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Foggia, furto e ricettazione rame: 9 arresti (I NOMI)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Maggio 2012
Capitanata //

Una passata conferenza stampa della Mobile di Foggia (STATO@)
Foggia – GLI agenti della Squadra Mobile di Foggia hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti appartenenti di una banda italo-romena dedita al furto e alla ricettazione di rame. Il blitz e’ il proseguo di una indagine portata a termine lo scorso anno in cui furono indagate 25 persone. La provincia di Foggia e’ il territorio maggiormente colpito in Italia per il fenomeno dei furti di rame. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati oltre 50 quintali di cavi di rame di provenienza furtiva. I malfattori rubavano cavi di conduttori di reti elettriche e telefoniche e li ricettavano in un’azienda di San Severo (Foggia) dove il materiale veniva ‘ripulito’ per essere reimmesso sul mercato. I dettagli saranno resi noti in conferenza stampa nella tarda mattinata negli uffici della procura a Foggia.

Con l’ordinanza di custodia cautelare odierna, si conclude l’operazione “Cuprum”, relativa alla repressione di un’organizzazione criminale composta da cittadini romeni e italiani che rubavano e ricettavano cavi di conduttori di rame di proprietà di Enel Distribuzione s.p.a. e di Telecom Italia s.p.a. Dalle indagini è risultato che il furto di rame operato dalla banda dei rumeni, con grave danno per gli impianti, confluiva presso una società di San Severo sottoposta a sequestro, operante proprio nel settore del recupero del materiale ferroso, i cui legali rappresentanti si occupavano di ricevere il materiale per poi reintrodurlo nel mercato della Provincia.

I SOGGETTI SOTTOPOSTI A FERMO DI PG, interessati dalla recente ordinanza di custodia cautelare, con esecuzione a cura della Squadra Mobile di Foggia, dirigente dr. A. Fabrocini
1. Manicone Luigi, nato San Severo, cl. 1976;
2. La Penna Ugo N., nato San Severo, cl. 1950;
3. Piccino Antonio, nato Apricena (FG), cl. 1952;
4. Iacobazzi Francesco, nato San Severo, cl. 1961;
5. Bergantino Gerardo, nato San Severo, cl. 1950;
6. Buontempo Giuseppe, n. Torremaggiore, cl. 1978;
7. Viggiano Alessandro, nato Foggia, cl. 1979;
8. Fudulu Florin, nato Romania, cl. 1988;
9. Barbu Razvan, nato Romania, cl. 1985,
in esecuzione di provvedimenti restrittivi per associazione per delinquere finalizzata ai furti di rame.

Redazione Stato@riproduzione riservata

1 commenti su "Foggia, furto e ricettazione rame: 9 arresti (I NOMI)"

  1. Da: Avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)

    Il “colpo di sonno” in autostrada legittima la sosta sulla corsia d’emergenza!

    Per la Suprema Corte di Cassazione il “colpo di sonno” rientra appieno nel concetto di “malessere” che giustifica la sosta nella corsia d’emergenza.

    La Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza n. 19170 del 18 maggio, ha così inquadrato la stanchezza riferibile, nel caso di specie, a quella situazione che precede il pericoloso“colpo di sonno”, nel concetto di “malessere”, che giustifica e legittima la sosta sulla corsia di emergenza, così come previsto dall’articolo 157 Codice della strada, comma 1, lett. d).

    Gli ermellini, sulla base di questa motivazione, hanno confermato che, nel caso sottoposto al loro vaglio, non si doveva procedere per omicidio colposo (perché il fatto non sussiste), nei confronti di un autista che, preso dalla stanchezza, si era fermato in autostrada nella piazzola di sosta, divenendo così l’ostacolo contro cui era andata a sbattere un’autovettura, in seguito all’esplosione di un pneumatico.

    Per i magistrati del Palazzaccio, infatti, “il termine malessere non può esaurirsi nella nozione di infermità, incidente sulla capacità intellettiva e volitiva del soggetto, come prevista dall’articolo 88 del Codice penale, o nell’ipotesi di caso fortuito di cui all’articolo 45 Codice penale, bensì nel lato concetto di disagio e finanche di incoercibile esigenza fisica, anche transitoria ,che non consente di proseguire la guida con il dovuto livello di attenzione, e ,quindi, in esso deve necessariamente ricomprendersi la stanchezza e il torpore che sono premonitori di un colpo di sonno ed impongono al soggetto di interrompere la guida”.

    Pertanto, sulla base di queste considerazioni , la Suprema Corte ha ritenuto, come unica causa legittima dell’incidente, lo scoppio dello pneumatico per cattiva manutenzione o carico eccessivo.

    Del resto, ha rilevato il Collegio, “manca del tutto la cosiddetta concretizzazione del rischio in relazione a quelle che sono le finalità della corsia di emergenza, posto che la stessa non ha la funzione di garantire l’incolumità di quanti possano sbandare ed invaderla, bensì quella di consentire a mezzi di Polizia e/o di soccorso di raggiungere al più presto, senza intralcio, il luogo dove è necessario portarsi per emergenza determinata da incidente o da altra grave necessità”.
    Foggia, 22 maggio 2012 Avv. Eugenio Gargiulo

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