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Officina Teatrale, Servizio Civile all’Estero nel Diario di Roberto d’Amato

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
28 Dicembre 2017
Foggia // Spettacoli //

Foggia. Servizio Civile all’Estero. E’ stato questo il tema affrontato nella serata del 27 dicembre presso l’Officina Teatrale di Foggia.

L’iniziativa fa capo alla serie di appuntamenti intitolata “Oltre il Sipario”, la cosiddetta non-rassegna organizzata dal direttore artistico e regista, Pino Casolaro.

Per l’occasione, in collaborazione con Edizioni Fogliodivia di Foggia, è stato presentato il libro “Diario Peruviano”, scritto da Roberto d’Amato, un giovane foggiano che, tramite l’associazione Movimento Sviluppo e Pace, ha vissuto l’esperienza del Servizio Civile all’Estero, in Perù.

Alla presentazione sono intervenuti: l’autore del libro, Roberto d’Amato appunto; Sebastiano Miele, antropologo ed esperto di Servizio Civile; Umberto Romaniello, progettista del Servizio Civile per la provincia di Foggia; Emiliano Moccia, giornalista e direttore editoriale delle edizioni Fogliodivia.

Il Movimento sviluppo e pace, con cui ha operato il giovane volontario d’Amato, è un’ associazione di volontariato apartitica e aconfessionale che si occupa di solidarietà internazionale. È stato riconosciuto nel 1982 come ONG dal Ministero degli Esteri italiano. Nel 1998 ha anche ottenuto lo status di ONLUS e, il 19 marzo 1999, quello di ente morale. Il movimento era stato inizialmente concepito come una riorganizzazione del Centro cattolico torinese contro la fame nel mondo, una struttura sorta nel 1962 nell’ambito dell’arcidiocesi di Torino. L’associazione venne legalmente riconosciuta con un atto notarile del 27 dicembre 1968 e prese il nome di Movimento sviluppo e pace (MSP).

La nuova associazione tuttavia si differenzia dalle precedenti esperienze sia perché prescinde da fedi religiose e da appartenenze politiche sia perché da un’attività di puro sostegno alle missioni cattoliche è passata alla realizzazione di progetti di sviluppo basati su una stretta collaborazione con istituzioni laiche nazionali e locali.

Il Movimento sviluppo e pace oggi sostiene progetti di sviluppo fondati sull’impiego di risorse umane locali ad ogni livello organizzativo e solamente di rado impiega personale italiano con contratti di lunga durata. I responsabili del movimento vengono invece inviati in loco per offrire studio e consulenza ai nuovi progetti oltre che per monitorarne e valutarne l’efficacia. Una sede di tale movimento è presente anche a Foggia.

Roberto d’Amato è appunto volato a 11mila km di distanza dalla sua città, da Foggia. Il suo è stato un viaggio fatto di incontri, di scambi, di condivisioni. Un percorso di crescita personale in cui ha incrociato storie, volti, persone, ma anche usi, costumi e tradizioni della comunità di Pomabamba, microscopico pueblo sulle Ande peruviane.

È qui che per un anno ha lavorato come educatore ed insegnante a stretto contatto con i ragazzi e le ragazze che frequentano due scuole professionali dei Padri Oblati di San Giuseppe.

In quei posti, nei paesi dove il livello di sviluppo culturale ed economico non è ancora elevato, istruzione e formazione sono gli unici strumenti a disposizione dei giovani, che provengono da zone rurali disagiate, per potersi costruire un futuro lavorativo. “Sembra irreale la dimensione in quei posti” dice Roberto d’Amato nel corso della presentazione “È possibile navigare in Internet, per esempio, solamente per un’ora a settimana, se le condizioni atmosferiche lo consentono. Vi si riscopre una natura incontaminata. E si finisce con il riscoprire se stessi”.

Nel libro Roberto esprime sensazioni, riflessioni, stati d’animo. “L’obiettivo era dare un’educazione e insegnare una professione a quei ragazzi che, solo in questo modo, possono evitare di entrare nel giro della delinquenza” spiega ancora d’Amato “Il Perù è famoso per il traffico di stupefacenti”.

Attraverso il suo sguardo, anche quello del lettore è indotto a guardare da vicino la vita di quella popolazione.

Il suo racconto diventa così uno strumento per richiamare il nostro senso di responsabilità nei confronti di chi vive condizioni di vita precarie e molto meno confortevoli di quelle a cui un occidentale è abituato. Il suo libro rappresenta uno stimolo a praticare una maggiore apertura verso l’altro, in particolare verso chi ha bisogno. “La cooperazione internazionale fa qualcosa” sottolinea l’autore “ma quello che conta è il dare a quei giovani un’opportunità nel proprio territorio. Opportunità che d’altronde è importante per qualunque giovane, anche qui a Foggia”.

In questi termini “Diario peruviano” può costituire uno strumento di iniziazione per tutti quei ragazzi che hanno voglia di vivere un’esperienza di Servizio Civile all’Estero e di mettersi a disposizione dei più poveri.

“La provincia di Foggia è uno dei territori più fruttuosi da questo punto di vista” spiega Romaniello, rprogettista del Servizio Civile presso la Provincia di Foggia “Vi sono tanti progetti”. 586 i progetti di Servizio Civile realizzati dalla provincia di Foggia e 3592 i volontari impegnati.

Nel corso della serata sono stati letti alcuni brani del Diario Peruviano di Roberto d’Amato per voce degli attori di Officina Teatrale.

Daniela Iannuzzi

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