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“40mila tonnellate rifiuti Isola 16”, Syndial attende per bonifica

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
22 Giugno 2012
Manfredonia //

L'area dove è stata accertata la presenza di 40mila T di rifiuti tossici e nocivi, Isola 16, area ex Enichem (STATO@)
Manfredonia – “SYNDIAL è in attesa dell’autorizzazione ministeriale dopo la richiesta di variante del piano di bonifica”. Così il sindaco Riccardi a Stato in merito al Progetto operativo di bonifica dell’Isola 16 che include anche la zona “ex Pista Vigili del Fuoco” nel cui sottosuolo giace la cd “discarica (piscina) Marchesi”, che era “sfuggita” in sede di sondaggio del sottosuolo effettuato nel lontano 2009. La comunicazione era già giunta al sindaco Angelo Riccardi e all’Assessore all’Ambiente Michele Gallifuoco, da una delegazione della società dell’Eni, nel corso dell’incontro tenuto in Comune settimane fa per un aggiornamento delle attività connesse appunto alla bonifica della “discarica Marchesi”, richiesto dallo stesso Riccardi.

La segnalazione dell’ex sindacalista Uil Giuseppe Carbonara. Come anticipato, oltre 40mila tonnellate di rifiuti tossici e nocivi (compreso il terreno di copertura) presenti nell’area ex Enichem di Manfredonia (suolo di Monte Sant’Angelo): è quanto scoperto grazie alla denuncia/collaborazione di un ex dipendente Enichem, già sindacalista provinciale della Uil: Giuseppe Carbonara. A riferirlo, durante l’ultima seduta di consiglio (12.04.2012) il sindaco Angelo Riccardi. “Grazie alla collaborazione di Giuseppe Carbonara, verso il quale va tutta la mia stima – ha detto il sindaco – si è smascherata e messa in luce una passata attività della Syndial, società ENI (al tempo Società Chimica Dauna, ndR), con la presenza di rifiuti tossici e nocivi nell’Isola 16”, la cosiddetta Piscina Marchese, dal nome dell’ingegnere capo produzione del caprolattame (negli anni ‘70 – con dismissione produzione a fine anni ‘80).

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La precedente denuncia di Carbonara durante un convegno nel dicembre 2008: “dove sono le istituzioni” Da ricordare che la scoperta dei rifiuti nell’Isola 16 segue un lungo percorso di denuncia e ricerche. Fu infatti lo stesso Carbonara a comunicare pubblicamente la notizia nel corso di uno storico convegno svoltosi a Manfredonia, dal titolo “Oltre la bonifica del sito Enichem – Sviluppo, crescita e tutela del territorio”, nelle giornate di martedì 2 e 3 dicembre 2008 presso il Regio hotel Manfredi. Nel corso del convegno Carbonara denunciò alle autorità comunali, provinciali e regionali (sponsor del convegno) che all’interno del sito ex Enichem, Isola 16, erano presenti dei “rifiuti nascosti e tumulati non visibili all’occhio umano, da passate attività della società chimica Dauna (ENI, ndR)”. Al tempo scalpore destarono le rimostranze di Carbonara contro le istituzioni per lo “scarso interesse mostrato” nel seguire i lavori di bonifica del sito “in quanto l’azienda da sola aveva continuato ad operare indisturbata”. Tuttavia la denuncia dell’ex sindacalista non fu mai presa in considerazione fino al corrente mandato del sindaco Riccardi, che a pochi mesi dall’arrivo a Palazzo San Domenico ha incontrato personalmente Carbonara, su richiesta dello stesso, sensibilizzando quanto scoperto nell’area ex Enichem.

Evidente l’incredulità del primo cittadino rispetto a quanto riferito da Carbonara. Più volte l’azienda (“tra i quali l’ingegnere Pascucci, responsabile dei siti in dimissione del Centro sud) avrebbe detto che sarebbe stato pronto a “denunciare” Carbonara per quanto reso noto. Con fatto avvenuto nel corso di una riunione nella stanza del gabinetto del sindaco. Nel tempo lo stesso Riccardi e Carbonara si sono recati presso l’Eni per “sensibilizzare l’amministratore delegato ing. Chiarini ad attivare delle ricerche strumentali per l’accertamento di quanto scoperto nella Isola 16”.

Il già segretario provinciale della Uil, ex dipendente Eni, Giuseppe Carbonara. Attualmente collaboratore del Comune per lo smaltimento dei rifiuti nell'Isola 16, area ex Enichem, in seguito alla denuncia partita nel dicembre 2008 (STATO@)
“L’ing. Chiarini – in base a quanto riferito – preso atto delle dichiarazioni di Carbonara invia una delegazione dell’azienda per fare dei sopralluoghi nel sito di Manfredonia (si ricorda che la stessa Isola 16 era stata già evacuata dai rifiuti tossici e nocivi con l’ausilio della Magistratura nella conduzione dei lavori da parte dell’ingegnere Laricchiuta, nel dicembre 2006. Per le discariche a, b,c, la quantità dei rifiuti smaltiti, dati ministero Ambiente, ammonterebbero a circa 193.030 tonnellate contro le 60mila tonnellate inizialmente previste a progetto. Si ricorda infatti che il Ministero dell’Ambiente aveva con questo risposto alla Commissione Europea che aveva aperto una procedura d’infrazione comunitaria contro l’Italia, 1998/4802 per i ritardi nello smaltimento dei rifiuti nelle discariche private, nel sito ex Enichem di Macchia – . La stessa Commissione ha in seguito comunicato alla Presidenza del consiglio nella riunione dl 06.04.2011 la decisione di archiviare la procedure di infrazione dopo l’ultimazione della bonifica. Si ripete si fa riferimento alla discariche private, per le pubbliche seguire il link).

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Dopo i sopralluoghi dell’azienda, alla presenza del dott. Moggiaro, dott. Carlo Mondella, Carbonara e il sindaco si evidenziò al tempo la zona di ricerca per la reperibilità dei rifiuti (luglio 2011). Lo studio di fattibilità viene dunque terminato nel novembre 2011, mentre i risultati finali sono stati consegnati nel febbraio 2012 (dall’azienda al sindaco di Manfredonia) e comunicati pubblicamente dall’azienda nella Conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente in data 23.02.2012 (link). Cartella consegnata al sindaco. Le indagini ambientali di approfondimento sono state eseguite nell’agosto-settembre 2011, “condotte mediante tecniche di sismica a rifrazione e geoelettrica seguite da sondaggi diretti con prelievo e analisi di campioni del sottosuolo”. Gli esiti delle indagini hanno evidenziato una diffusa contaminazione di caprolattame: una situazione di grave pericolo rimasta a covare nascosta da un sarcofago di cemento. La previsione rilevata indica larghi strati bituminosi di spessore tra 1 e 1,5 metri classificato come “rifiuto pericoloso”. Come riferito da fonti comunali, gli step condotti soltanto nell’agosto- settembre e nel novembre-dicembre 2011, hanno esposto “diffusa contaminazione di caprolattame” ed altro. Ad oggi si sarebbe ancora alla fase di “valutazione di un intervento integrativo” e della presentazione al Ministero di una richiesta di variante ai progetti presentati nel passato 2000.

Quantitativo dei rifiuti, da uno studio approssimativo, rientrerebbe nell’ordine delle 35/40mila tonnellate fra rifiuti tossici e nocivi, compreso il terreno di copertura: “rifiuti tutti rivenienti dalla lavorazione del caprolattame, codetolueniche e code benzoiche”. “Rifiuti, come altri della isola 16, che potrebbero essere smaltiti in inceneritori nazionali” (in passato i rifiuti dell’Isola 16 sarebbero stati smaltiti nella Fenice di Melfi e in altri siti nazionali).

Dopo l’accertamento, lo smaltimento. Ora la società Syndial ha chiesto una proroga al ministero dell’Ambiente per lo smaltimento dei rifiuti, con approvazione del relativo progetto di smaltimento. Il progetto dovrebbe essere approvato nella prossima Conferenza dei servizi con probabile convocazione in questo mese da parte del Ministero dell’Ambiente. Ad oggi i rifiuti asportati all’interno del sito delle isole 12,14, 17 sarebbero pari a 469.800 tonnellate di rifiuti, comprensive di terreno di copertura.

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In base a quanto emerso, si dovrebbe procedere alla rimozione dei rifiuti rinvenuti ed al loro invio a smaltimento presso impianto esterno. Bisognerà attendere l’esecuzione delle opere per verificare se i dati annunciati saranno confermati o meno. I tecnici di Syndial hanno annunciato che invieranno a breve il progetto operativo di bonifica così come rivisto e aggiornato. ” “L’auspicio – ha commentato il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi – è quello che anche questa discarica venga ripulita nei tempi più brevi in modo da ridurre, per quel che possibile, il danno ambientale ed anche economico che ha subìto quell’area, ma anche l’intera nostra città che ha sopportato oltre ogni misura una bonifica delicata e rischiosa protrattasi ben oltre ogni ragionevole esigenza operativa”.

Recente l’interrogazione parlamentare dell’on. Michele Bordo che ha chiesto una “dettagliata e approfondita informativa del Ministero dell’Ambiente” e di investire “la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che in passato ha visitato più volte il sito manfredoniano in ragione della delicatezza ambientale e della complessità tecnica dell’intervento in atto”.


g.defilippo@statoquotidiano.it

9 commenti su "“40mila tonnellate rifiuti Isola 16”, Syndial attende per bonifica"

  1. caro carbonara fino a quando ti pagavano per tacere era tutto a posto.E mò che hai finito di succhiare la mammella fai la denuncia!come vedi alla fine la medicina che hai preparato per tanti anni adesso te la devi bere tu!il Signore esiste!!!!!

  2. Che il Signore abbia pieta’ di voi!!!!Maledetta amministrazione Enichem e amministrazione comunale di Manfredonia di quei tempi e di tutti quelli che ci hanno mangiato sopra.La vostra coscienza vi mangiera’,e spero che soffrirete tanto perche’ avete fatto morire tante persone innocenti,e rovinato per sempre il nostro territorio.Chi ha voluto lo sviluppo industriale di Manfredonia è solo un ignorante,perche’ Manfredonia puo’ solo svilupparsi a livello turistico!!!!

  3. C’era una volta…. le favole iniziavo in questo modo ed i fanciulli ascoltavano in silenzio con espressione ingenua. Oggi, nell’era della telematica e dell’informatica, che le notizie viaggiano alla velocità di 500 mb ed oltre al secondo, diventa difficile se non quasi impossibile prendere per il cu…o il prossimo e l’ingenuità dei bimbi si trasformata in cinismo.Che la zona era ed è ancora inquinata lo sapevano anche gli ” ELFI” ( vedasi il Signore degli anelli) e che il più dei terreni bonificati ( si fa per dire) giace sotto qualche recente costruzione è saputo e risaputo; inoltre, la etimologia e la posizione della piscina “Marchesi” la trovi tranquillamente sullo Zanichelli ovvero su Wikipedia. Allora a chi volete prendere per i fondelli? Di una cosa sono meravigliato e rammaricato, ed è quella che la magistratura, che dovrebbe essere attenta a certe situazioni, sembra essere distratta. Quanti altri morti da tumore occorrono perchè si ottenga un pà di giustizia? Ormai non credo più nelle istituzioni in quanto sembrano essere asservite ai poteri economici forti, quei poteri che passano sopra ogni cosa per il dio denaro. Siamo arrivati alla frutta e presto arriverà pure il dolce. Viva l’Italia viva il paese dei balocchi e delle meraviglie.

  4. Certo che ci vuole una faccia come il bronzo per affermare che ” ERA SFUGGITA” alla bonifica, lo sapevano anche i sassi che esisteva la piscina Marchesi ( cosi chiamata dal suo ideatore e progettista).Ora la SYNDIAL chiede al ministero dell’ambiente i fondi per bonificare l’area, ma i danni causati dall’Enichem dobbiamo pagarli ancora noi cittadini mentre i guadagni se li sono fregati loro? Inoltre, vorrei sbagliarmi, ma la sYNDIAL A CHI APPARTIENE? Caro Bordon evita la sceneggiata che, ormai, non ti crede nessuno ( onestamente neppure a Leone). Vergogna per aver ridotto un paese in questa modo, dovreste chiedere perdono a tutti i Manfredoniani ( soprattutto a coloro che piangono un morto) ma voi la vergogna non sapete neppure dov’è di casa; menomale che esiste una giustizia divina che è grande

  5. Attenzione la notte sento camion atutta velocita sul porto sono sicuro che vanno a scaricare veleno da qualche parte occhio che vi stiamo adosso.red vedi di sapere qualcosa…..

  6. Bella consolazione, e’ come quando i preti dicevano alla povera gente di non preoccuparsi perché loro era il regno di Dio. Io sono del tipo che e’ meglio una gallina oggi che in uovo domani capisci a me……del resto l’amministrazione precedente e quest’attuale interpretano bene il mio pensiero. Parlare del problema disinquinamento dell’area Enichem e’ come parlare della storia infinita, non c’e capo ne coda perche’ non hanno fatto capite nulla a nessuno cosi’ da poter fare tranquillamente i c….zi loro
    Sulla pelle della obera gente. Altro che giustizia divina qui occorrerebbe quella di qualche magistrato che avesse voglia di verita’, parola ormai senza significato. Cari concittadini Manfredoniani, popolo gaio e festaiolo, ricorda che mentre si festeggia c’e qualcuno che maneggia e di tutto questo abbiamo colpa. Occorre fare un esame di coscienza e rendersi conto di quanti errori sono stati fatti e di cosa stiamo lasciando alle future generazioni.

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In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco. (Dino Risi)

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