Edizione n° 5445

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Chi “ruba” solo “scatolette” al supermercato non può essere arrestato

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Settembre 2012
Casi e Sentenze //

Chi “ruba” solo “scatolette” al supermercato non può essere arrestato (st - altarimini image)
Foggia – IL giudice, nel valutare il provvedimento adottato in flagranza, deve verificare anche la gravità del fatto e la pericolosità del soggetto. Non può, quindi, essere arrestato il “taccheggiatore” colto sul fatto al supermarket.

Nel decidere se convalidare o meno il provvedimento, adottato in flagranza dalla polizia, che nel caso del tentato furto aggravato è facoltativo, il giudice deve tenere conto della pericolosità del soggetto, oltre che della gravità del fatto: è ,dunque, necessario motivare sulla rilevanza in termini di “allarme sociale” rispetto alla condotta del ladruncolo, circostanza piuttosto improbabile laddove l’azione criminosa risulta essersi sviluppata secondo il tipico schema di comportamento del furto ai danni dei grandi magazzini.

È quanto evidenziato dalla recente sentenza 25444/12, pubblicata dalla quinta sezione penale della Cassazione. Annullato, così, senza rinvio l’arresto di un “balordo” che aveva rubato qualche barattolo di ragù dagli scaffali di un negozio: “pizzicato” dalla vigilanza del supermercato, il taccheggiatore aveva ammesso la sua colpa e si era offerto di rimborsare il prezzo delle scatolette (per la cronaca del valore di appena 11 euro).

La ragione dell’annullamento della sentenza di condanna nei suoi confronti è che risulta violata la norma di cui all’articolo 381, comma 4, c.p.p. Quando il giudice è chiamato a convalidare o meno un provvedimento coercitivo risulta tenuto a compiere una verifica “ex ante”: deve quindi accertare la sussistenza degli elementi che ne legittimavano l’adozione, al di là delle indagini o delle informazioni acquisite dopo, le quali sono utilizzabili soltanto per l’ulteriore pronuncia sullo stato di libertà dell’indagato.

In sintesi, in questa fase il giudice deve controllare unicamente se la polizia giudiziaria ha fatto un uso ragionevole dei poteri discrezionali che sono riconosciuti alle forze dell’ordine. Nella specie la motivazione della convalida dell’arresto da parte del Tribunale risultava “apodittica”, tanto che non si può pensare di emendarne il vizio: la pericolosità dell’arrestato non era emersa in alcun modo!

(A cura dell’avv. Eugenio Gargiulo)

Lascia un commento

La fede non è la convinzione che Dio farà quello che vuoi. E’ la convinzione che Dio farà ciò che è giusto. (Max Lucado)

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.