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Manfredonia, Consiglio: approvato assestamento al bilancio comunale

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
1 Dicembre 2009
Manfredonia //
zoccano-campo
Immagine d'archivio

Manfredonia – ” I parametri relativi al patto di stabilità interno rientrano nei limiti fissati dalla legge”: l’assessore al bilancio e patrimonio Rocco Piccolo ha illustrato l’assestamento generale del bilancio comunale 2009 al Consiglio comunale che lo ha approvato a maggioranza (19 favorevoli, 4 contrari, 9 assenti). “Sono due gli elementi – ha spiegato l’assessore – che caratterizzano l’assestamento: la situazione di permanente incertezza, sia per gli importi, sia per i tempi dei trasferimenti dello Stato a compensazione della eliminazione dell’ICI sull’abitazione principale e relative pertinenze avvenute nel 2008; la crisi economica che non ha risparmiato il nostro territorio e che si è riverberata sul bilancio comunale sia in termini di minori entrate rispetto alle previsioni, sia in termini di maggiori spese affrontate per rispondere alle richieste della comunità”. Per effetto dei trasferimenti erariali, si sono apportate riduzioni per oltre 500mila euro, mentre sulle entrate extra-tributarie si sono rilevate minori entrate: di 60mila euro per diritti di segreteria determinate dal calo del numero e del valore delle contrattazioni;  di 947.350 euro per canoni concessori impianti eolici per mancata sottoscrizione dei contratti; e a fronte maggiori entrare: di 20mila euro per proventi lampade votive; 10mila euro per proventi impianti sportivi; di 9.574 per utile netto società partecipate. “Il fabbisogno di parte corrente – ha spiegato l’assessore Piccolo – viene coperto con la somma algebrica delle entrate correnti con i proventi degli oneri di urbanizzazione per l’importo di 195mila euro e l’applicazione del residuo avanzo disponibile di 3.697,76 euro”.
L’avanzo di amministrazione di euro 293.697,76 è stato applicato integralmente al bilancio 2009 destinato per 80mila euro a fondi non vincolati al finanziamento della spesa corrente; per 73mila euro al finanziamento della spesa in conto capitale; per 140.648 euro a fondi vincolati al finanziamento della spesa corrente. “La manovra di assestamento della parte investimenti del Bilancio – ha relazionato l’assessore al bilancio – tiene conto dello stato di avanzamento dei programmi dell’evoluzione del quadro generale delle entrate conseguente alla crisi economica in atto e delle risposte di politica economica e sociale che si ritiene di voler mettere in campo per contenere gli effetti sociali della disoccupazione”. Già a metà novembre, Stato aveva sottolineato, in una intervista telefonica con l’assessore alle opere Pubbliche di Manfredonia, Antonio Prencipe, le due criticità principali per le amministrazioni comunali dello Stivale: gettito Ici sulla prima casa e revisione del Patto di Stabilità. Anche il Comune di Manfredonia, come gli altri associati della Capitanata e del resto dello Stivale, si era reso infatti disponibile per una possibile manifestazione a livello nazionale, promossa dalla Anci, per richiedere la restituzione di una somma pari presumibilmente ad 1,2 mld di euro. I primi cittadini dello Stivale sarebbero disposti anche a rompere i rapporti istituzionali con il Governo Centrale, disertando la Conferenza unificata. Sergio Chiamparino, presidente dell’Associazione comuni italiani, reduce dall’incontro di Roma con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, “per trovare soluzioni ai problemi contabili dei Comuni”, avrebbe constatato la totale assenza di dialogo da parte dello ministero nazionale. Le rimostranze dei comuni anche in seguito alle proteste dei rappresentanti delle giunte provinciali che “dopo quattro mesi di rottura delle relazioni istituzionali” sarebbero riusciti ad ottenere le “dovute risorse”. Si ricorda che ai primi di novembre era stata data la notizia di un rimborso Ici ai comuni italiani di 600 milioni di euro. La somma fa riferimento alla restituzione delle cifre relative ai fabbricati ex rurali. La stretta ai requisiti per l’esenzione Ici agli immobili rurali “prometteva” infatti ai comuni, per il 2009, un gettito di 820 milioni di euro. I trasferimenti statali ai sindaci dello Stivale sarebbero  stati tagliati dalla stessa cifra. In realtà le nuove regole per i fabbricati rurali hanno fatto emergere un extragettito intorno ai 70 milioni di euro; il resto si è quindi tradotto in un buco nei conti delle stesse amministrazioni. Con il decreto approvato dal Governo ad inizio novembre si sarebbe promesso ai comuni un rimborso pari all’80% del buco determinato dal taglio del trasferimento, dunque 600 milioni. La restante quota del 20% (sugli 820 mln) dovrebbe essere restituita alle amministrazioni nel corso del 2010. Da parte delle singole amministrazioni ci sarà però l’impegno di inviare al Viminale la nuova certificazione del mancato gettito, in base al quale potranno ottenere il saldo.

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