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Giordano in mostra al Museo, in attesa del teatro (foto in anteprima)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
25 Luglio 2011
Musica //

La conferenza stampa di questa mattina (St)
Foggia – PER IL momento i cimeli del maestro Umberto Giordano, dopo annose peregrinazioni per chiese e circuiti chiusi, si fermeranno nelle accoglienti sale del Museo Civico di Foggia. Ma il trampolino sta già oscillando ed il tuffo è prossimo. Il progetto è quello evocato nel titolo, Giordano al Giordano. Ma anche quello espresso, già nel 1951, tre anni dopo la morte del compositore milanese d’azione e napoletano di studi, da Sara, la sua consorte. Ovvero “un luogo per la raccolta dei cimeli del defunto mio marito”. Riadattato alla modernità, sessanta anni dopo esatti esatti da quella missiva, il fine ha cambiato nome. Ora si parla di Museo Giordaniano. Anche se è un “ora” alquanto indistinto, essendo la proposta antica come un Luigi XVI.

20 MILA EURO – Ma in tanti anni, se si eccettua qualche mostra estemporanea, nulla di concreto. Nell’anno 2011 stanno provando a realizzarlo, spinti da fondi Por (in tutto 20 mila euro) e dalla buona volontà dell’ennesimo comparto sociale sbocciato su facebook (“Foggia propositiva”), Apt e Amministrazione Comunale. Giordano, i suoi diari, il suo diapason ed il suo pianoforte – oltre ad una serie di materiale sparso come foto e pizze di documentari – finiranno dritti al teatro (sala Fedora) che del maestro porta il nome. Fermo restando che la dimora è in fase di ristrutturazione da una buona decina d’anni e che l’inconcludenza e qualche inceppo nel sistema fanno perennemente slittare la data di riapertura.

Uno dei diari di Umberto Giordano (St)
Per ora, dunque, quel che resta del Maestro dovrà accontentarsi di una piccola sala del “Mazza”. La mostra sarà inaugurata alla cittadinanza domani alle 20, ma telecamere e taccuini hanno potuto già goderne oggi in anteprima, a seguito di una conferenza stampa alla presenza degli organizzatori. Un’occasione ghiotta per sciorinare qualche cifra e qualche indicazione. In prima battuta, l’avanzamento del sistema culturale cittadino che, secondo Gloria Fazia, Dirigente dell’Ufficio Cultura del Comune del Capoluogo dauno, ormai è vicino a divenire un “sistema”: “Il Civico, la Pinacoteca Novecento, Passo di Corvo, la città di Foggia – gioisce – sta creando un polo museale di primo livello”. Ma l’annuncio forse migliore per i giordaniani doc è quello di Nicola Vascello, Commissario dell’Apt foggiana. E’ lui a parlare di un vecchio pallino della schiera di fan del maestro: “il festival giordaniano”. Ovvero, quella composita strutturazione di iniziative culturali e musicali, da tenere a Foggia di modo tale da tramutare un’occasione culturale in un “fantastico momento di attrazione turistica”.

La sla del Museo in cui è accolta la mostra (St)
Chiaro, per ora è tutto in cantiere (anche e soprattutto per il dettaglio, già evidenziato, della mancanza dello spazio teatrale. Su cui tacciono tutti tranne Vascello: “Auspichiamo settembre come mese di svolta”) ed occorrerà tempo acché un proposito ideale possa tramutarsi in concreto. In ogni caso le prove generali saranno messe in campo a settembre con due appuntamenti. Il primo, datato 1 settembre alle 21.30, in piazza Cesare Battisti ci sarà “Giordano si racconta”, ideazione e testo di Rosa Ricciotti, soprano Rossana Piccaluga, Costantino Minchillo tenore, pianista Nunzio Aprile, voce narrante Nazario Vasciarelli. Tre giorni dopo, domenica 4 settembre, sempre alle ore 21,30, con l’Orchestra “Daunia Opera Konzert – D.O.K.” diretta dal maestro Agostino Ruscillo (che è il curatore della mostra).

p.ferrante@statoquotidiano.it

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