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Rifiutare un lavoro in tempo di crisi…si può?

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
10 Novembre 2017
Attualità // Editoriali //

Manfredonia, 10.11.2017. Angelo Pattini, titolare di alcune panetterie a Milano: “Ho messo i cartelli subito dopo Ferragosto, sono riuscito a prendere solo quattro persone, due delle quali sono andate via“. Da più di due mesi sulla porta dei suoi cinque negozi si legge: “Cercasi baristi, panettieri, pasticceri, commesse, cassiere e addetti alle pulizie“.

“Ci serve personale da assumere a tempo pieno, con contratto regolare – spiega – ma spesso è proprio questo il problema”.

Come ci si può lamentare ancora per la mancanza di lavoro dopo aver letto quello che è successo al titolare di queste panetterie? Eppure quotidianamente si assiste ai discorsi di genitori disperati che parlano dei figli disoccupati, 40enni che non riescono ad avere una propria autonomia, i tipici ‘bamboccioni’ (accrescitivo di bamboccio, nell’accezione di uomo dal comportamento infantile e viziato, poco maturo o responsabile) del Sud.

Ma davvero le cose stanno così?

La querelle riguardante la causa del dilagante fenomeno ‘bamboccionesco’ è andata avanti per lungo tempo senza trovare una risposta esaudiente: si tratta di un’impossibilità materiale di staccare il cordone ombelicale o dell’asfissiante attaccamento dei figli ormai più che maggiorenni ai propri genitori e viceversa?

Forse mancanza di volontà? Sicuramente di questo ci si rende maggiormente conto nel Mezzogiorno italico…in Capitanata…a Manfredonia dove l’atteggiamento o la condizione di disoccupato/inoccupato si impone prepotentemente.

L’assenza di vere occasioni lavorative, di prospettive rosee e lo scoraggiamento la fanno da padrone, ormai il ‘posto fisso’ è un miraggio (Checco Zalone docet); il lavoro bisogna inventarselo, etc… All’art. 1 la Costituzione italiana dice: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” ed ancora all’art.4, I co.: “ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.

Ci si può quindi ancora immaginare un futuro così precario e senza risorse, pretendere immani sforzi e sacrifici per ottenere ciò che la Costituzione dichiara essere un ‘diritto dei cittadini’?

I salti mortali, volenti o nolenti, si fanno ma sempre con la speranza di potersi godere ciò che si è faticosamente costruito e non troppo lontano nel tempo; vivere in attesa di tutto ciò è da eroi, eroi degli anni 2000.

A cura di Libera Maria Ciociola

19 commenti su "Rifiutare un lavoro in tempo di crisi…si può?"

  1. In Italia anni fa il percorso formativo in una bottega in un esercizio commerciale iniziava con chiedere all artigiano di avere la possibilità di imparare il mestiere ed a volte anche gratis.
    Cosi che in Italia sono nati negli anni 50 grandi ed illustri artigiani e commercianti nonché industriali.
    Lo spirito di sacrificio la volontà di fare e di diventare bravo unito ad una famiglia che invece di tenerti a casa fino a 40 anni a non fare un cazzo, hanno generato progresso e uomini capaci.
    Imitiamo dagli americani solo ciò che a noi fa comodo. Magari i loro prodotti, la tecnologia e il parlare in una frase con tre parole in inglese per essere più fighi.
    In america esci dal college con una laurea e circa 35 mila dollari di debiti.
    Un ragazzo inizia a lavorare subito, da fare il cameriere, il barista, il fornaio, il parcheggiatore…deve ripagarsi i debiti. Poi lavorando umilmente si gira intorno, cerca nuove opportunità e ci riesce sempre a sfondare.
    Qui in Italia non cerca. Sta intera giornata sui social ed attende che mamma e papà parlino con il politico per fargli avere il posto fisso.
    Un altro spaccato di questa Italia è che i ragazzi già escono da una scuola, da una università che non il mondo del lavoro non c entra nulla.
    Assumi a volte ragazzi spenti che non hanno alcuna voglia di inparare di seguirti, non si appassionano all impresa, pensano solo a quando finirà l orario di lavoro e al giorno che prenderanno lo stipendio.
    I miei vecchi amici e colleghi che lavoravano con me in uno stabilimento industriale del gruppo fiat a foggia mi dicono che ormai si lavora tre giorni a settimana, tra permessi parentali, malattia, ed altre agevolazioni che il mondo sindacale ha ottenuto a tutela del lavoratore che invece vengono sfruttate nel peggiore dei modi violentando i diritti sindacali acquisiti con la lotta.
    Oltre ai posti di lavoro manca una cultura al lavoro. Nessun imprenditore si fa scappare un dipendente bravo, visionario, che sa fare il suo lavoro. Ma di uno che dorme sulla scrivania pensa ai social oppure a corso manfredi dove deve sfilare la sera con la ragazza….non sa proprio che cosa farsene.
    Tutti sono laureati oggi. E per l amor di Dio se ti permetti di dire ad un laureato di fare lavori umili…lo offendi nella dignità. Lui ormai è un manager senza mai averlo fatto e senza sapere ancora cosa sia un badge.
    Manca l umiltà nei giovani. Il tutto coadiuvato da una famiglia iperprotettiva che rovina ancor di più i figli.
    Ovvio non sono tutti cosi e meno male….ci sono in Italia giovani in gamba molto in gamba…volenterosi. peccato però che sono pochi e sempre meno.
    Steve Jobs iniziò vendendo le mele e raccogliendo bottiglie di coca cola usate.
    L ha creata la apple con tanti sacrifici e lavoro. È il suo stile di vita la sua umiltà la sua passione la sua verve innovativa che dovremmo sentire ogni volta che prendiamo un IPhone in mano…non usare l phone solo come segno distinzione per apparire…..
    Invece se oggi un esercente cerca dipendenti …..viene umiliato con messaggi …..di sfruttamento…ecc ecc.
    Invece di dirgli dammi l opportunità di imparare…drogami di conoscenza voglio vincere e fare della mia vita un capolavoro. Come facevano in Italia negli anni 50.

  2. Fino a quando ci sarà garanzia giovani, i limiti di età per entrare nelle forze dell’ordine, gli ingaggi retribuiti dallo stato alle imprese solo per i ragazzi dai 18 ai 25 anni , il lavoro in nero ecc.Per non parlare degli schiavisti e truffatori, scordatevelo che assumano. E poi si xmettono anche il lusso di parlare di bamboccioni! Fino a 3anni fa nessuno ti ingaggiava, ora che lo fanno richiedono di essere under 30. Idioti!

  3. Quest’uomo sta facendo solo pubblicità alle sue attività. Ci sta riuscendo benissimo perchè la notizia sta rimbalzando in tutta italia da tempo. Io gli ho inviato il mio curriculum almeno tre volte e non sono mai stato contattato nemmeno per un colloquio. Di gente che vuole lavorare l’italia è piena forse questo imprenditore non riesce a trovare le persone giuste da sfruttare o prendere in giro e voi continuate a pubblicizzarlo.

  4. Certo che la superficialità il pressapochismo il cinismo di questi rambo da tastiera dilaga nei commenti voglio capire quando lavorano sul serio o sono proprio loro che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera. Provate a lasciare la Vostra terra e trasferirvi a Milano con queste paghe da fame e orari assurdi invece di scrivere CHIACCHIERE.
    Ve lo dice chi ha già fatto questa scelta di emigrare.
    Meno fesserie più fatti concreti.

  5. concordo pienamente con Antonello e in più aggiungo che a Manfredonia la gente neanche cerca di lavorare aspettando le sovvenzioni dal comune. tanto che mi devono togliere? non ho nulla!!!!!!!! qualcuno dovrebbe chiedersi come fa un nullatenente e nullafacente a girare tutto il giorno in macchine nuove, avere un IPhone all’ulimo grido e dire di non riuscire a pagare l’affitto o le bollette? come può permettersi un tenore di vita del genere se non lavora???

  6. caro Michele Caterino, voglio farti sapere che io all’età di 18 anni sono andato via da casa da solo per lavoro al nord Italia!!! non so quanti dei nostri figli riuscirebbero, per volontà, a fare la stessa cosa! e se non lo fanno i nostri figli che sanno di cosa stiamo parlando figuriamoci gli altri!!!!! non è questione di rambo da tastiera, parecchia gente parla per esperienze vissute e non CHIACCHIERE!!!!

  7. Caro Michele Caterino…posso condividere pareri convergenti che andrebbero comunque dimostrati con fatti e non con frasi, parole, tese quasi a voler disprezzare chi scrive commenti.
    Per quanto concerne il quando lavorano….
    Prova a chiamarne qualcuno…vedi se reggi i ritmi per una settimana.
    Se vuoi sperimentare con me ti aspetto…

  8. X Leorazi.
    Amico mio ti do un consiglio gia sperimentato.
    Se mandi un curriculum al nord e metti che sei residente a 600/800 km …non ti aspettare risposte.
    Devi identificare un area del nord o dire che abiti in quella zona magari ti metti d accordo con un amico.
    Anche se realmente non sei residente li non preoccuparti i datori di lavoro in sede di colloquio non chiamano il comune per verificare residenza.
    È meglio chiaramente se hai intenzione di trasferirti al nord di trasferirti anche senza lavoro. Se sei sul posto e ti adatti in meno di un mese qualcosa da fare la trovi.
    Nel 90% dei casi le imprese i locali artigiani non assumono e non prendono in considerazione personale che risiede a centinaia di km. Hanno avuto problemi in tal senso.

  9. I soliti burloni!!!! Ma ormai non ci casca più nessuno (tranne scarsatella). Mio figlio lavora a Milano ed ha solo inviato un curriculum che dopo un mese, tra risposte e colloquio, ha tenuto lavoro a tempo indeterminato. Non è un dirigente ma ha un buon stipendio come gli altri.
    “non date retta a sogni”

  10. Questo articolo è un fake come la ricerca.
    Il signore dopo averlo promosso ha ricevuto oltre 1000 cv.
    Quindi non dite cavolate.

  11. Muciai conosci il significato del 95%? o tuo figlio è il mondo intero e tutto gira intorno alla sua esperienza?

  12. Quello che volevo dimostrare bisogna per forza avere le tue idee o condividerle sei un tuttologo hai la verità in TE bravo complimenti rispetta e rispettate le opinioni e le esperienze altrui non ho fatto nomi di nessuno ma se ti senti tirato in causa cerca di stare tranquillo le prove le faccio sulla mia pelle giorno dopo giorno e lo ripeto più FATTI E POCHE CHIACCHIERE DA TASTIERA

  13. Caro caterino. Io esprimo le mie idee, non offendo mai nessuno, parlo sempre in generale…e non obbligo nessuno a condividerle.
    Per giunta a differenza di tanti io rispetto chi non condivido le mie idee…non parto con insulti ecc ecc.
    Se mi trovi quando l ho fatto….ti offro una cena in amicizia..
    Comunque io ho un mio punto di vista.
    Quando qualcuno non ha temi ed inizia a denigrare e ad offendere….vuol dire che hai colpito nel segno.
    Buona domenica

  14. Ecco bravo prendiamoci un caffè e ne parliamo e non ce l’ho minimamente con te ripeto non ho fatto nomi a differenza tua che continui a fare il mio se ti sei sentito tirato in causa non è colpa mia comunque evitiamo di personalizzare le risposte di questo articolo buonagiornata

  15. condivido, pienamente quello che ha detto Antonello.I giovani di Manfredonia,pensano solo al divertimento,oppure, stare vicino al PC tutta la giornata,pensando che alla porta bussa qualcuno dicendo c’è un posto per tè,e tanti giovani,vanno vicino al comune a chiedere il sussidio, parlo di giovani sposati,io pure di non avere nulla a che fare con i politici di turno,da sposato ho preso la valigia e sono partito fuori Manfredonia,senza dire grazie al politico di turno.

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