ma tutti hanno inteso chi sono e quale miserrime ombre siano. Un cittadino è sempre indifeso davanti all’arroganza dello strapotere becero e corrotto, anche perché quest’ultimo non perderebbe tempo a vendicarsi dei cittadini disposti a urlare la verità, capisci quanto un nick fa la differenza in un regime totalitarista?

  12. “Le mani sulla città” vede chiaro ma voglio aggiungere una terza figura che equivale a chi ha il coraggio di dire quello che pensa ma parla sembre bene dei “noti”. Prticamente utilizzano la rete per sviolinare, leccare, sdolcinarsi i potenti. Credo che questi adulatori “visibili” che si firmano con il prprio nome e cognome siano peggiori di quelli che criticano esprimendo un libero proprio pensiero nascondendosi dietro un nik. Perchè sono entrambi costruttivi: il lecchino per se stesso e il nik per tutti.

  13. Cara Maria Guerra. Chi si firma ha il coraggio di esprimere le proprie idee. Non sempre si vuol far amico qualcuno.guardate troppi film o fiction. A volte non sai che prezzo si paga per le proprie idee. Si perdono amici, non si è più stimati da persone a te care. Ma è il prezzo della libertà.
    Antonella la gente non si firma per i motivi che dici tu. Lo fa perché vuole tenersi una porta aperta all occorrenza.
    Poi la stampa libera a Manfredonia esiste ed è questa testata.

  14. Antonello ti rispedisco subito il “cara” che potrai utilizzare altrove. Il “daccordissimo con te” che hai scritto sopra, solitamente, anticipa quasi tutti i tuoi commenti. E’ una deviazione professionale? Sei un animatore di feste? Un adulatore moderatore di convegni?

  15. Si può immaginare un compromesso?? Nome o nick ok! Purchè si scriva con la testa e non di pancia, si ragioni di testa e non di pancia, diritto di critica? Dov’è il problema? Ma che non sia offesa esplicita o implicita, denigrazione, svalutazione, attacco al bersaglio! Che poi la domanda sarebbe: uno riesce a distinguere se è “collegato” di pancia o di testa? Ce la fa ancora? Che poi questo, naturalmente, non è solo un problema di Manfredonia. E ce chi sa benissimo come innescare i meccanismi che attivino la pancia, l’emotività, negativa per lo più, delle persone. E ci tira su consenso a gonfie vele; Non solo a queste latitudini.
    Neocortex non amigdala! Fine.

  16. Maria mi scuso con il ” cara” e’ stato semplicemente un atto di cortesia. Probabilmente non sei abituata. Quello che sono io che ho fatto io e che faccio tutti i giorni è facilmente verificabile. A disposizione. Basta chiedere il mio numero di telefono alla redazione, ci vieni a trovare, siamo in sei persone e solo 2 maschietti poi tutte donne ( cosi non fai altre battute) per un confronto di idee sono sempre a disposizione.
    Ma non verrai ne sono certo come tutte le persone che si nascondono.
    Però lo spero.

  17. Non a voi, ma ai bastardi falsi e traditori figli indegni di Manfredonia pazzi ingordi, spero prima o poi la paghere cara con dolore immenso da parte vostra.

  18. Grazie per l’invito Antonello ma non mi interessa il confronto. Se ho ben capito sai leggere ed io ho già espresso il mio pensiero. Il mio poco tempo libero lo dedico alle cose costruttive e moralmente sane.

  19. Brava Maria, ops scusa. Maria senza brava….non confrontati con nessuno. Crescerai di sicuro.

  20. Sempre interessanti gli articoli di questro nostro concittadino.

  21. Non ho inteso perche Antonello chiedi a tutti di incontrarsi con te? Perché chiunque esprime un opinione o una critica deve confrontarsi di persona? Credi che cambierebbe idea? Come si può cambiare idea di fronte al delirio di certe amministrazioni?

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