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“L’Archeoclub e la Pineta di Siponto”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
7 Novembre 2017
Manfredonia //

Manfredonia. L’area di Siponto, attrezzata a Pineta negli anni della fondazione della moderna Siponto è quanto rimane di una superficie archeologica di straordinaria valenza storica , che si estendeva senza soluzione di continuità fino alla Località Mascherone , dove l’archeologa Catherine Delano Smith individuò il luogo dove vi era una straordinaria villa romana di cui rimangono, solitari e sommersi indecentemente dai rifiuti i resti delle possenti mura in opera reticolata. La Delano Smith sostenne che la Villa di Località Mascherone era del tutto simile a quella che Plinio il Giovane fece costruire ad Ostia (Catherine Delano Smith: “Daunia Vetus”).

In particolare, l’area interessata, quella della Pineta, ha restituito i resti di un ipogeo paleocristiano del V Sec. (Scoppa 1), e i resti di una chiesa paleocristiana del VI Sec. attribuita al Vescovo Lorenzo Maiorano e dedicata ai protomartiri Stefano ed Agata (Scoppa 2). In quest’ultimo (detto erroneamente ipogeo) è affiorato un frammento di uno splendido mosaico policromo , coevo alla chiesa di Lorenzo e appartenente ad una scuola di artisti bizantini che in quel periodo operarono in Puglia, e che hanno forse anche realizzato quello splendido mosaico della Basilica paleocristiana dell’area della Santa Maria di Siponto i cui resti sono stati sistemati sulla parete laterale sinistra della stessa Basilica.

Sempre in questo ipogeo si possono intravvedere dall’esterno una serie di basi di colonne e soprattutto di tombe sub divo , sperse anche nell’intorno.

Sicuramente questa chiesa si estendeva oltre la strada , oggi detta degli Ipogei e si prolungava fino all’interno della pineta, come stanno a dimostrare molti frammenti di mosaico inseriti proprio al disotto del muretto di recinzione. E’ da ricordare che le chiese paleocristiane erano abbastanza grandi, dotate di colonne e capitelli, navate ed absidi con tutti i corredi architettonici. Lorenzo Maiorano è noto come un grande costruttore di chiese.

L’altro Ipogeo (Scoppa 1), è quello che si trova all’interno della pineta . Questo Ipogeo presenta all’interno, una serie di loculi bisomi con arcosoli ( sei da un lato e sei dall’altro, con un ambulacro centrale. Le tombe circa una ventina, alcune delle quali distrutte,ma ancora leggibili.

Sulle superfici esterne ai due ipogei e confinanti con il Canale delle Acque alte, sono individuabili coperchi di sarcofagi, romani e paleocristiani. Uno di questi, adagiato sul prato è di sicuro interesse storico e archeologico (è stato oggetto di una mia ricerca e di un mio articolo pubblicato), è un unicum sia per la forma che per un foro passante inserito nella pietra).

La presenza inoltre di loculi sub divo tagliati al tempo della costruzione del Canale delle acque alte e ben visibili, danno la certezza che l’area sepolcrale e religiosa che insisteva in tutta l’attuale Siponto era vastissima.

Sappiamo che sotto la chiesa moderna di Santa Maria Regina sono stati scoperti due ipogei, che sono straordinariamente interessanti. Uno di questi si ritiene una vera e propria chiesa rupestre del primo cristianesimo.

Sappiamo ancora (Marina Mazzei: Siponto Antica) che al di sotto del campo da tennis ci sono due grandi ipogei collegati , con camminamenti, ad altre strutture ipogeiche al di sotto di edifici costruiti dal Consorzio di Bonifica e oggi utilizzati per attività commerciali e che sfociano nella Pineta.

Tornando alla Pineta, da documenti storici ben circostanziati, si apprende che l’area sepolcrale identificata e non tutta completamente indagata della Siponto moderna,andava dalla marina fino alle mura di cinta della città romana e medievale. Da una lettera dell’allora Soprintendente onorario Can. Prof. Silvestro Mastrobuoni,inviata al Soprintendente Schettini e datata 18/2/1954 si apprende che . “….Altri ambulacri scavati lungo la via degli Ipogei e un numero imprecisato sotto l’attuale campo da tennis, tutti disseminati tra le mura e il are, sulla cui riva sono evidenti resti di un arcosolio…..Ancora venti e piu tombe intatte …si notano nella pineta.”

A pochi , inoltre, è nota la passeggiata archeologica che porta verso la basilica di Siponto, e che confina con i poderi vicini al Canale delle Acque Alte. Si può ancora individuare, un nimphaeum di epoca romana per la raccolta e lo smistamento delle acque.

Della Villa Romana abbiamo parlato..nella zona Mascherone.
Dal 2 Settembre, Archeoclub di Siponto ha dato il via alla fruibilità dei quattro Ipogei nella Siponto Moderna e al Sepolcreto in Pineta: gli ottimi risultati in termini di frequentazione dei Visitatori, ma soprattutto i loro giudizi di plauso per questa iniziativa ci spingono a pensare ad una diversa , più concreta a più consona rivalutazione culturale del territorio di Siponto.

La Pineta di Siponto va quindi protetta e difesa , perché deve essere riscoperto ciò che ancora esiste nel sottosuolo . E riqualificata anche dal punto di vista del verde: un vero e proprio Parco Naturale ed Archeologico, recintato come si deve come tutti i Parchi naturali e non con delle ridicole transenne di legno: con un controllo degli ingressi per evitare che , come lo è adesso sia utilizzata come discarica, pista da motocross, deposito di siringhe e feci di cani, eccetera. Ma al contrario, utilizzata come polmone e spazio verde e sito archeologico dove ospitare anche manifestazioni culturali di alto livello (Teatro, balletti Classici,Concerti di musica classica, ecc.). Il successo delle quattro “ Via crucis Viventi “ rappresentate all’interno della Pineta e sulle aree circostanti, ne danno la conferma.

Una proposta: e se facessimo, della Siponto Moderna un vero e proprio Museo Diffuso ?

Noi dell’Archeoclub ci stiamo già pensando e un architetto nostro Associato sta già elaborando un’idea progettuale preliminare in questo senso , ma ci saremo per ogni proposta concreta che vada nell’interesse e nella rivalutazione di questo splendido posto che è Siponto e che merita di tornare ai suoi antichi splendori.

Aldo Caroleo, Archeoclub di Siponto… (con preghiera di pubblicare il logo Archeoclub.Grazie)

9 commenti su "“L’Archeoclub e la Pineta di Siponto”"

  1. Perché no!…Valorizzare un sito di tale importanza riportandolo alla luce e non soffocarlo come fatto in passato…forza fate affiorare l’antico splendore sulla moderna Siponto…In bocca al lupo…

  2. Complimenti all’ ARCHEOCLUB di SIPONTO.
    Bravissimo Aldo Caroleo.
    Un’amministrazione attenta, e davvero interessata al turismo, dovrebbe supportare queste Associazioni.

  3. Fuss ka Fuss la volta buona che esce alla luce lo “SCRIGNO di Siponto Antica”, che non ha nulla di meno di tante altre località archeologiche.
    Del progetto perchè non investite/interessate direttamente il Ministro Franceschini, a mio modo di vedere l’unico ministro azzeccato del PD, i cui effetti dell suo mandato si vedono e di cui si sente tanto parlare bene.

  4. Spero che l’Archeoclub di Siponto riesca a dare lustro ad una così importante e storica città. Unica raccomandazione niente politici per qualsiasi idea progettuale. Sono sotto gli occhi di tutti i disastri causati dalla cattiva politica di questo paese e di tutta l’Italia. Saluti

  5. Pasquino….ha mai sentito prese di posizione politiche? l’Archeoclub Italia e quindi le sue Sedi Regionali e locali sono per statuto Apolitiche e Apartitiche..
    Grazie per il suo giudizio..

  6. Penso che il riferimento al ministro Franceschini sia stato fatto al sol fine di far emergere che tale politico è molto pragmatico per il ruolo che riveste e per le direttive, prese di posizione che ha assunto in particolari casi, Reggia di Caserta ed esperti direttori anche esteri/esterni in alcuni musei…. che sono rinati da quando insediati.

  7. Peccato che tutta Siponto dalla Chiesa alla piazza di Siponto, ai bar , era tutta archeologica ,ma ci hanno costruito sopra , almeno si sono dignati di rimanere un frammento ,la pineta , spostando il vincolo archeologico nella palude sipontine , dove se scavi un metro esce l’acqua, devono trovare le rane !

  8. Provate ad avviare una raccolta fondi traminte il Crow Funding spiegando l’idea e realizzando un progetto…..e in bocca al lupo

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A settembre, c’è nell’aria una strana sensazione che accompagna l’attesa. E ci rende felici e malinconici. Un’idea di fine, un’idea di inizio. (Fabrizio Caramagna)

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