Edizione n° 5391

BALLON D'ESSAI

STIVALE // Domina l’anticiclone africano, temperature oltre i 40 gradi
8 Luglio 2024 - ore  14:55

CALEMBOUR

DICHIARAZIONI // Gattino giù dal ponte, Salvini “inasprire pene. Sono criminali”
8 Luglio 2024 - ore  13:51

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Siponto ed il suo Anfiteatro (di G. Di Sabato)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
10 Novembre 2009
Editoriali //

antiteatro3Manfredonia – “SIPONTO ebbe certamente il suo Anfiteatro. Un’opera splendida che a volerla giudicare dagli avanzi affiorati dei meravigliosi lavori che completavano con la ricchezza della sua mole, doveva essere veramente degna della nostra Città”. Così introduceva, Raffaello Di Sabato, il suo studio dell’Anfiteatro sipontino, quando pubblicava l’articolo sul quotidiano “La Tribuna”, il 7 febbraio 1937, intitolato “Romanità imperiale in terra pugliese – Siponto ed il suo Anfiteatro“.  Oggi, a distanza di oltre 70 anni da quella pubblicazione, rivolta a chi poteva e doveva prenderla in seria considerazione e realizzare l’opera portandolo alla luce,  assistiamo inebetiti e sconcerti ad una realtà cruda: l’Anfiteatro è tuttora sepolto. Di molta amarezza è colmo il nostro amore proprio di figli ed eredi di Siponto e, credo, che continueremo a portarcela dentro insieme alle tante altre delusioni accumulate in questo ultimo mezzo secolo. E’ un retaggio indecifrabile, assurdo. Qualche anno prima della pubblicazione dell’articolo di cui sopra, Raffaello Di Sabato scrive al Soprintendente ai Monumenti di Bari dell’epoca, il professore Renato Bartoccini, e annuncia e documenta la presenza nell’agro sipontino del monumento sepolto. Precedentemente a questo avvenimento, con lo stesso Soprintendente egli aveva intessuto un rapporto di studi relativamente agl scavi che si stavano effettuando a Lucera, per riportare alla luce l’Anfiteatro ivi esistente. La relazione era perfetta con quella di Siponto. Questi, cioè il professore Bartoccini, dirigeva gli scavi e continuava l’opera iniziata dal suo predecessore, Quirino Quagliati, deceduto qualche mese prima. Per questi lavori l’amministrazione comunale di Lucera chiese, sostenne ed ottenne che fossero continuati e finiti. Difatti terminarono nel 1935. Oggi l’Anfiteatro è lì a fare bella mostra di sè donando lustro e fama alla città di Lucera. Tale circostanza sembrò favorire, in qualche modo, l’iniziativa a proposito del nostro Anfiteatro: ma non fu così. Gli amministratori dell’epoca del Comune di Manfredonia non avevano fondi da investire in scavi archeologici, non solo per l’Anfiteatro, ma anche per quelli da effettuare nelle immediate adiacenze della chiesa medievale di Santa Maria Maggiore di Siponto, che, Raffaello Di Sabato, sino dal 1934 stava chiedendo con la pubblicazione di articoli su quotidiani e con lettere alla Soprintendenza. Questa mancanza di interesse e sensibilità, mista ad una indolenza, direi congenita, è tuttora presente, oggi, nella nostra Città. I fatti lo dimostrano. Nella celebrazione della “Settimana della Cultura“, lo scorso 21 aprile 2009, nella Torre dell’Annunziata del Castello Svevo-Angioino di Manfredonia, sede del Museo Archeologico Nazionale, il professore Pasquale Caratù, nel suo intervento tra l’altro, anticipava all’uditorio qualche notizia circa l’eventuale attuazione di un programma di scavi da iniziarsi (sic !) in un prossimo futuro, per portare alla luce l’Anfiteatro sipontino. A tal proposito, lo stesso Caratù, non nascose le difficoltà oggettive esistenti per il progetto. Cosa si può aggiungere alla sua buona fede di studioso ? Nulla ! Pare, da indiscrezioni che circolano in paese, che si stia replicando l’eguale replica della triste commedia rappresenta poco più di 70 anni fa, nonostante che il terreno sul quale insiste il monumento sia “vincolato” archeologicamente. Ma prima che questo avvenga è necessario prendere accordi con l’attuale proprietario del terreno, avendo già pronte tutte le autorizzazioni degli uffici preposti, per un pronto e veloce inizio degli scavi. Tutto ciò, naturalmente, dovrà essere confortato dalla presenza di un programma particolareggiato per l’esecuzione dei lavori da compiersi, oltre alla necessaria esistenza di un finanziamento che preveda e sostenga l’esecuzione del programma detto, dall’inizio alla fine. Sempre da indiscrezioni raccolte, si dice anche che il Nuovo Centro di documentazione storica di Manfredonia, i Rotary Club, i Lions, Arcadia Nuova, la Lega Navale e il Circolo Unione potrebbero raccogliere questa iniziativa per farla fiorire. Ma chi metterà il denaro ? Concludo. Si parla, intanto. Si parla come avveniva 70 anni fa ! Mi chiedo e chiedo a mia volta a chi abbia un minimo di sensibilità come figlio di Siponto: “E’ concepibile che nella nostra Città non ci sia un numero minimo di cittadini che “contino” e che hanno la forza di “bussare” con energia alle porte di chi potrebbe finanziare, sponsorizzare, questa iniziativa meritevole di attenzione, dato che rappresenta una parte integrante del nostro patrimonio artistico e storico ? E’ accettabile che nel terzo millennio le nostre ricchezze archeologiche, tesori di inestimabile valore, che la sorte gratuitamente ci ha afidato per meriti che ci appartengono solo per discendenza, debbano essere ancora coperti da una coltre di terra ? Oppure, come disse Federico II, noi cittadini di Manfredonia dobbiamo andare fieri della definizione che diede ai sipontini ? “Essi son molli e ballerini“. Questo distintivo di riconoscimento vogliamo portarcelo all’occhiello per i secoli a venire ? Questo desideriamo ? Mi auguro proprio di no !

(il presente testo è in esclusiva per Stato, su gentile concessione dello studioso Giuseppe Di Sabato)

(le immagine di questo articolo sono di esclusiva proprietà del giornalista di Manfredonia, Agostino Del Vecchio)

Di mola

Lascia un commento

“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.