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A Manfredonia “Tutti i Cinema minuto per minuto” (FOTO – VIDEO)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
6 Dicembre 2022
Manfredonia // Teatro //

STATOQUOTIDIANO.IT, Manfredonia 06 dicembre 2022. Esiste un teatro fatto di attori in carne ed ossa, voci e colori, lì sul palco davanti ad un pubblico avvolto nel tepore delle poltrone in velluto rosso, ma esiste anche un teatro fatto di suoni e voci, “da immaginare” dove a costruire la storia  delle emozioni è il pubblico stesso mentre cammina con il naso all’insù fra le strade e i quartieri della propria città.

Tutti i cinema minuto per minuto”, nasce così, da un’idea magica di teatro alternativo pensata dagli autori  del Circolo Bergman, Paolo Giorgio (regia, concept e testi) e Marcello Gori (musiche e sound design), un percorso studiato nel quale lo spettacolo  si svolge fuori dalle canoniche mura del teatro, dove  a divenire “teatro” è l’intera città.

Chi ha qualche anno in più dei trenta, ricorderà a malincuore quel patrimonio inestimabile dal profumo di celluloide rappresentato dalle sale cinematografiche presenti un tempo a  Manfredonia: nomi imponenti, che la nostra mente rievoca quali ricordi indelebili “Cinema Pesante, Arena Giardino, Cinema Eden, Cinema Fulgor, Cinema Impero, Cinema Vittoria”.

Un’esperienza unica, camminare per le strade di Manfredonia, indossando una colorata cuffia wireless e ascoltare una calda voce narrante che ti accompagna quasi stessi visitando per la prima volta quei luoghi, quelle piazze, quelle strade.

E ci fermiamo nella piazzetta coperta antistante la scuola Croce “di sera qui c’è un parcheggio ma la mattina si svolge un mercato” spiegherà la voce narrante…e poi attraversiamo  Via della Croce e superiamo una galleria per ritrovarci di fronte ad un’altra schiera di anonimi palazzi, lì proprio lì, un tempo sorgeva l’Arena Giardino e allora chiudiamo gli occhi ed immaginiamo i fantasmi del passato, quasi a voler rivivere quel tempo e vediamo uscire il pubblico o “La sfornata” così come la chiamava il proprietario di un vecchio chiosco che vendeva bibite e dolciumi agli spettatori all’uscita dal Cinema. E quasi ci par di vedere ancora i soldati che durante la seconda guerra mondiale avevano rilevato il cinema Pesante per proiettare film in lingua, e, ci raccontano, che la versione di Via Col Vento non doppiata aveva spopolato fra i manfredoniani!

Negli anni quaranta erano due le famiglie che a Manfredonia si contendevano la gestione di queste sale: la famiglia del farmacista Giuseppe Murgo e la famiglia Pesante. Alla fine i due imprenditori decisero addirittura di collaborare, “prestandosi” il personale nei periodi di intenso lavoro e offrendo proiezioni in contemporanea. La bobina del  film veniva trasportata da una sala all’altra con una bicicletta sulla quale era stata montata nella parte posteriore una cassetta in metallo per poterla contenere. Quando in una sala terminava il primo tempo, l’addetto con la bicicletta correva a consegnare la pellicola all’altra sala cosicché qui poteva iniziare il film mentre nella prima sala cominciava il secondo tempo e così via.

Poi attraversiamo Corso Manfredi e ascoltiamo, virtualmente in cuffia, passando accanto a Palazzo dei Celestini la nostra banda, nella quale prevale il tipico suono degli ottoni fino a giungere in Piazza del Popolo. Qui il  narratore ci fa notare qualcosa che forse da decenni, ogni giorno, è sotto i nostri occhi  ma che non abbiamo mai visto: la facciata storica della Chiesa di San Domenico con il Palazzo di Città entra in contrasto con il condominio a più piani, stile anni ’70 che si erge alla sua sinistra. Perché è possibile tutto questo? Perché in Italia si cancella la memoria di ciò che è stato non curandosi che quel palazzo, quella costruzione con la sua storia e con  la sua vita una volta abbattuti saranno cancellati  per sempre, cambiando i connotati della città?

E poi giungiamo in “piazzetta” qui forse pochi sanno che esisteva un altro cine-teatro con palchetti sontuosi, il famoso Cinema Eden.

A far da sottofondo le voci di testimoni, giovani e non, che rilasciano un’intervista ma che esternano soprattutto le proprie emozioni ricordando i luoghi del cuore, alcuni dei quali ormai scomparsi.

Superando la piazzetta e scendendo verso il lungomare un autobus ci attende, vi saliamo e veniamo dolcemente trasportati verso il villaggio dei pescatori, nel parcheggio antistante il porto turistico il mezzo si ferma per poco più di un minuto; anche qui i nostri occhi contemplano solo un ampio parcheggio: questo immenso spazio ha ospitato quello che può essere definito l’ultimo cinema all’aperto di Manfredonia. Fino al 2018 si svolgeva infatti in questo luogo  l’evento estivo “Cinema in riva al mare”, anche qui ora riecheggiano solo “fantasmi”….

Riprendiamo il nostro breve viaggio e sulle note  di una famosa canzone  risaliamo Via Tribuna e poi Via della Croce per ritornare al punto di partenza: ogni fine è anche un  inizio.

Attraversiamo il foyer ed entriamo nel nostro teatro, ci accomodiamo: davanti a noi un grande schermo grigio, si abbassano le luci “Questa sera non vedrai nessun film” ed è un’emozione veder scorrere sullo schermo le foto in bianco e nero di tutti i cinema che furono…….non da ultimo le foto di un cinema “mai nato”, costruito e poi demolito perché privo delle dovute autorizzazioni.

Le luci si riaccendono in sala e i due autori insieme a Cosimo Severo ci raccontano com’è nata l’idea.

E’ un lavoro iniziato nel 2019, partorito dall’incontro fra gli autori e la Bottega degli Apocrifi  nel corso di un festival a L’Aquila. Perché non far rivivere attraverso i ricordi “tutti i cinema di Manfredonia minuto per minuto”?

Un’idea vincente, il pubblico interviene entusiasta congratulandosi con i registi: è stato bello ricordare ma il viaggio nel tempo ha “risvegliato” anche recondite sofferenze per qualche spettatore più attempato.

E allora ci si fa trasportare dai ricordi e dalla nostalgia ma soprattutto dalla colonna sonora della propria esistenza, questa sera ognuno ha visto il suo spettacolo, più o meno intenso, più o meno reale perché anche la quotidianità vista con gli occhi di un forestiero può diventare un’interessante avventura.

La città ci parla, proviamo ogni tanto a zittire i suoi rumori per ascoltare la sua voce…

A cura di Mariella La Forgia

foto video Luigi Starace

 

 

 

 

 

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