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Regione Puglia,via libera al disinquinamento del torrente Jesce

AUTORE:
Nino Sangerardi
PUBBLICATO IL:
27 Settembre 2016
BAT // Editoriali //

Bari. La Giunta regionale ha detto sì al finanziamento della sistemazione idraulica del canale Jesce , agro di Altamura:8,8 milioni di euro. Soldi riconducibili al Por Puglia 2014-2020. Progetto ideato dal Consorzio Bonifica Terre d’Apulia e approvato dai vertici politici della Regione a metà anno 2013. L’intervento prevede, tra l’altro, la sagomatura di un tratto lungo 4 km,opere per evitare allagamenti e diminuire l’inquinamento cauato da scarichi di varia natura,creazione di piste di servizio.

Un piano per eliminare,dopo 40 anni di promesse istituzionali, “…le criticità che affliggono il territorio altamurano e l’area classificata Zona protezione speciale e Patrimonio Unesco,stante che il torrente Jesce confluisce nel torrente gravina di Matera attraversando la città medesima”. Non è dato sapere l’inizio e la fine dei lavori. Si sa che l’appalto verrà gestito dal Consorzio di Bonifica pugliese,il quale ha avviato le operazioni di esproprio delle aree interesate il 1° febbraio 2016.

Ultimamente le verifiche sui due corsi d’acqua testimoniano che “… il torrente gravina di Matera a monte della confluenza con il torrente Jesce presenta valori di inquinanti al di sotto dei limiti mentre a valle della confluenza vede gli stessi valori schizzare oltre i limiti, risultando inquinato”. Identica situazione per il torrente gravina di Picciano. Dunque gli apporti inquinanti provengono dalle zone pugliesi.

Si ha pertanto che la Città dei Sassi è colpita dal degrado ambientale stante l’accerchiamento delle fiumane che scaturiscono da Altamura e Gravina. Nel corso dell’ultimo decennio si sono registrate manifestazioni, esposti alle autorità giudiziarie,petizioni della società civile materana per richiamare l’attenzione politica e non sull’inquinamento di jesce e gravina.

C’è stato un sit-in dimostrativo realizzato in Altamura da esponenti del Parco regionale chiese rupestri di Matera, compagini ambientaliste come Fai,Movimento azzurro,Italia Nostra. Prima tappa dell’avvenimento il depuratore di Altamura. Si trova in contrada Sgarrone, strada per Santeramo in Colle e “ … scarica acque non depurate nel torrente Jesce”. Successivamente il corteo si è spostato innanzi al municipio della città di Federico II. Qui è stato issato lo striscione “ Noi vi diamo acqua. Per favore,non ci scaricate fogna”. La delegazione ricevuta dal sindaco Mario Stacca che ebbe ad affermare: “ Le lamentele dei cittadini di Matera sono sacrosante dal momento che noi per primi subiamo le conseguenze dell’inquinamento. Siamo i vostri primi alleati. Le nostre iniziative intraprese dal 2005 sono state numerose fino a interessare tutte le autorità, finanche quella giudiziaria. Un risultato l’abbiamo ottenuto: ampliare e adeguare la capacità del depuratore. Siamo pronti a intraprendere insieme a voi altre iniziative”.

Si rimembra che a luglio 2007 il sindaco altamurano scrive alla Regione Puglia e chiede la costruzione di una nuova struttura per il conferimento dei liquami al depuratore comunale, in parallelo con quella esistente, lunghezza 3.550 metri. In merito, l’assessorato regionale all’Ecologia esprime parere negativo e suggerisce un tracciato alternativo più ravvicinato alla città .L’8 aprile 2008 il sindaco Stacca propone il riesame del progetto “ampliamento collettore sud di Altamura” perchè quello esistente è insufficiente alla portata giornaliera di liquami ,con conseguenze negative inerenti la funzionalità del depuratore. Una diversa allocazione del tracciato comporterebbe opere che contrastano con l’habitat murgiano e notevole spesa monetaria. Fra l’altro non sarebbe praticabile visto il progetto dell’Anas di raddoppio dell’asse stradale statale n. 96 e n.99.

Il 20 gennaio 2012 a Bari si svolge l’incontro tra rappresentanti delle Regioni Puglia e Basilicata,Arpab di Puglia e Basilicata,la Provincia di Matera. Ordine del giorno : i dati riferiti alle prime verifiche concordate il 17 novembre 2011. Emerge che gli scoli dei depuratori di Altamura Gravina e Matera non presentano in media “valori oltre i limiti ricompresi dalle norme sulle attività di depurazione e comunque riconducibile al fenomeno oggetto d’indagine”. Da una prima istruttoria, fatta dalla Provincia di Matera, scaturisce che alcune aziende zootecniche e frantoi oleari sarebbero protagonisti di irregolarità di sversamento, nei corpi idrici, di residui lavorativi.

Al termine della riunione viene concordata la messa in opera di un Piano di campionamento sia dei corsi d’acqua che di tutti gli smaltitoi. Quindi nel capoluogo materano si officia ulteriore “tavolo tecnico permanente” a cui partecipano l’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia , l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata ,l’assessore all’Ambiente della Provincia di Matera. Assente la Provincia di Bari. La Regione Basilicata ribadisce che il funzionamento dei depuratori lucani—sulla base dei dati di Arpab e Aquedotto lucano—“è sostanzialmente adeguato e caratterizzato da un grado di efficienza medio alta”.

Sfogliando il verbale del 3 maggio 2012 sottoscritto da Arpa Puglia e Arpab Basilicata, Acquedotto pugliese,Provincia di Matera,dopo relativo sopralluogo presso la fiumana Jesce, si legge: “Dalla visione delle analisi effettuate sui campioni prelevati dal depuratore sito in contrada Sgarrone di Altamura, si evince un sostanziale buon funzionamento dello stesso a meno di qualche lieve superamento di valori limite previsti per quanto riguarda i tensioattivi amionici e l’azoto totale. Sostanziale rispetto anche dei limiti tabellari imposti dalla norma per lo scarico prodotto”. Diversa invece la situazione che si riscontra tra il percorso a valle del depuratore altamurano fino al confine con la provincia di Matera. Ecco : “…. Rilevante è il superamento dei valori transattivi,di azoto,fosforo che lasciano presupporre nuove immissioni dei reflui nel tratto che va dal depuratore al confine tra la provincia di Bari e la provincia di Matera. Le cause di un così pronunciato inquinamento sono sicuramente da ricercarsi in probabili scarichi abusivi puntuali di natura domestica,agricola,nonché industriale…”.

Per concludere, a marzo 2016 sono cominciati i lavori per il potenziamento del depuratore di Altamura,la cui capacità infrastrutturale si attesterà non più su 70.957 AE abitanti ma 95.414. Importo 3,5 milioni di euro,gestore Acquedotto Pugliese spa,ultimazione 31 dicembre prossimo.

(A cura di Nino Sangerardi, autore del testo ‘Quello che i pugliesi non sanno’)

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