Edizione n° 5391

BALLON D'ESSAI

STIVALE // Domina l’anticiclone africano, temperature oltre i 40 gradi
8 Luglio 2024 - ore  14:55

CALEMBOUR

DICHIARAZIONI // Gattino giù dal ponte, Salvini “inasprire pene. Sono criminali”
8 Luglio 2024 - ore  13:51

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Tutela coste pugliesi: dettagli, cifre e rilancio Prc

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Dicembre 2009
Manfredonia //
pianoregionalecoste
Criticità rilevante nel Piano regionale delle coste (Prc) presentato nel luglio del 2008

Manfredonia – SOTTOSCRITTA il 15 dicembre, dall’assessore alla Trasparenza Guglielmo Minervini e dall’ammiraglio Salvatore Giuffrè, Direttore Marittimo della Puglia, una convenzione per il rafforzamento del sistema regionale per la tutela delle coste pugliesi. “Abbiamo stretto un patto di alleanza con la Direzione marittima regionale per intensificare la lotta all’abusivismo e le azioni a tutela del nostro prezioso patrimonio naturale” ha dichiarato l’assessore Minervini. “Per preservare l’integrità della costa pugliese, difendendola dalle numerose aggressioni antropiche, in genere con scopi esclusivamente speculativi, è indispensabile intensificare l’azione dei controlli”, ha sostenuto l’Ammiraglio Giuffrè Direttore Marittimo della Puglia. “La convenzione con la Direzione marittima permetterà il coordinamento e il rafforzamento dell’azione preventiva e di lotta all’abusivismo demaniale al fine della salvaguardia delle nostre coste”, ha concluso Giuffrè. Le critiche in Provincia e in Regione per il Prc. Bisogna ricordare che lo scorso 4 ottobre il consigliere provinciale dell’Idv, Massimo Colia, rivolse un’interrogazione al presidente della Giunta e all’assessorato competente, con una nota «a risposta scritta» presentata dallo stesso consigliere lo scorso 29 settembre, in merito al Piano regionale delle coste (Prc). Per Colia, i bilanci turistici nel territorio dopo il termine delle stagioni estive, non vanno riscontranti “solo in termini di presenza turistica sulle spiagge del Gargano”, ma anche “in termini di impegno dei politici nel salvaguardare il patrimonio naturalistico-ambientale dauno e l’attività economica turistico-balneare ad esso collegato”. L’interrogazione di Colia nacque dal fatto che, dopo l’adozione del Prc con decreto della giunta regionale n.1392 del 28 luglio 2009, la Provincia di Foggia avrebbe dovuto «esprimersi» entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul B.U.R.P. (bollettino ufficiale della Regione Puglia). Questo per «valutare i contenuti del piano ed eventualmente per presentare osservazioni alla luce di nuovi elementi conoscitivi». Secondo Colia, il Prc rappresenterebbe un «importante strumento di monitoraggio e pianificazione di Area Vasta (concetto emergente, presente in una moltitudine di atti legislativi regionali, utile per «la riorganizzazione del territorio e dei rapporti tra enti e per la pianificazione delle politiche locali, oltre che per l’ottimizzazione delle risorse a un livello sovra provinciale»)». Concetto che studia infatti i «circa mille chilometri di costa pugliese con particolare riferimento alla tutela della costa e ai fenomeni di erosione ad essa legati e che allo stesso tempo definisce le modalità attraverso cui conciliare la domanda turistica e la valorizzazione del patrimonio locale con gli interessi economici che da essa si ricavano». Una conciliazione «quanto mai urgente e necessaria», dice Colia.Il Prc fu presentato dallo stesso assessore al Demanio, Guglielmo Minervini, nello scorso luglio del 2008.  Nelle intenzioni degli assessori regionali, il Prc dovrebbe prendere in esame “un ambito più vasto dela ristretta fascia costiera”, interessando infatti “una profondità che spazia dai tre ai cinque chilometri”. Va ricordato innanzitutto che in Italia ci sono complessivamente 7375 km di costa di cui 2422 km balneabile; di questi: 915 km spiagge in concessione, 1329 km di spiagge libere, 178 km di litorale attrezzato.  In Puglia, 864 km di costa, 300 km di spiaggia, 1090 stabilimenti. Pur partendo «dalla fotografia attuale del litorale pugliese», il Prc rappresenta, nelle parole di Minervini,  «una realtà dinamica e, come tale, soggetta ad un monitoraggio continuo». Conseguentemente le Nta (norme tecniche di attuazione) hanno previsto una griglia di nove tipologie, sulla base dei criteri incrociati di “sensibilità” e “criticità” ambientale, «non per una preclusione all’uso del territorio, ma per la gestione corretta di un bene vulnerabile». Nel mare del territorio il Prc ha infatti individuato sette Unità fisiografiche principali, vale a dire ”sette ambiti entro i quali risulta confinato il cosiddetto trasporto solido”. In sostanza, con il Piano la Regione ha voluto «fotografare i limiti geografici entro i quali maggiore e più immediato è il riflesso di ogni attività svolta sul litorale». Un aspetto «propedeutico alla realizzazione di opere di ingegneria costiera e di infrastrutturazioni portuali». Nello specifico, si ricorda che con legge regionale n. 17 del 23 giugno 2006 e legge regionale n. 17 del 23 giugno 2006,Disciplina della tutela e Disciplina della tutela e dell dell’uso della costa uso della costa”, si regola l’esercizio delle funzioni amministrative connesse alla gestione del demanio marittimo e delle zone del mare territoriale conferite dallo Stato, individuando le funzioni ottenute. La legge regionale prevede che il P.R.C., deve, tra l’altro, contenere gli studi, le indagini e i rilievi sulle dinamiche naturali del sistema geomorfologico e meteomarino, nonché le linee guida per la progettazione delle opere di ingegneria costiera; disciplinare le attività e gli interventi per garantire la valorizzazione e la conservazione dell’integrità fisica e patrimoniale dell’area costiera; – garantire il corretto utilizzo delle aree demaniali marittime per le finalità turistico-ricreative (per esempio una quota non inferiore al 60 per cento della lunghezza della costa concedibile di ogni comune deve essere riservata all’uso pubblico e alla libera balneazione). La redazione del P.R.C., seppure finalizzata nella fase attuale a «disciplinare la fruibilità dell’area strettamente demaniale», come prevede la legislazione regionale, vuole rappresentare una forma interdisciplinare per «superare quelle frammentazioni delle conoscenze che rendono difficile la formulazione di politiche efficaci di gestione della fascia costiera sul piano economico, sociale, paesistico e ambientale».

Lascia un commento

“Possiamo scoprire il significato della vita in tre diversi modi: 1. col compiere un proposito; 2. con lo sperimentare un valore; 3. con il soffrire.” VIKTOR EMIL FRANKL

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.