Focus cattura Miucci. Nei confronti di Enzo Miucci era stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare, nel giugno 2010, per il reato suddetto. Enzo Miucci, come detto, è il figlio di Antonio – cognato di Ciccillo Li Bergolis – ammazzato a Monte Sant’Angelo il 14 agosto del ’93 nell’ambito della faida tra i Libergolis e gli Alfieri/Primosa. Per l’omicidio del padre di Enzo, Antonio, fu arrestato, processato e assolto Michele Alfieri, ucciso il 13 gennaio del 2010 a Monte Sant’Angelo. La latitanza di Miucci è partita nel maggio 2009, pochi giorni dopo l’omicidio (nel quale Miucci non era coinvolto) di Andrea Barbarino, invalido amico dei Li Bergolis, ammazzato in via Mozzillo Iaccarino a Manfredonia da due killer il 22 maggio 2009, con quattro colpi di fucile a canne mozze sparati da un’auto in corsa sulla quale c’erano due sicari. Andrea Barbarino, di 28 anni, era stato ritenuto vicino al clan mafioso Libergolis Morte Andrea Barbarino).
La cattura dei Ros. Enzo Miucci era conosciuto come ‘u’ creatur’. In base a quanto comunicato dalla Procura di Bari, le mura domestiche di Monte Sant’Angelo sono servite a proteggere anche la latitanza di Enzo Miucci, 27 anni di Manfredonia, detto Renzino, ma conosciuto nell’ambiente come “u’ creatur” forse perché fin da ragazzino si era messo al servizio del boss, suo parente, Franco Li Bergolis, 33 anni di Monte Sant’Angelo, detto “u calcarul”, diventandone prima uno dei fedelissimi, poi il suo braccio destro e ora, dopo la cattura del capo avvenuta il 26 settembre 2010, il suo sostituto. Per questo Miucci aveva deciso, sebbene ricercato da due anni, di restare nel quartier generale della Mafia del Gargano (Monte Sant’Angelo) proprio per mantenere le fila dell’organizzazione criminale di stampo mafioso fortemente indebolita non solo dalla cattura del boss Li Bergolis, ma anche dopo quella del boss emergente del clan Li Bergolis, Giuseppe Pacilli, 39 anni, di Monte Sant’Angelo, detto “Beppe u’ montanar”, avvenuta il 13 maggio scorso, in una masseria nei boschi sempre di Monte Sant’Angelo ( Focus arresto Pacilli)
Miucci è stato arrestato il 31 ottobre scorso a casa sua, dai carabinieri del Ros e del Nucleo Investigativo di Foggia, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari. Dopo la sua scomparsa (avvenuta il 30 maggio del 2009) la sua famiglia aveva lasciato Manfredonia e si era trasferita a Monte Sant’Angelo. A conferma di come il paese venga considerato il posto più sicuro per i latitanti e per le loro famiglie: qui i boss, i loro parenti e i loro più stretti collaboratori possono, con ogni probabilità, godere di una rete di protezione non possibile in altre zone del Gargano, che sono sotto l’influenza del clan Li Bergolis. Miucci si nascondeva nella stanza dei suoi bambini, nell’armadio, lì dove aveva ricavato un doppio fondo dove si nascondeva ogni volta che le “sentinelle” appostate intorno alla sua abitazione lo avvisavano dei controlli delle forze dell’ordine. L’altra sera, però, i controlli sono stati più minuziosi e Miucci si è consegnato ai militari del Ros senza fare resistenza. In casa sono stati sequestrati anche: una trentina di cartucce di vario calibro per pistola, uno scanner rilevatore di frequenze radio elettroniche, un binocolo utilizzato per controllare le vie di accesso alla sua abitazione e denaro in contante per circa seimila euro possibile provento dell’attività di estorsione e della vendita di sostanze stupefacenti.
Laudati. La Procura Antimafia di Bari, nel congratularsi con i Carabinieri di Foggia e del Ros per la brillante operazione, evidenzia ancora una volta la circostanza che Li Bergolis, Pacilli e Miucci sono stati tutti catturati a Monte Sant’Angelo, culla della mafia Garganica e roccaforte della stessa. Lo splendido risultato ottenuto con l’arresto dei tre (Li Bergolis è stato arrestato dai Carabinieri, Pacilli dalla Polizia) è la conferma di come la Squadra Stato è in grado di dare risposte se la sinergia delle forze in campo viene incanalata in un unico obiettivo: la sconfitta della mafia e il ripristino della legalità. La Procura sottolinea, infine, che la Squadra Stato non potrebbe “giocare una partita” così importante sul territorio senza il contributo di tanti giovani e di tanti imprenditori che hanno deciso di “scendere in campo” a giocare la stessa partita al fianco della Legalità.
I processi. Le condanne. Nel maxi-processo contro la Mafia del Gargano Franco Libergolis era stato condannato in primo e secondo grado all’ergastolo (vedi sviluppi e ricorso – Ricorso condanna F.Libergolis) quale mandante dell’omicidio di Matteo Mangini, il manfredoniano freddato il 2 settembre del 2001 per “contrasti legali probabilmente allo spaccio nel territorio di sostanze stupefacenti”. Un omicidio del quale erano stati accusati come “esecutori materiali” (fonte: GdM-C) Angelo Gioacchino Grilli e proprio Enzo Miucci, ritenuto braccio destro di Libergolis, in attesa di giudizio e coinvolti nelle 14 misure cautelari emesse dalla Dda di Bari.
La Cassazione. I cinque giudici della V sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Amato, lo scorso 4 ottobre 2011, erano andati oltre le richieste del procuratore generale, che aveva chiesto il rigetto dei ricorsi, la conferma delle pene inflitte, con una sola eccezione: la condanna di Franco Libergolis all’ergastolo, limitamente all’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Matteo Mangini, ventenne sipontino, crivellato con colpi di pistola sotto i portici di via Gargano, il 2 settembre 2001. Secondo il procuratore generale Iacoviello (fonte: GdM) le motivazioni della condanna sul capo d’imputazione di Libergolis non erano “convincenti”: da qui la richiesta d’annullamento (con conferma dei 30 anni inflitti a Libergolis per gli altri reati di mafia, armi, droga ed estorsione) e la celebrazione di un nuovo processo d’appello. Di diverso parere la Corte d’Appello con la conferma dell’ergastolo a carico del 33enne ex latitante di Manfredonia. Il collegio difensivo (avv.ti Innocenza Starace, Francesco Santangelo, Ettore Censano, Franco Metta, Carlo Mari, Michele Guerra, Giovanni Arico’ e Giulia Buongiorno) in arringhe proseguite fino alle ore 4 di martedì pomeriggio ha chiesto alla Suprema Corte d’annullare il verdetto d’appello e ordinare la celebrazione di un nuovo processo: secondo i legali l’inchiesta si sarebbe poggiata “quasi esclusivamente” su intercettazioni spesso prive di riscontri e che avrebbero lasciato dubbi sulla loro esecuzione. L’avvocato Innocenza Starace, legale di F.Libergolis ha chiesto di annullare la decisione della Cassazione per condanna ingiusta. “Nello stesso senso si è espressa la Corte d’Appello di Bari – dice l’avvocato I. Starace – nei confronti del 27enne di Manfredonia Enzo Miucci (ritenuto il conducente della motocicletta utilizzata dai due killer, con presunto passeggero il 32enne Angelo Gioacchino Grilli, ndR) assolto totalmente dopo essere stato considerato, dalla ricostruzione accusatoria, uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Matteo Mangini il 2 settembre 2011 (con mandante F.Libergolis, ndR)”. “Un giudizio infondato quello sussistente alla base della condanna del mio assistito – dice l’avvocato Starace – da qui la volontà di esperire un mezzo, previsto dalla Cassazione, per riprendere il concetto espresso, con ricorso al 625 bis del cpp, per errore di fatto”.
Video. L’operazione dei Ros. Arresto Enzo Miucci
L’arresto di Giuseppe Pacilli. La conferenza
Redazione Stato, gdf@riproduzione riservata
Pian pianino usciranno tutti dai loro rifugi!!!!!!
la gloria si canta sul morto e morto in questo momento non c’è.
non c’è perché non si viene freddati senza un colpevole e di freddati senza colpevoli c’è ne sono ancora.
la morte non ha appartenenza così come i colpevoli non hanno appartenenza e aggiungerei privilegi.
mentre un braccio viene disarcionato l’altro viene fortificato e diventa sempre più arrogante.
canterò la gloria quando entrambe le braccia verranno disarcionate, non ditemi niente c’è ancora timore e reverenza in giro e più arresti su un’unica direttrice verranno fatti e più timore e reverenza ci saranno per l’altra direttrice.
anonimo…
lida qua liiii
no solo arrogante,ma anche piu potenti, lo dicono ancora a tutti che loro sono dio e pataterno.mi domando ma avete paura di questo dio di nome romiti”’che facciano anche i vostri nomi.all’ora a chi aspettate a sbatterli dentro a vita’quei criminali che si stanno prendendo gioco dello STATO”’.
carissimo anonimo, liiii da quà, glielo vai a dire a tua ………!chiaro?
avevo scritto glielo vai a dire a tua ………, è inutile che censurate!
Cortesemente, moderazione. Grazie, Red.
tutti i nodi tornano al pettine……. e qualcuno gia’ e tornato…. meglio cosi…